.: Discussione: Firme e ristoranti, così rinasce la Centrale

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Oliverio Gentile

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Oliverio Gentile il 4 Ott 2010 - 11:10
Leggi la risposta a questo messaggio Discussione precedente · Discussione successiva

Da milano.corriere.it:

L'AD Battaggia: sarà un'opera d'arte. Oggi apre il Motta Caffè Bar

Firme e ristoranti, così rinasce la Centrale

Quasi cento negozi, da Feltrinelli a Zara. Nuova segnaletica e falchi addestrati contro i piccioni

MILANO - E stavolta, con l'arruolamento del tonno, dei gamberi e dei falchi, forse ci siamo: ci sono tutti. Dopo proteste, giornate bestiali, cantieri, racconti di gente sperduta nel labirinto, nemmeno un bar, anzi solo uno che ne approfittava sparando prezzi osceni per osceni cibi, ecco, dopo tutto la stazione Centrale è pronta. La riqualificazione è quasi finita. Quarantotto negozi già aperti, ed entro Natale saranno 94; individuate quattro zone per realizzarci altrettante sale d'aspetto, sale richieste, pretese, desiderate dai passeggeri; nascerà uno spazio dove si concentreranno i punti per noleggiare un'auto anziché cercarli sparsi a destra e sinistra, spesso senza trovarli. E ancora, hanno aperto e apriranno tanti marchi, la Feltrinelli, Sloggi, Zara, Bershka e anche - qui torniamo all'inizio - il marchio Wok, ossia cibo asiatico, sushi e sashimi. Infine, sarà risolta l'invasione dei piccioni. I falconieri giungeranno di notte, a treni fermi, e lanceranno nell'aria i falchi, questi gireranno per segnare il territorio, per far capire a tutti gli altri volatili che è zona vietata, che sarà meglio non avvicinarsi, soprattutto non sporcare. Fabio Battaggia è l'amministratore delegato di Grandi Stazioni, la società che gestisce lo scalo. In primavera Battaggia aveva promesso al Corriere: «Stiamo lavorando, bisogna avere pazienza, faremo modifiche, vedrete che la Centrale cambierà volto». Ora, di lamentele ne restano, per carità. I bagni a pagamento, nessuna panchina sulle banchine vicino ai binari, le macchinette automatiche dei biglietti, per esempio. Vediamo un po', Battaggia. I bagni a pagamento? «Facciamo pagare un servizio. Se non si pagasse, questi luoghi forse diventerebbero dei ricoveri di fortuna, nessuno li userebbe più». Le panchine? «Non c'è lo spazio adeguato, sulle banchine». Le macchinette, le maledette macchinette che una su due non va mai? «Non dipendono da noi». Dipende da Grandi Stazioni, questo sì, il deposito dei bagagli, affidato a una cooperativa: ma si sta studiando se e come modificare, per potenziarlo, il servizio. Mettere degli armadietti? «Impossibile per questioni di anti-terrorismo».

Fabio Battaggia è l'amministratore delegato di Grandi Stazioni, la società che gestisce lo scalo. In primavera Battaggia aveva promesso al Corriere: «Stiamo lavorando, bisogna avere pazienza, faremo modifiche, vedrete che la Centrale cambierà volto». Ora, di lamentele ne restano, per carità. I bagni a pagamento, nessuna panchina sulle banchine vicino ai binari, le macchinette automatiche dei biglietti, per esempio. Vediamo un po', Battaggia. I bagni a pagamento? «Facciamo pagare un servizio. Se non si pagasse, questi luoghi forse diventerebbero dei ricoveri di fortuna, nessuno li userebbe più». Le panchine? «Non c'è lo spazio adeguato, sulle banchine». Le macchinette, le maledette macchinette che una su due non va mai? «Non dipendono da noi». Dipende da Grandi Stazioni, questo sì, il deposito dei bagagli, affidato a una cooperativa: ma si sta studiando se e come modificare, per potenziarlo, il servizio. Mettere degli armadietti? «Impossibile per questioni di anti-terrorismo».

Con il dottor Battaggia facciamo un giro in questa nuova stazione. I cantieri, gli operai, i quattro piani della Feltrinelli che in alto avrà anche una fontanella originale restaurata, le 418 sedute totali sparse sui tre livelli della stazione, i totem per la segnaletica che più avanti saranno rimossi, la segnaletica sarà soltanto o verticale, in alto, o sul pavimento. Ci sono nuovi tabelloni con gli orari. Forse ci sarà un nuovo punto di informazioni: ce n'è uno della Provincia, ma basta? Qualche passeggero al riguardo ha commentato: «Servirebbe qualcosa di più internazionale. Più personale, più guide, più informazioni, più aiuto. Pensando anche all'Expo».

Alla fine, abbiamo detto, i negozi saranno 94. La Centrale rischia di diventare un enorme centro commerciale? Battaggia, dal terrazzino di uno dei nuovi bar della stazione, indica lo spazio davanti, invita a guardare di sopra, le grandi enormi tettoie in ferro, la spettacolare arcata, e dice: «Molti sostengono che sia quella di Firenze la vera stazione-opera d'arte d'Italia. Ma questa di Milano, davvero, come bellezza, forse è ineguagliabile». Bellezza antica. C'è tanta storia, in Centrale. Difatti capita anche che si vada avanti tornando indietro. Viene inaugurato oggi il Motta caffè bar, avrà l'ingresso in piazza Luigi di Savoia, vicino al parcheggio dei taxi, è stato costruito reinterpretando lo storico locale del 1928.

Andrea Galli
04 ottobre 2010