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Venerdì, 21 Aprile, 2006 - 01:07

Esaurimento nervoso (13/03/06)

Come si vive la campagna elettorale in un campo rom comunale? Se qualcuno è curioso, ora che sono su CM2006, riscriverò alcuni appunti sparsi. Il primo è del 13 marzo:

Talmente abituati a scommettere su B. o su P., talmente abituati a una campagna elettorale continua, che i partiti di programmi e impegni farebbero volentieri a meno. Come dargli torto?

I votanti, una parte almeno, se ne sono accorti, hanno fatto un girotondo e com'era ovvio, sono finiti TUTTI GIU' PER TERRA a chiedere: “E i programmi?�

Beh, ci siam detti un paio di mesi fa, se chi deve provvedere se ne dimentica, e chi deve protestare, protesta, PROVIAMO... si scrive noi qualcosa.

Voi non potete immaginare cosa può fare un collezionista di notizie, con una linea internet e 100 persone che discutono per due mesi.

...gli zingari, popolo di cui non frega niente a nessuno (come mi piace questa definizione!)

vivono sul suolo italiano da qualche secolo, abbastanza per aver imparato che se qualsiasi politico chiedesse il voto per loro, al limite rimedierebbe una solenne trombatura. E allora si è ragionato su cosa chiedere, non per i Rom e i Sinti, ma per i loro vicini sedentari, che dai Rom hanno preso lo stesso vizio di lamentarsi in continuazione.

Sarebbe bello, assieme, scoprire che si può anche fare, agire, ragionare... quando lamentarsi non basta.

E così, nasce il nostro programma. Povero, ma dignitoso, in stile con chi lo propone. Ma, la cosa più importante, fattibile e nell'interesse di tutti. I soliti sognatori dai piedi per terra!

Un po' ne siamo orgogliosi, mi pare ovvio, ma visto che, come si dice, è un programma partecipato, sarebbe interessante che i lettori potessero dirne peste e corna. Ci contiamo.

Il candidato virtuale ha i suoi problemi:

  1. trovare gli urbanisti, i consorzi, le associazioni sul territorio che
    diano una mano;
  2. calcolare quanti siano i certificati elettorali mancanti al campo.

Perché, è come essere un minuscolo partito, l'un per mille della popolazione. In zona, un pacchetto di 50/70 voti può far comodo di questi tempi, o può darsi che non siano sufficienti. Di nuovo, bisogna chiedere una mano ai lettori.

E, visto che le elezioni sono un gioco democratico, per chiudere lascio la parola a un avversario politico (altrettanto virtuale)

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