.: Discussione: Cappato, Croci e Fedrighini verso il referendum per l'ambiente e la mobilità a Milano

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 9 Giu 2010 - 01:59
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Andare avanti, sono concorde. Ma spesso l'andare avanti significa anche fermarsi a riflettere e pensare. Pensare a un modello alternativo di mobilità, sostenibile. E credo, come scritto nel mio intervento, che occorre una politica coerente su interventi strutturali. Un edificio, a parere del sottoscritto non si inizia costruendone il tetto, ma partendo dalle fondamenta. Io penso che questa amministrazione comunale abbia fallito in termini di politiche della mobilità, nei quasi ormai 5 anni di Giunta. E questo è un dato che parte dal 2006, quando assessore era Edoardo Croci, a oggi, senza soluzione di continuità. Ha fallito l'ecopass, ha fallito la strategia delle grandi boutade propagandistiche, ha fallito il servizio di car sharing, in quanto poco pubblicizzato, ha fallito la politica di edificazione di nuove linee della metropolitana, ha fallito l'idea di triplicare, era Croci che lo asseriva nel novembre 2007, le piste ciclabili, oggi ancora allo stadio prima del 2006. E' stata una politica immobile. E sull'expo anche io vorrei un progetto di cui potesse beneficiare la città: ma siamo realisti con questa amministrazione e giunta questo expo sarà un danno per la città, enorme, dalle conseguenze deleterie e irreversibili. Non è correggibile. Occorre dire che l'EXPO rebus sic stantibus sarebbe stato meglio non fosse fatto a Milano. Abbiamo l'EXPO, ovviamente: chiederne l'abolizione sarebbe impensabile. Ma denunciamo, invece, politicamente gli affari che circolano in mano ad alcuni costruttori che stanno devastando la città? Costruiamo un'alternativa politica che possa essere presentabile per il prossimo anno come programma di governo della città? Un programma alternativo coerente, costruttivo, realistico, che parta dalle esigenze e dai bisogni della cittadinanza? Partiamo dalla partecipazione e creiamo le condizioni per dare un segnale che a Milano un cambiamento è necessario in quanto naturale? Le proposte referendarie possono essere anche buone, in gran parte: ma, ripeto, non risolvono l'assenza asfissiante di politica della mobilità sostenibile, che si coniughi con la politica ambientale. Sappiamo tutte e tutti i rischi che intraprendiamo con lo strumento del referendum: il rischio, non nascondiamolo, è quello di vanificare la portata politica di alcune proposte interessanti. Vuoi per la minima partecipazione, un cittadino che è intervenuto ha giustamente ricordato il dato del referendum aria pulita del 2000, se non erro. Vuoi anche, e infine, per l'efficacia che ha nell'ambito del consiglio comunale. E sappiamo anche, purtroppo, quanto ormai il consiglio comunale spesso pesi a confronto di un governo che, anche a livello locale, accentra sempre di più il potere decisionale a discapito dell'organo che dovrebbe, invece, democraticamente, essere il consesso principale e primario di ogni processo decisionale. Queste, Enrico, non sono "chiacchiere": sono analisi che non possono non essere fatte, per il mio punto di vista. Una volta fatte possiamo, allora, costruire una proposta organica, completa che dia una possibilità di trasformare questa città che muore di mal d'aria possiamo dire e di insostenibilità dei ritmi e stili di vita. Si anche perchè, come da me scritto, occorre una rivoluzione culturale, permettimi questo termine gobettiano, per cambiare politicamente la situazione attuale: dagli stili di vita quotidiani, dai comportamenti che possono essere indotti si può partire a cambiare lo stato delle cose. Ripeto non liquidiamo come chiacchiere giuste riflessioni costruttive: non vorrei che si scadesse nella logica spesso poco proficua del "fare" subito e comunque.

Un caro saluto

Alessandro Rizzo

Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

In risposta al messaggio di Enrico Fedrighini inserito il 7 Giu 2010 - 19:37
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