.: Discussione: Expo 2015: lo stato dell'arte

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 28 Lug 2010 - 10:34
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Da milano.corriere.it:

in Consiglio un ordine del giorno a firma Pd raccoglie a sorpresa il sì quasi unanime

Schiaffo bipartisan alla Moratti
La Regione vota per l'esproprio


Il presidente: è la risposta all'ultimatum del sindaco. Soddisfatto anche il pd Franco Mirabelli

MILANO - Mentre Letizia Moratti incassa a Roma il via libera da Silvio Berlusconi al comodato d'uso per le aree Expo (il premier ne ha parlato con Tremonti che gli ha ribadito che l'acquisto non è strada percorribile), la vendetta di Roberto Formigoni contro il sindaco si consuma al Pirellone. Dove, nell'aula di Consiglio, un ordine del giorno a firma Pd raccoglie a sorpresa il sì quasi unanime dell'assemblea. Il punto più clamoroso del documento è l'ultimo, quello che contiene la parola tabù: esproprio. «Valutarne l'opportunità per evitare un contenzioso che porterebbe al fallimento della manifestazione», recita il documento approvato a larghissima maggioranza e presentato dal pd Franco Mirabelli.

Uno schiaffo politico in piena regola alla Moratti, decisa a proseguire lungo la via del comodato d'uso. Formigoni, lontano dall'aula al momento del voto, compare pochi minuti dopo alla buvette. «Oggi è una bella giornata», esclama raggiante. Il governatore mette ovviamente l'accento sul via libera dell'aula alla creazione della newco, la società che dovrebbe acquistare i terreni (e che potrà accogliere anche soci «non pubblici», secondo un emendamento approvato ieri). Il tema dell'esproprio è tenuto sottotraccia. «Io non ne ho mai parlato», glissa Formigoni: «E comunque è un ordine del giorno che dà solo un'indicazione e che non si "marmorizza" su una sola possibilità».

Ma la soddisfazione per la rivincita politica traspare. L'ultimatum lanciato dalla Moratti qualche giorno fa per una risposta della Regione all'ipotesi del comodato d'uso? Replica sferzante: «Ha già risposto il Consiglio regionale. Dopodiché risponderò anche io, magari allegando proprio questo ordine del giorno. Perché il presidente si attiene alle indicazioni del Consiglio». Soddisfatto anche il pd Franco Mirabelli: «Di fronte all'impasse che durava da un anno e mezzo, ci siamo assunti la responsabilità di una proposta che oggi scopriamo essere condivisa anche dalla maggioranza». Unici contrari, oltre a un paio di pidiellini, i consiglieri Udc. Durissimo il capogruppo Enrico Marcora: «L'esproprio proletario atterra al Pirellone. Si tratta semplicemente di una follia. C'erano degli accordi coi privati che vanno rispettati».

Andrea Senesi

28 luglio 2010


Da milano.corriere.it:


La famiglia proprietaria di parte dei terreni: «Ci chiamino, pronti a trovare una soluzione»

Aree Expo, i Cabassi accusano Formigoni

«C'è un accordo, il governatore lo sa. Non vogliamo pensare che sia in malafede»

MALPENSA - Sono rimasti zitti finora. Ma c'è un limite a tutto: «Non possiamo accettare di essere dipinti come palazzinari, affaristi e furbetti». La famiglia Cabassi si affida alla rabbia di due degli otto fratelli, Matteo e Marco, per rispondere alle accuse mosse contro di loro, in modo più o meno diretto, dalla Regione. Stiamo parlando dei terreni di Expo: più di un milione di metri quadrati di area, solo 260 mila dei quali di proprietà dei costruttori milanesi. E di recenti dichiarazioni del presidente della Regione, Roberto Formigoni «che dice di non aver mai saputo nulla degli accordi sui terreni. Peccato - osserva Marco Cabassi - che l'accordo di programma sia stato elaborato fin dal 2006, siglato nel giugno 2007 e sottoscritto anche dalla Regione». Matteo sventola il bollettino della Regione Lombardia che, il 17 ottobre 2008, riporta l'adesione alla «proposta di accordo di programma per la trasformazione urbanistica delle aree prescelte per ospitare l'Expo 2015». «Siamo confusi e stupefatti per le dichiarazioni di Formigoni - insistono - quasi che quattro anni di lavoro, incontri, pacchi di documenti e lettere firmati e controfirmati non contino nulla».

Anche perché in tanti stanno parlando di esproprio ed è lì che i Cabassi si inalberano: «Sull'area dove sorgerà Expo avevamo un milione di metri quadrati ma, dagli anni '50, abbiamo già subito nove espropri, da nove istituzioni diverse. Se quattro anni fa ci avessero detto che volevano espropriare, come minimo non avremmo collaborato gratuitamente a definire la candidatura di Milano per Expo». Marco Cabassi è un fiume in piena: «A che cosa serve la dichiarazione di pubblica utilità di Expo che Formigoni sta chiedendo al sindaco Moratti? Soltanto ad aprire la strada all'esproprio. Mi chiedo se questo sia un atteggiamento da paese civile e che cosa ne pensi il Bie (Bureau International des Expositions, che gestisce le Expo, ndr) visto che, sia nel dossier di candidatura che in quello depositato in aprile, ha letto che sui terreni c'è l'accordo con i proprietari».

In realtà, di esproprio Formigoni non ha mai apertamente parlato e qualcuno crede che sia stato soltanto agitato lo spettro di questa eventualità per convincere i proprietari a cedere le aree ad un prezzo più basso. «Se questa fosse la sua strategia, sarebbe estorsione e non una negoziazione. Io - ribatte Marco Cabassi - non voglio pensare che Formigoni non sia in buona fede. Io, da cittadino e da imprenditore, voglio pensare che se quattro anni fa ho fatto un accordo, questo accordo vale». Infine: «Dicono che solo il pubblico sia garanzia di trasparenza. Quanto sta succedendo in Italia non pare dimostrare la tesi: e, da recenti intercettazioni, abbiamo saputo che c'era chi sosteneva che al 99 per cento avrebbe avuto gli appalti del movimento terra di Expo. E chi glieli avrebbe dati?».

Matteo Cabassi sceglie la strada della diplomazia: «Continuiamo a pensare che Expo sia una risorsa per Milano e, per questo motivo, siamo disposti a stare qui anche tutto agosto per discutere al tavolo con il presidente Formigoni e con gli altri interlocutori fino a quando troveremo una soluzione condivisa». Come noto, Formigoni insiste per l'acquisto dei terreni: ma la cifra che era stata pattuita, di 180 milioni di euro, secondo Formigoni non è congrua. In alternativa,Moratti , il presidente della Provincia Guido Podestà e la società Expo preferirebbero la cessione a titolo gratuito dei terreni, concedendo in cambio ai Cabassi e a Fondazione Fiera (che pagherebbero 200 milioni di euro per le opere infrastrutturali) i diritti ad edificare sulla parte dei terreni che dopo l'Expo resterà di loro proprietà: «Noi siamo una società di sviluppo e preferiremmo questa ipotesi. Ma siamo davvero pronti a discutere tutto: purché qualcuno si faccia sentire e ci faccia sapere che intenzioni ha».

Elisabetta Soglio
28 luglio 2010

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 2 Lug 2010 - 13:46
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