.: Discussione: Fine 2010 Navigli non solo da bere... ricordando Alda Merini

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Luciano Bartoli

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Inserito da Luciano Bartoli il 7 Ott 2010 - 18:35
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Navigli, in una ex tabaccheria
rinasce la casa di Alda Merini

Il Comune di Milano è pronto a realizzare un museo su due piani in via Magolfa
Al livello stradale le due stanze ricostruite com'erano. Sopra, la scuola di poesia

di SANDRO DE RICCARDIS

Navigli, in una ex tabaccheria rinasce la casa di Alda Merini
La ex tabaccheria in via Magolfa

Un museo a pochi metri dalla sua casa, nel luogo che Alda Merini ha amato più di ogni altro a Milano. Sui Navigli, in via Magolfa al 32, nei locali di una vecchia tabaccheria rimasta abbandonata per anni e ora rimessa a nuovo, nascerà quella casa museo che, dal giorno della morte, amici e parenti della grande poetessa hanno chiesto alle istituzioni cittadine.

La casa di Alda Merini

Poco meno di un mese fa, il Consiglio di zona 6 ha individuato in uno stabile comunale in via Magolfa il luogo più adatto a ospitare il progetto: due piani, 120 metri quadrati, una posizione ideale per ricreare i luoghi e il clima che hanno caratterizzato la vita di Alda Merini. La segnalazione è arrivata a Palazzo Marino, e dopo un sopralluogo dell’assessore alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory, il progetto è stato definito nei particolari. Un piano verrà utilizzato per riprodurre, come una scenografia, anche con l’utilizzo di pareti di compensato, gli ambienti del bilocale della Merini. I milanesi potranno rivedere così il suo pianoforte, i quadri sulle pareti, i numeri di telefono scritti col rossetto su muri e specchi, quel disordine di oggetti, versi e colori che hanno reso la sua casa in Ripa di Porta Ticinese un luogo unico. Al secondo piano, nascerà la scuola di poesia, un luogo di incontro e creatività.

La disponibilità dello stabile di via Magolfa — insieme ai locali per una biblioteca sull’Alzaia Naviglio pavese — deriva dagli oneri di urbanizzazione del nuovo complesso residenziale tra via Gola e la stessa via Magolfa. «Abbiamo scelto questa destinazione perché Alda Merini era molto legata ai Naviglispiega il presidente del consiglio di zona 6, Massimo Girtanner — Vogliamo anche dare un senso culturale ai Navigli, che non devono essere solo il simbolo della Milano da bere. Per questo intendiamo creare nel museo uno spazio per la scuola di poesia».

Cadono così altre ipotesi avanzate negli scorsi mesi, come quello della biblioteca di via Valvassori Peroni. Dando concretezza a una soluzione che trova d’accordo anche i familiari. «Non lo abbiamo ancora visionato, ma mi pare sia adatto — dice Emanuela Carniti, primogenita della poetessa — Come idea è ottima, perché è vicina alla casa della mamma». Ora per rendere operativo il progetto manca solo il collaudo finale della struttura, che spetta al Comune. Poi potrà avvenire il trasferimento di tutto l’archivio della poetessa, ora custodito al castello Sforzesco, mentre i mobili e il pianoforte sono in un deposito comunale in via Rubattino, a Lambrate.

«Per ora la casa museo è una grande e bella utopia — dice Aldo Colonnello, amico della poetessa e vicepresidente del comitato “Pro Nobel Alda Merini”, che si trasformerà presto nell’associazione culturale intitolata alla poetessa — Se avremo i fondi, la casa sui Navigli diventerà un punto di riferimento per la cultura milanese. Ogni cittadino potrà rivivere le atmosfere che Alda viveva e conoscere quello che la più grande poetessa della seconda metà del ’900 ha lasciato a tutti noi».

(04 ottobre 2010)

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