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Mercoledì, 27 Maggio, 2009 - 18:30

Scuola, presidio al Provveditorato, Gatti: “Tagli inaccettabili”

Scuola, presidio al Provveditorato, Gatti: “Tagli inaccettabili”
Milano, 27 maggio 2009. Il candidato Presidente alla Provincia di Milano per la coalizione di Sinistra (Lista Un’altra Provincia, PRC e PdCI), Massimo Gatti, ha partecipato nel pomeriggio di oggi al presidio indetto dall’ Assemblea delle scuole del milanese davanti all’Ufficio Scolastico Provinciale di Milano per protestare contro i tagli imposti alla scuola pubblica dalla riforma Gelmini.
“I numeri parlano chiaro: solo nella provincia di Milano meno 470 maestre/i, meno 400 docenti nelle superiori, meno 790 personale ata, meno 900 docenti alle medie e aumento generalizzato del numero di allievi per classe. Sono cifre inaccettabili. – ha dichiarato Massimo Gatti - Per fortuna che il Provveditore aveva promesso che i tagli non ci sarebbero stati!
Si lasciano per strada centinaia di lavoratici e lavoratori mettendo a serio rischio il regolare inizio dell’anno scolastico. Il Provveditore anziché rinchiudersi nel suo ufficio dorato, rifiutandosi di incontrare la delegazione dell’ Assemblea delle scuole del milanese, dovrebbe piuttosto spiegare in che modo intende affrontare il prossimo anno scolastico di fronte a questi tagli pesantissimi.
Bene hanno fatto oggi docenti, personale ata, studenti e genitori a protestare contro questo ennesimo tentativo di colpire la scuola pubblica e contro la riforma Gelmini che nei fatti è già stata bocciata dallo straordinario movimento dell’Onda e dalle migliaia di cittadini che anche quest’anno hanno scelto in massa il tempo pieno riducendo la scelta del maestro unico a percentuali minime.
La scuola pubblica, laica e democratica la scuola della Costituzione va difesa e valorizzata come una grande priorità. Continueremo a sostenere la lotta dei genitori, dei docenti, degli studenti e di tutte le lavoratrici e i lavoratori, per impedire gli esuberi e per impedire che si affermi la politica del duo Tremonti-Gelmini che mira unicamente al completo smantellamento della scuola pubblica”.

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