.: Discussione: Inizio anno scolastico .... soliti problemi

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Massimiliano Bombonati

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Inserito da Massimiliano Bombonati il 28 Set 2010 - 14:58
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Egregio signor Vigo, in primo luogo mi scuso per l’estremo ritardo con il quale rispondo ma impegni di lavoro mi impediscono una frequentazione continua a questo forum.

Ho letto la sua proposta e anche l’interessante scheda di Italia Futura.

Francamente non mi sembra che l’analisi della situazione di fatto che lei pone e la mia siano poi così distanti  (tralasciando la sua divagazione sul berlusconismo, legittima posizione che però non credo serva a molto).

La sua proposta però mi sembra un po’ troppo semplicistica: spostare un dipendente pubblico ad altro incarico per il quale peraltro non è minimamente formato, oltre a non risolvere il problema dei costi a carico della collettività, non risponde ad alcuna logica di efficienza. Un insegnate di matematica ad esempio, quand’anche accettasse di non svolgere più il ruolo per il quale ha ottenuto con immensi sacrifici una abilitazione professionale, come potrebbe adattarsi a fare l’ausiliario del traffico o l’impiegato amministrativo in una ASL?  Certo, di fronte allo spettro della disoccupazione tutto si può accettare ma, mi chiedo, in che modo un simile provvedimento migliorerebbe la qualità del sistema scolastico italiano.

Quando afferma che “vanno rivisti gli organici” ha però assolutamente ragione:

“non è possibile continuare a far convivere insegnanti di ruolo e precari (obbligatoriamente, altrimenti la scuola non funzionerebbe) solo perchè le leggi bizantine obbligano a scrivere e a leggere i bilanci e a spesare le attività in modo differenziato, quando la funzione è la stessa”. Credo che qui stia in effetti il nocciolo del problema.  Non c’è alcuno stimolo all’efficienza né alla promozione dell’eccellenza nel nostro sistema che vede nell’insegnate una pedina intercambiabile e non il capitale primo ed insostituibile del famigerato P.O.F.!

La verità – e in questo concordo in larga parte con quanto riportato nel dossier di Italia Futura – è che il ruolo anche sociale dell’insegnate, del Maestro, si è ridotto al nulla; In questa involuzione, figlia dell’impostazione culturale del sessantotto e non certo del tanto bistrattato berlusconismo, larga parte della responsabilità è anche dei genitori che hanno delegato spesso in bianco la propria responsabilità educativa alla scuola come se si trattasse di un servizio “a sportello”: Ti parcheggio mio figlio per larga parte della sua infanzia e adolescenza e tu vedi di non fare troppi danni. Con questa logica per decenni abbiamo accettato supinamente l’idea che i figli dovessero andare nella scuola sotto casa – i famigerati bacini di utenza! - . Ma se in quella scuola ci operano insegnati notoriamente scadenti, perché devo accettare di mandare mio figlio lì?

Come genitore invece rivendico il diritto di avere una educazione di livello per i miei figli; voglio avere insegnati motivati e preparati (e perché no, anche ben  retribuiti), che collaborino con me nel processo educativo.

Tutto questo non è compatibile con il mantenimento di QUESTA scuola pubblica.

Per rispondere anche alla simpatica provocazione tardo ottocentesca del mio collega Maurello, io non voglio lo smantellamento del sistema statale di istruzione ma al contrario la sua piena realizzazione in un sistema integrato dove la libertà di scelta dell’offerta formativa sia restituita agli studenti e ai lori genitori senza che questa sia limitata ai soli ricchi che possono permettersi le scuole migliori (pagando due volte, peraltro), dove le scuole statali, civiche, paritarie, confessionali, sperimentali , possano scegliersi gli insegnanti migliori, offrendo loro STIPENDI DIFFERENZIATI ANCHE IN  BASE AL MERITO in un quadro di accreditamento da parte dello Stato (o meglio della Regione) che risponda a parametri condivisi e oggettivi.
 
Cordialità

In risposta al messaggio di Enrico Vigo inserito il 26 Set 2010 - 15:09
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