.: Discussione: La voce dei milanesi e il silenzio dei politici

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 3 Giu 2010 - 10:27
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Da milano.corriere.it:

DALLA PARTE DEL CITTADINO

La voce dei milanesi e il silenzio dei politici

 

Gentile signora Bossi Fedrigotti, seguo con interesse la rubrica sin da quando c'era Vergani, ho anche scritto alcune volte per fare delle segnalazioni. Ma ora mi chiedo: posso passare il tempo a scrivere per segnalare problemi, inadempienze e irregolarità che si verificano tutti i giorni nella nostra città e che dovrebbero, in un altro Paese più civile del nostro, essere l'obiettivo primario dell'amministrazione in senso lato? In altre parole, perché i vigili urbani non intervengono autonomamente per multare e interrompere le violazioni del codice della strada che avvengono tutti i giorni sotto i nostri occhi, perché il Comune non amministra come un buon padre di famiglia e non prende decisioni lungimiranti per la gestione del traffico, non verifica che i mille cantieri aperti a Milano prima o poi vengano chiusi e che le strade non siano trivellate e rattoppate come se ci fosse la guerra perenne? Dobbiamo noi, cittadini e lavoratori, rientrati dal lavoro la sera oppure il sabato mattina in uno spazio di tempo strappato alle incombenze domestiche, scrivere al «Corriere» e poi attaccarci al telefono chiamando vigili che non verranno «mai» (e lo sottolineo perché questa è la verità) per far sentire una flebilissima voce nel deserto? Le sembra normale? A proposito: concordo completamente con la signora Marina Luraghi sulle multe ai motorini degli studenti. Che vadano a piedi oppure in bicicletta, alla loro età può fare solo bene.

Cristina Bracaloni

Tutto giusto quello che lei afferma, però soltanto in una società perfetta i cittadini sono esentati da qualsiasi segnalazione e suggerimento perché a tutto pensa e provvede l'amministrazione. E le società perfette non esistono, nemmeno nei mitici Paesi del Nord Europa dove i cittadini fanno sentire, eccome, la loro voce e le loro proteste. Tra l'altro, a me sembra che poter intervenire con denunce, critiche e segnalazioni sia piuttosto un'opportunità che un fardello, perché significa partecipare, sia pure marginalmente, alla vita pubblica del proprio quartiere e della propria città. Lei dirà che tutto ciò non serve a nulla, ma io non ne sarei tanto sicura, soprattutto quando, come nel caso di Milano, le elezioni amministrative cominciano ad avvicinarsi. Sapesse quante volte, in seguito a qualche protesta, scrivono o chiamano i portavoce dei politici per replicare, precisare, puntualizzare! Quanto alla questione dei motorini degli studenti parcheggiati sui marciapiedi del Tito Livio, posso capire la sua severità: soltanto, però, se vale anche per le auto poco distanti, parcheggiate altrettanto male (e risparmiate dai vigili).

Isabella Bossi Fedrigotti
03 giugno 2010