.: Discussione: EXPO all'Ortomercato

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Alessandra Rioda

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Inserito da Alessandra Rioda il 11 Ott 2010 - 08:42
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Aggiungerei, concordando con gli interventi che mi precedono, altri piccioni da prendere con la stessa fava. E' vero che le grandi infrastrutture milanesi, attualmente esistenti in aree abitate e quindi portatrici di disturbo ai residenti, risalgono agli anni '60 se non a periodi antecedenti (parlo dello Stadio, vicino al quale vivo, ma anche di San Vittore, oggi localizzato in pieno centro), quando erano state edificate esternamente ai confini urbani. E' anche vero che la sussistenza di questi manufatti non è mai stata compensata con l'adeguamento delle zone alla loro presenza, in termini di servizi e viabilità. Ben venga quindi il recupero dell'area Ortomercato/Macello, finalizzata almeno all'esposizione, visto che le tanto decantate "Vie d'acqua"(escludendo le esondazioni del Seveso) sembrano cadute nel dimenticatoio, malgrado rappresentassero uno degli assi vincenti nella candidatura milanese contro quella di Smirne. Inoltre, la localizzazione dell'Expo in questa zona, comporterebbe il by-pass del progetto di comodato relativo alle aree Rho-Pero. Teniamo presente che queste aree, attualmente di valore agricolo, appartengono in minima parte ai Comuni, e massimamente all'Ente Fiera (e a Cabassi, costruttore). Una volta finito l'Expo, il valore dei terreni, a quel punto edificabili, decollerebbe: potrebbero essere destinati a edilizia residenziale, negozi e uffici. Questo probabilmente aprirebbe la porta all'ennesima ondata di speculazione edilizia incontrollabile. E si andrebbe avanti esattamente come finora, con la schiacciante prevalenza delle lobbies e dei gruppi di potere (particolarmente dei "palazzinari", che a Milano storicamente la fanno da padroni) sugli interessi della collettività.
In risposta al messaggio di Fedora Ramondino inserito il 1 Ott 2010 - 14:08
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