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Alberto Marzi

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Inserito da Alberto Marzi il 7 Giu 2010 - 15:43
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Condivido ampiamente le Sue osservazioni e ribadisco quanto, da tempo, cerco di comunicare in varie sedi:

1) Il problema traffico non deve essere condizionato dal denaro. Dunque no tassa di ingresso e no esenzioni basate sull'anzianità del veicolo che si possiede. Caso mai esenzione per i residenti che avranno pure il diritto di tornare a casa...

2) Condizione imprescindibile per attuare una limitazione del traffico privato deve essere un servizio di pubblico trasporto degno di questo nome, non un semplice servizio di trasporto "autoreferenziale" che tiene d'occhio solo il proprio tornaconto economico immediato, senza mettere in bilancio anche i guadagni "indiretti" e a medio/lungo termine. Lei ha già indicato le principali lacune attuali del servizio di pubblico trasporto a Milano. Vorrei solo aggiungere un paio di voci: il costo esorbitante dei taxi, le modalità di prenotazione/chiamata dei radiobus e l'utilizzo di mezzi non sempre adatti ai percorsi che devono effettuare e talvolta, dubito, non meno inquinanti dei veicoli che si vogliono eliminare.

3) Poiché limitando il traffico in città si creerebbe un aumento del medesimo sulle circonvallazioni esterne e tangenziali, occorrerebbe anche provvedere a rendere queste ultime percorribili, trovando il modo di liberarle dal traffico pesante che le asfissia.

4) Piste ciclabili: è evidente che, tolte le auto dalle strade, non servirebbero nemmeno più le piste ciclabili, perché le biciclette potrebbero percorrere tranquillamente e in sicurezza le strade cittadine. Le risorse risparmiate potrebbero essere dirottate sul trasporto pubblico per migliorarlo ancora di più..

5) Da ultimo, e concludo, dato che quanto sopra comporterebbe un significativo rallentamento delle vendite/immatricolazioni di nuovi veicoli, come affronteremo l'inevitabile ennesima crisi dell'industria automobilistica da cui, volenti o nolenti e almeno per ora, dipende in gran parte l'economìa italiana e non solo ?

6) L'esempio: alcuni amici in viaggio di lavoro, mi segnalano, proprio in questi giorni, aver incontrato, su normali treni (2a classe), su mezzi pubblici e perfino "a piedi", senza scorte, esponenti politici e istituzionali dei Paesi/cità in cui si trovavano.......scenario inimmaginabile da noi. Forse anche l'esempio aiuterebbe....

In sintesi la riduzione del traffico deve essere naturale conseguenza di un contesto che si viene a creare, non un punto di partenza da cui poi, forse, semmai e a Dio piacendo, si creerà il contesto......

 

Alberto Marzi

In risposta al messaggio di Alessandro Rizzo inserito il 6 Giu 2010 - 12:02
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