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Mercoledì, 22 Aprile, 2009 - 08:35

25 aprile 2009 visto da destra

Il 25 aprile è una faziosa ricorrenza comunista da abolire. Non sarà mai la festa di tutti gli italiani, proprio perché nasce partigiana (cioè di parte), fondandosi sulla retorica resistenziale dei "vincitori", sull’odio e sul sangue della guerra civile. La destra è, da sempre, per una vera pacificazione ed unità nazionale ma, questa, deve fondarsi su una memoria storica condivisa, basata sulla verità dei fatti.

A 63 anni dalla fine della Guerra Civile, che divise gli Italiani, è doveroso rendere Onore a tutti coloro che hanno lealmente servito la Patria, sotto le Bandiere Tricolori del Regio Esercito e della Repubblica Sociale Italiana. Lo Stato, il Presidente del Governo Silvio Berlusconi ed il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, dovrebbero, finalmente, riconoscere gli oltre 600.000 Volontari, soprattutto giovani e giovanissimi, che aderirono alle Forze Armate ed ai Corpi Ausiliari della RSI.

In particolare vogliamo ricordare gli oltre 45.000 Caduti e lo splendido esempio di Eroismo, Fede, Coraggio e Sacrificio dei Combattenti della RSI Decorati al Valor Militare (24 Medaglie d’Oro, 320 d’Argento, 608 di Bronzo e 774 Croci di Guerra), delle 5.000 Ausiliarie del SAF (Servizio Ausiliario Femminile), prime donne soldato in Europa, e dei 962 Sacerdoti Cattolici Cappellani Militari.

La comunità (politica, storica ed umana) della “destra milanese” ricorderà, come ogni anno, i suoi Caduti, domenica 26 aprile alle ore 10.30, al Campo X del Cimitero Maggiore di Milano, dove si svolgerà una breve Cerimonia Militare ed una Santa Messa Tradizionale in Latino di suffragio.

Ricordiamo che l’ex  Sindaco di Milano, On. Gabriele Albertini, seppur in forma privata, ha sempre reso omaggio anche ai Caduti della RSI del Campo X. Ci aspettiamo analogo gesto di civiltà ed umanità, anche dall’attuale primo cittadino, Letizia Moratti, e, soprattutto, dal Candidato di PDL-Lega alla Presidenza della Provincia di Milano, On. Guido Podestà.

La destra italiana
riconosce e rispetta la democrazia (fin dal 1946), onora gli eroi come il carabiniere Salvo D'Acquisto e stima i partigiani "bianchi" (cattolici, monarchici e liberali) come il conte Edgardo Sogno Rata del Vallino ma, nonostante le personali quanto infami abiure di Fini, non sarà mai antifascista e non celebrerà mai il 25 aprile.
Invece di andare in piazza con i partigiani comunisti, fra bandiere rosso sangue e centri sociali, e, prima di andare a rendere il giusto omaggio ai cimiteri militari dei liberatori (invasori) anglo-americani; i rappresentanti politici del PDL rendano finalmente giustizia alle centinaia di migliaia di loro compatrioti che combatterono dalla parte "sbagliata" che, per noi, rimarrà sempre la parte giusta, quella dell'Onore, della Fedeltà e della Patria.
Roberto Jonghi Lavarini
Presidente del Comitato DESTRA PER MILANO
 

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