.: Discussione: E' tempo di Ramadam ma manca la Moschea: il Comune cosa propone?

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 6 Set 2010 - 21:57
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Da milano.corriere.it:

Dopo l'intervento del cardinale Tettamanzi a favore di un centro di culto islamico

Moschea a Milano: «Decidano i cittadini»

Il vicesindaco De Corato: «E' un problema di sicurezza». Fidanza (Pdl): «Prima si faccia l'albo degli imam»


MILANO - Non si placano le polemiche, a Milano, dopo che il cardinale Tettamanzi ha rivolto alle istituzioni l'appello per la costruzione di una moschea per gli islamici. E lo spinoso tema rischia di trasformarsi in un terreno di scontro in vista delle elezioni comunali del prossimo anno. Posizioni di chiusura da parte della Lega, che polemizza con il cardinale. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni risponde a Tettamanzi sottolineando: «Sono il ministro dell’Interno, non un costruttore di moschee». Sulla questione, secondo il presidente del consiglio regionale Davide Boni «è necessaria una grande trasparenza da parte di chi la chiede», quindi del mondo islamico. «Dopo di che - ha detto a margine di un incontro - potremo ragionare e anche i cittadini avranno il tempo di decidere».

REFERENDUM -
Le istituzioni cercano di smarcarsi, proponendo un referendum tra i cittadini. Lo chiede il vice sindaco, Riccardo De Corato, che ribadisce le proprie perplessità nel trovare interlocutori «affidabili» all'interno della comunità islamica. «Se lo Stato italiano non ha ancora trovato interlocutori affidabili tra gli islamici per la destinazione dell'otto per mille - sostiene - non capisco perché Milano dovrebbe cedere alla pressione di una comunità, quella di viale Jenner, che si è improvvisata come referente pur non avendo i necessari requisiti. Perché si è dimostrata negli anni la più collusa con il fondamentalismo della jihad. La questione moschea non è legata alla libertà di culto né a una mera opzione urbanistica. Ma investe direttamente la sicurezza di Milano e dello Stato italiano. Sul punto abbiamo idee chiare. Ma se vogliamo essere garantisti fino in fondo lasciamo allora la parola ai milanesi che si esprimano con un referendum».

INTERLOCUTORI CREDIBILI -
«La strada per affrontare il problema - ha detto ancora De Corato - è che lo Stato faccia un'intesa con la comunità musulmana e individui interlocutori credibili, riconosciuti e garantiti da Paesi islamici moderati, come l'Egitto. Inoltre, si arrivi a una normativa che già era stata annunciata dal ministro dell'Interno Maroni. Basta a imam screditati e collusi con il fondamentalismo che fanno sermoni in arabo e incitano alla jihad. E poi si faccia chiarezza sui controlli: chi li fa, come vengono svolti e con che frequenza».

«GIA' DUE MOSCHEE» - Far decidere i cittadini milanesi sulla necessità di una nuova moschea a Milano attraverso un referendum è anche la proposta dell'assessore al Turismo, Marketing e Identità del Comune di Milano, Alessandro Morelli. «Per chi non lo sapesse - spiega l'esponente della Lega Nord - sono già due le moschee presenti sul territorio di Milano, a via Meda e a Segrate, una terza sarebbe del tutto inutile e superflua. La nascita di una nuova struttura di culto credo debba trovare, prima di tutto, il consenso delle persone e dei cittadini che in quel territorio vivono e lavorano». «Fondamentale ascoltare la voce dei milanesi, rispettarne il sentire più profondo ed evitare iniziative che possano far lievitare la conflittualità sociale», anche per il ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi. Una proposta, quella del referendum, definita invece «sconcertante» da Daniele Farina, coordinatore di Sinistra ecologia libertà: «E’ l’esatta negazione degli articoli costituzionali che tutelano la libertà religiosa», ha detto.

UN ALBO PER GLI IMAM -
L'europarlamentare e consigliere comunale del Pdl a Milano, Carlo Fidanza, si spinge a chiedere un «albo» degli imam: «Serve una legge per costruire un Islam italiano con albo degli imam - spiega -. Finanziamento trasparente, individuazione di responsabili di ogni comunità, ripudio del fondamentalismo e corsi di lingua italiana per gli associati». Per Fidanza «soltanto una volta realizzato un nuovo quadro normativo potremo affrontare la questione urbanistica della collocazione dei centri di culto islamico».

LEGALITA' -
Sul punto della legalità insiste anche il coordinatore milanese del Pdl Romano La Russa: «Il diritto di culto è sancito dalla Costituzione e quindi va garantito - spiega -, ma nel rispetto della legge e della sicurezza. Troppo spesso i centri islamici si sono rivelati luoghi in cui terroristi o potenziali terroristi hanno trovato terreno fertile».


«REFERENDUM? PERICOLOSI» - Dura invece la replica di Luciano Muhlbauer di Rifondazione Comunista, secondo cui la mancanza di una moschea non è solo ingiusta nei confronti dei cittadini islamici, ma anche controproducente per la città: «Milano ha bisogno di un luogo di culto per i musulmani - dice - perché a Milano c'è un numero significativo di lavoratori e residenti di fede musulmana. Chi oggi sostiene, come la Lega e De Corato, che Milano non ha bisogno di una moschea o propone assurdi e pericolosi referendum, dovrebbe spiegare invece ai milanesi qual è l'alternativa e che futuro intende costruire per la città. Perché non consentire che possano esistere legalmente dei luoghi di culto non significa affatto che i fedeli non si riuniscano per pregare, ma unicamente che lo facciano dove capita, dalle cantine ai marciapiedi, ai capannoni. Ed è esattamente quello che succede a Milano da tempo, come ben sanno Lega e Pdl che governano la città da 17 anni. Dire che ci si oppone all'esistenza legale di moschee e contemporaneamente capeggiare le campagne contro le "moschee abusive" è ipocrita e irresponsabile».

LA FINE DEL RAMADAN - Il mese sacro del Ramadan si concluderà venerdì prossimo, e le celebrazioni verranno ospitate, come nel 2009, sotto il tendone del teatro «Ciak», che ha ospitato anche quest’anno i momenti di preghiera e raccoglimento dei musulmani. Martedì, intanto, alla fine del digiuno, la Comunità di Sant'Egidio ha organizzato un momento conviviale e interreligioso tra cattolici, musulmani e esponenti di cultura ebraica.

Redazione online
06 settembre 2010

In risposta al messaggio di Alessandro Rizzo inserito il 13 Ago 2010 - 15:15
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