.: Discussione: Expo 2015: lo stato dell'arte

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 6 Lug 2010 - 11:45
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Da milano.corriere.it:

Il Comune: parte del progetto va rivisto. Ma per la Regione l’ipotesi è «irricevibile»

Expo, i privati pronti a prestare le aree

«Cessione dei terreni in comodato, ma in cambio vogliamo costruire». Incontro Tremonti-Moratti-Sala

MILANO - È il giorno della proposta dei proprietari delle aree Expo. Ma è anche il giorno in cui si rinserra l’asse Moratti-Tremonti. Mentre Regione, Comune e Provincia attendevano, non senza nervosismo, l’offerta dei privati, il sindaco si incontrava con il ministro del Tesoro e il direttore generale di Expo, Giuseppe Sala per discutere dell’evento del 2015. Un segnale «politico» visto lo scetticismo di lunga durata di Tremonti nei confronti di Expo. Evidentemente qualcosa è cambiato. Ma anche la conferma di un asse Moratti, Tremonti, Bossi che è difficile non leggere in funzione anti- Formigoni. E la proposta della Fondazione Fiera e del gruppo Cabassi arrivata in tarda serata, non ha sicuramente riportato la tranquillità tra Comune e Regione.

I proprietari si dicono disposti a cedere in comodato d’uso alla cifra simbolica di un euro, tutta l’area di Expo fino al 2015. Dopo, il 70 per cento dei terreni (quelli effettivi del sito) rimarranno in mano pubblica. Il restante 30 per cento, ossia le aree dove sorgeranno le funzioni compatibili (come il centro Rai) torneranno in mano ai privati con diritti volumetrici da stabilire. In più i privati parteciperanno (non si capisce in che modo) alla realizzazione delle opere di urbanizzazione. «Abbiamo fatto una proposta — attacca il presidente della Fondazione Fiera Giampiero Cantoni ai microfoni di Radio 24 — condivisa con i signori Cabassi che scaturisce da una serie di riunioni. La proposta verrà poi analizzata in funzione al Masterplan che la Fiera e i Cabassi faranno pervenire entro la fine di luglio. Si tratta di un comodato d'uso che consideri il sito dell'Expo a un euro e la differenza dei terreni che non sono oggetto dell' Expo rimarranno ai privati come un diritto volumetrico».

Tutto ciò a una condizione: la garanzia che venga approvata la variante urbanistica che prevede la possibilità di edificare e il relativo accordo di programma. Altrimenti l’accordo è nullo. Condizione impossibile da garantire a priori per il Comune che chiederà ai privati di rivedere questo punto e di continuare nella trattativa. Mentre la Regione fa sapere, anche se non c’è nessuna dichiarazione ufficiale, che la proposta così come è formulata è «irricevibile». Altro che proseguire nelle trattative.

Il Pirellone è pronto a ritirare fuori la proposta dell’acquisto dei terreni, forte anche delle ultime frasi riportate nella nota dei proprietari che si dicono disponibili, in caso di fallimento del comodato, a cedere i terreni in base alle valutazioni fatte dall’Agenzia del territorio. Quanto basta per riaprire i giochi e il braccio di ferro tra Comune e Provincia da una parte e Regione dall’altra. Ieri, il presidente di Palazzo Isimbardi, Guido Podestà ha ribadito la sua contrarietà all’acquisto: «Finché tutti gli investimenti per Expo rientrano nel patto di stabilità non è pensabile partecipare in proprio all’acquisto delle aree. All’inizio ero assolutamente favorevole all’acquisto perché sembravano esserci le condizioni per una leva finanziaria forte che avrebbe permesso dilazioni di spesa. Ma finché tutto l’Expo rientra nel patto di stabilità è impensabile partecipare in modo proprio».

Maurizio Giannattasio
06 luglio 2010

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 5 Lug 2010 - 10:08
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