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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Domenica, 6 Giugno, 2010 - 11:01

Esempi amministrativi virtuosi contro l'omofobia: il caso Livorno

Livorno. Il Consiglio comunale approva mozione contro l'omofobia

http://www.arcigay.it/livorno-consiglio-comunale-approva-mozione-contro-l039omofobia

 

Livorno, 28 maggio 2010 - Il Consiglio Comunale ha approvato venerdì
28 maggio la mozione sull’Omofobia presentata dal consigliere Lamberto
Giannini. I voti favorevoli  sono stati 28 (SeL Pd IdV, CittavDiversa,
Confronto per Livorno, Rc, PdL.
Di seguito il testo della mozione. 
MOZIONE
per la prevenzione e la lotta all’omofobia e alla transfobia.
Premesso
che:
§ Il Parlamento Europeo il 18 gennaio 2006 ha approvato più
risoluzioni attraverso le quali invita gli Stati membri ad agire per
contrastare i diversi fenomeni in cui la omo-transfobia si manifesta –
P6_TA (2006)0018, P6_TA(2006)0273, P6_TA(2007)0167-;
§ La
Costituzione della Repubblica Italiana (art. 3) stabilisce che:
Ø tutti
i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali e sociali;
Ø è compito
della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,
che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,
economica e sociale del Paese.
§ La Dichiarazione Universale dei
Diritti Umani all’articolo 2, comma 1 recita: “Ad ogni individuo
spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente
Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di
colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di
altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o
di altra condizione.”
§ La Carta dei diritti fondamentali
dell’Unione Europea (2000/C 364/01) all’articolo 1 recita: “La dignità
umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata”. E
all’articolo 21 ribadisce: “E’ vietata qualsiasi forma di
discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore
della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche,
la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni
politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza
nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze
sessuali”.
Considerato che:
§ Il 17 maggio del 1991
l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato
l’omosessualità una “variante naturale del comportamento umano”.
§ Presso
il Parlamento Europeo è in preparazione una specifica direttiva sulla
prevenzione e la lotta all’omofobia, mentre presso la Commissione
Giustizia della Camera è allo studio un testo unificato per introdurre
nel Codice Penale il riconoscimento del reato inerente all’orientamento
sessuale della persona offesa dal reato e all’identità di genere.
§ Una
cultura diffusa ancora oggi anche in Italia spinge a considerare le
persone omosessuali, transessuali e transgender come perverse o malate,
rendendole spesso oggetto di scherno e discriminazione e obbligandole a
nascondersi e spesso a rinunciare, per paura di essere scoperte, al
diritto di denunciare maltrattamenti, percosse, furti o ricatti.
Tenuto
conto che:
§ In Italia non ci sono specifiche politiche tese a
contrastare le forme di discriminazione nei confronti delle persone
omosessuali, transessuali o transgender e non esistono dati statistici
utili per valutare il fenomeno.
§ I dati statistici (2009)
dell’Agenzia UE per i diritti fondamentali dimostrano che l’omofobia è
un fenomeno socialmente in piena diffusione nei paesi europei ed in
molti casi tollerata se non sostenuta apertamente da esponenti politici
ed istituzionali;
§ La lotta all’omofobia e alla transfobia non
riguarda solo le persone omosessuali, transessuali o transgender, ma
interessa l’autorità pubblica e la volontà collettiva della società,
soprattutto se si considera che le difficoltà hanno spesso inizio sin
dalla scuola, non sempre adeguatamente preparata ad affrontare
l’argomento;
§ I ripetuti e recenti episodi di violenza e di
aggressione omofobica e transfobica dimostrano senza ombra di dubbio e
con drammatica evidenza il clima di intolleranza e insicurezza cui è
sottoposta l’intera categoria dei cittadini omosessuali, transessuali o
transgender.
Tutto ciò premesso e considerato,
Il Consiglio
Comunale di Livorno
plaude e sostiene
L’iniziativa dell’Italia
di aderire alla proposta di decriminalizzazione universale
dell’omosessualità presso l’ONU, presentata dalla presidenza di turno
francese dell’Unione Europea, e accolta da tutti gli altri Paesi
dell’Unione Europea.
Sollecita il Parlamento Italiano
All’approvazione
di una normativa specifica che tuteli le cittadine ed i cittadini
contro ogni forma di manifestazione di tipo omofonico e transfobico;
Invita
il Governo Italiano:
Ø a contrastare il fenomeno dell’omofobia e
della transfobia con iniziative formative nelle scuole, nella pubblica
amministrazione, tra le forze dell’ordine nonché nei luoghi di lavoro
con specifici programmi di “diversity management”;
Ø a dotare l’ISTAT
dei fondi necessari per il finanziamento dell’indagine contro le
discriminazioni per orientamento sessuale, cancellando il taglio
apportato per finanziare l’abolizione dell’ICI;
Ø a promuovere
l’introduzione nei programmi di ogni ordine e grado di elementi
formativi che conferiscano agli studenti autonomia e capacità d’analisi,
nonché spirito critico contro ogni forma di violenza e di
discriminazione basata sull’identità di genere o sull’orientamento
sessuale, ai fini della promozione di una reale autodeterminazione delle
persone e a verificare che le istituzioni scolastiche controllino il
materiale scolastico adottato dai docenti affinché non contenga
stereotipi sessisti o discriminatori.
Impegna la Giunta
Ø ad
adottare iniziative utili a far si che la giornata mondiale contro
l’omofobia abbia nel territorio un’adeguata risonanza e veda il massimo
coinvolgimento delle istituzioni regionali;
Ø a promuovere anche in
coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore,
iniziative destinate a sensibilizzare l’opinione pubblica verso la
cultura delle differenze, la prevenzione e la condanna degli
atteggiamenti e dei comportamenti di natura omofobica e transfobica;
Ø a
promuovere interventi nella scuola, in collaborazione con gli organismi
istituzionali di competenza, affinché l’istituzione deputata
all’educazione dei futuri cittadini sviluppi una cultura della diversità
e operi quindi quale luogo principale per lo sviluppo di iniziative
dedicate alla lotta contro le discriminazioni.

Arcigay Livorno
Calogero Cavataio