.: Eventi

« Marzo 2024
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31

.: Candidati

.: Link

Pagina Personale

.: Ultimi 5 commenti

.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Mercoledì, 16 Giugno, 2010 - 16:21

Siamo asini se ci opponiamo a una via a un latitante

Siamo asini e ragliamo secondo le dichiarazioni del sottosegretario agli esteri, Stefania Craxi. Oggi nell'ex sede del PSI la figlia dell'ex premier ha asserito che questa via, anche un semplice slargo, magari anche un giardino, come quello in Via Dezza, dove giocano i bambini, deve essere intitolato alla memoria del padre. Una serie di incontri ricorderanno nel decennale della morte di Bettino Craxi la sua figura, la sua vita, le sue vicissitudini politiche. Era presente lo stesso sindaco, Letizia Brichetto, all'iniziativa dedicata a Craxi, in un clima di riabilitazione senza precedenti, in una stagione in cui chi ha giustamente applicato la legge viene considerato la persona immorale mentre chi è fuggito dalla giustizia latitando viene considerato figura eroica. Penso a una cosa soltanto, per non ricadere nelle giuste osservazioni critiche e avverse all'intitolazione di una via a colui che fece dell'individualismo e dell'arroganza gli elementi strutturali di una politica affaristica e clientelare: perchè questo dibattito risulta essere prioritario per il sindaco e, soprattutto, per il sottosegretario agli esteri? Penso che il Paese a livello internazionale , in una totale caduta di stima e di fiducia riposta dagli altri stati sulle sue virtù diplomatiche e sulla propria rappresentatività culturale prima che politica, nonchè la città a livello sociale ed economico, morale e civico, abbiano altri temi da trattare come urgenti e prioritari, anzichè dibattere sull'intitolazione a una figura che ancora divide fortemente la società, e che dovrebbe essere studiata e approfondita a livello storico. I processi hanno scritto la storia: ci sono carteggi interi di procedimenti indetti nei riguardi di Craxi e la storia ha scritto come l'ex premier abbia preferito la latitanza al rispetto dell'autonomia della Magistratura e al corso della giustizia. Uno che è convinto della propria innocenza si sarebbe rimesso al potere giudiziario e avrebbe con ogni mezzo fatto valere la propria innocenza, dimostrandone la propria estraneità ai fatti contestati. Così non fu nel caso di Bettino Craxi. Vogliamo proseguire a discutere di come riabilitare nella memoria strumentalizzata a fini di parte o familiari la figura di Bettino Craxi o vogliamo parlare di come le nuove generazioni devono comprendere e conoscere interpretando oggettivamente dalle fonti dirette quella che è stata tangentopoli? Io penso che ci si debba mettere nell'ottica che abbiamo una responsabilità verso le attuali giovani generazioni e quelle prossime, dando a loro tutti gli strumenti per rendersi indipendenti nel formulare giudizi. La storia è una scienza e non può essere travisata solamente perchè qualcuno deve assicurarsi prebende e assicurazioni di rielezione e candidature per la carica di sindaco la prossima primavera o, meglio, perchè qualcuno vuole rimuovere un'onta che ricade sul proprio padre, dati comportamenti di dileggio e offesa nei riguardi della dignità del Paese. Milano vuole riscrivere la storia? Signora Craxi lei crede che chi difende la memoria storica sia un asino? Un'affermazione, è questa, irricevibile quanto pericolosa per la tutela della civiltà nella nostra comunità.
Alessandro Rizzo
Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo
Consiglio di Zona 4 Milano