.: Discussione: Expo 2015: lo stato dell'arte

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 27 Set 2010 - 22:01
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Da milano.corriere.it:

Nei giorni scorsi il cda di Expo 2015 ha sollecitato i soci a trovare una soluzione

Aree Expo, Boeri: «Ortomercato, ottima alternativa». Pisapia: «Fuori tempo»


I due candidati del centrosinistra e il vicolo cieco delle trattative. Formigoni: «Ancora aperte tutte le strade»

MILANO - La questione dei terreni dell'Expo va risolta entro la metà di ottobre data in cui il Bie chiede che venga definita una chiara disponibilità delle aree di Rho-Pero su cui dovranno sorgere le strutture dell'esposizione universale del 2015. Ma nessuna decisione è ancora stata presa. Il presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni si è mostrato ottimista: le soluzioni prospettate in questi mesi sono tutte ancora sul tavolo: da quella dell’acquisto attraverso una società pubblica a quella di un comodato d’uso attraverso Fiera Milano fino alla extrema ratio dell’esproprio, ha spiegato. Una posizione destinata a rimescolare le carte sul tavolo, visto che nelle ultime settimane pareva oramai avviata a conclusione la soluzione che avrebbe visto Fiera Milano acquisire la parte dei terreni di proprietà del Gruppo Cabassi e poi concedere gratuitamente l’intero lotto di circa 1,1 milioni di metri quadrati alla società di Expo per iniziare a realizzare i padiglioni. «Si tratta di vedere le condizioni entro le quali realizzare un grosso investimento pubblico di circa 1 miliardo di euro su un’area attualmente di proprietà privata. Occorre individuare la strada migliore». Dal Pd, scattano subito le prime critiche. Il consigliere provinciale Roberto Caputo ha detto: «Ormai solo un miracolo o un accelerazione conclusiva potranno permettere a Milano di avere l’Expo. Dopo mesi di litigi fra le istituzioni, tutte di centrodestra, di cambi di dirigenti, di un atteggiamento tiepido del governo Berlusconi, se non addirittura ostile del ministro Tremonti, non si sa ancora dove dovrebbe sorgere la struttura di Expo e fra pochi giorni ci sarà il responso definitivo del Bie. Si corre verso un flop vergognoso e l ipotesi di Smirne è sempre più vicina».

L'IPOTESI ORTOMERCATO - Nei giorni scorsi, il cda di Expo 2015 ha sollecitato i soci a trovare una soluzione sui terreni, ancora un nervo scoperto dell'organizzazione dell'Esposizione universale e che è fondamentale risolvere entro il mese prossimo, prima della registrazione di Milano al Bureaux International des Expositions (Bie). Il candidato alle primarie del centrosinistra Stefano Boeri propone che le istituzioni prendano in considerazione che l’Expo venga realizzato nelle aree comunali dell’ortomercato milanese. «Sarebbe un’ottima alternativa - ha detto Boeri - da prendere in considerazione se non si trova una soluzione sull’acquisto delle aree previste dal masterplan». Boeri, che ha fatto parte insieme ad altri quattro architetti internazionale della Consulta architettonica per l’Expo, è un profondo conoscitore dell’accordo di programma presentato al Bie di Parigi. Il problema, ha spiegato, è che «i privati puntano ad aspettative eccessive, mentre il Bie ha in mano un masterplan che prevede riduzioni volumetriche considerevoli. Per questo qualsiasi ipotesi di definizione del valore delle aree, porta a un vicolo cieco. Unica soluzione - ha aggiunto Boeri - è dare alle aree un valore legato all’effettiva natura del parco a tema, dell’auditorium, cioè di quelle strutture che l’Expo lascia in eredità».

«AREA PUBBLICA» - Dopo aver ricordato che non c’è «mai stato un’Expo costruito su aree private», Boeri ha individuato nelle aree comunali dell’Ortomercato «una soluzione forte, possibile e per molti versi migliorative. Si tratta - ha spiegato - di un’area di 929mila metri quadrati, che comprende il mercato ortofrutticolo, l’ex macello, il mercato del pesce e il mercato avicolo. Si trova - ha aggiunto - in una posizione strategica vicino alla tangenziale, dove sorgerà una fermata della Metro 4. E soprattutto - ha osservato - è un’area pubblica. Non ci sarebbe quindi una modifica del progetto, ma lo stesso tipo di Expo, con lo stesso numero di paesi e di padiglioni. Quindi, un grande risparmio». Boeri ha infine espresso «seria preoccupazione» perché la querelle sui terreni rischia «di mettere in discussione l’intero progetto. Ciò esporrebbe Milano a una beffa e a una vergogna internazionale, perché perdere l’Expo oggi vuol dire far saltare l’evento».

PISAPIA: PUNTARE SU FIERA - L'ipotesi Ortomercato non incontra il favore dell'altro candidato alle primarie del centrosinistra, Giuliano Pisapia: «Sono riemerse - ha detto - idee e proposte che mi paiono ormai fuori tempo massimo e per nulla realizzabili. Per questo occorre puntare sull'utilizzo delle strutture pubbliche già esistenti come Fiera di Milano anche per evitare una nuova speculazione edilizia post Expo affidata ai soliti noti». «Ogni giorno che passa siamo di fronte a uno spettacolo desolante e indegno per una città come Milano - ha aggiunto Pisapia -. I vertici di Comune, Provincia e Regione oltre che Società Expo non si rendono conto che l'immagine della città perde ogni giorno di più appeal e richiamo a livello internazionale». «La scadenza posta dal Bie in merito alla disponibilità delle aree - ha spiegato- appare come una mannaia, l'ennesima dimostrazione del fallimento dei vertici locali che ci amministrano, in primis il Sindaco Moratti. Io per primo nel mese di agosto avevo suggerito di volgere l'interesse verso i terreni che sono di proprietà pubblica come Viale Sarca, l'Ex Ansaldo, il Vigorelli e l'Ortomercato».

«IL MIGLIOR EXPO POSSIBILE» - Che «Expo a Milano si farà e sarà un grandissimo successo» è invece l'opinione del ministro degli Esteri, Franco Frattini, intervenuto a un incontro su Expo alla Camera di Commercio. Il ministro ha commentato anche le voci di un possibile trasferimento dell’esposizione a Smirne, in Turchia. «Queste cose le dice solo chi non ama Milano», ha detto. «Stiamo lavorando da qui ai prossimi Expo, a cominciare da quello che sta finendo in Cina - ha spiegato Frattini - poi ne avremo uno in Corea del Sud, a cui abbiamo partecipato con un padiglione italiano». «Stiamo preparando da qui al 2015 il miglior Expo possibile», ha concluso il ministro.

Redazione online

27 settembre 2010

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 27 Set 2010 - 09:41
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