.: Discussione: I giardinetti di Via Benedetto Marcello intitolati a Falcone e Borsellino ?

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 19 Lug 2010 - 13:13
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Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

GIARDINO “FALCONE E BORSELLINO”. MORATTI E DE CORATO ALLA CERIMONIA DI INTITOLAZIONE: “SIMBOLO DI GIUSTIZIA, RISCATTO E LIBERTÀ, VALORI AUTENTICI DELLA NOSTRA MILANO”


Milano, 19 luglio 2010 – “Insieme riprendiamo un cammino di memoria che rappresenta una scelta etica per la nostra città. A diciotto anni dagli attentati di Capaci e di via d’Amelio, Milano ricorda con i fatti il coraggio, la lealtà e la determinazione di due uomini straordinari. Due uomini, due italiani, che hanno onorato la giustizia, la verità e la libertà. Valori che Milano porta nel cuore e su cui ogni giorno bisogna riflettere per costruire un futuro migliore”. Così il Sindaco Letizia Moratti, con il vice Sindaco Riccardo De Corato, è intervenuta alla cerimonia di intitolazione del giardino, compreso tra via Benedetto Marcello, via  San Gregorio e via Boscovich, dedicato ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’intitolazione era stata approvata con delibera di Giunta comunale n°1458 del 4 giugno 2002.

Tra i presenti alla cerimonia anche Armando Spataro, procuratore aggiunto di Milano, e il ministro della Difesa Ignazio La Russa.

“Ci sono gesti simbolici – ha sottolineato De Corato - che hanno un impatto morale. E quello di dedicare un giardino a due figure eroiche come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino rientra tra i segnali che Milano vuole dare per tenere viva la coscienza civile contro la  criminalità organizzata. Un gesto istituzionale che ha il sapore di un abbraccio collettivo. E che chiude un iter di impegno cominciato nel 1998 con la posa dell’albero a memoria delle vittime della mafia. E proseguito nel 2002 con l’approvazione di una delibera di Giunta per l’intitolazione del giardino dedicato ai due eccezionali magistrati”.

Era il 23 maggio 1992 quando sull’autostrada Trapani-Palermo, nei pressi di Capaci, una tremenda deflagrazione uccise Giovanni Falcone, direttore degli affari penali del ministero di Grazia e Giustizia, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli uomini della sua scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco di Cillo. Pochi giorni dopo, il 19 luglio dello stesso anno, l’esplosione di un’autobomba, parcheggiata in via D’Amelio, a Palermo, uccise Paolo Borsellino, procuratore aggiunto presso la Procura distrettuale della Repubblica di Palermo e gli agenti di scorta Claudio Traina, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli ed Eddie Walter Cosina.

Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso, ha espresso, in una lettera al Sindaco, la propria gratitudine e soddisfazione per l’iniziativa intrapresa dall’Amministrazione comunale. “Mi rincuora e mi riempie di speranza che siano ancora tante le intitolazioni in Italia e in una città grande come Milano – si legge nella lettera –. Intitolare un giardino, una piazza ha in sé un significato profondo perché ravviva la memoria e, contemporaneamente, lascia passare un messaggio ancora forte e attuale, quello della legalità, contro ogni forma di ingiustizia e criminalità, e insieme il ricordo di chi per questa si è speso in prima persona e ha sacrificato la sua vita”.

“Ricordare Falcone e Borsellino – ha dichiarato Letizia Moratti – significa scegliere la strada della legalità, significa combattere la violenza e la criminalità. È un atto inqualificabile quello che ha oltraggiato il ricordo di Falcone e Borsellino a Palermo. E se la mafia può distruggere due statue, non può fare altrettanto con la nostra coscienza civile. Il Comune di Milano ha fatto della lotta alla corruzione, alla mafia, una priorità. Penso, per esempio, al Patto di Integrità, uno strumento all’avanguardia in tema di trasparenza negli appalti pubblici, alle misure antimafia pensate per l’Esposizione Universale del 2015, nel risp etto della giustizia e della trasparenza”.

“Questa cerimonia – ha aggiunto De Corato -  ha uno spirito apartitico e apolitico. Spiace che da talune parti, che per la verità non hanno mostrato negli ultimi vent’anni particolare sollecitudine alla questione, si sia cercato di mettere il cappello politico sull’iniziativa. Voci  che hanno preteso di cantare fuori dal coro, ergendosi a pretenziosi solisti, ma che sono risultate del tutto stonate”.

“Milano – ha concluso il Sindaco – teatro delle Cinque Giornate, della Resistenza, degli anni di Piombo, della strage di via Palestro; Milano, che sa cosa significa dare la vita per la libertà, per la giustizia e per l’Italia, vuole essere un modello di lotta alla mafia. Luogo del riscatto per chi ha sacrificato la vita, luogo per promuovere e tramandare alle future generazioni quel messaggio indispensabile di fratellanza, dialogo e rispetto reciproco”. 

Dal 1998  un albero, collocato dal Comune su suggerimento dei residenti del quartiere, ricorda le vittime della mafia nel giardino di piazza Benedetto Marcello. Lo stesso giardino che, da oggi, porta ufficialmente il nome di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 19 Lug 2010 - 11:25
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