.: Aggiungi un commento
Martedì, 7 Aprile, 2009 - 15:17

5 aprile: Festa di Aprile, Festa di Libertà

E' stata anticipata al 5 aprile la famosa, storica e nobile Festa di Aprile, Festa di Libertà, citando Piero Calamandrei. Si è trattato di un anticipo in quanto risposta a un atto che avrebbe infangato, se esclusivo in quella domenica primaverile, la memoria storica della città, Medaglia d'Oro della Resistenza. Una manifestazione di popolo, democratica, antifascista ha espugnato politicamente e culturalmente la metropoli dagli eurofascisti neri, vili e inneggianti alla barbarie omicida e genocida dei regimi dittatoriali più sanguinari della stotia dell'umanità, figli di quel sonno della ragione che genera mostri e aggiungerei mostruosità. Erano molte e molti a dire NO a una presenza che non può, nè deve, nè dovrà mai avere diritto di cittadinanza a Milano, in Italia, in Europa. Eravamo in tante e tanti a denunciare l'atteggiamento connivente dell'amminsitrazione comunale che ha tollerato che un simile sfregio alla memoria storica di migliaia e migliaia di Partigiani, che hanno lottato per la nostra libertà, quella vera, quella costituzionale, quella collettiva, sconfiggendo la nefandezza barbarica per antonomasia, fatto storico terribile, determinata dal regime nazifascista; quella memoria storica che ricorda le vittime civili, innocenti, colpevoli perchè considerate "diverse" dall'arbitrario quanto mai inumano potere totalitario, e che a loro vuole rendere omaggio, rivendicandone il ricordo per un futuro senza ritorni e riedizioni di uguali orrori.
Politicamente il Comune di Milano aveva permesso che un simile raduno di inneggianti al fascismo e negazionisti potesse comunque essere fatto in una struttura privata, l'Hotel Cavalieri, oggi di proprietà di un fuori uscito della Lega, da destra, collaboratore e alleato con la Lista dell'ex assessora alla salute del Comune, De Albertis. Un atto di tolleranza, è quello del Comune di Milano, che fa presumere a una sottile connivenza con estreme bande di neofascisti in stile europeo, dopo aver tentato di concedere il Palazzo delle Stelline a un convegno inadeguato e intollerabile per la nostra cittadinanza repubblicana.
I ministri Vita e Maroni avevano preannunciato presenze di cortei paralleli cappeggiati da facinorosi anarchici, termine che viene sempre di comodo nelle vigilie di grandi mobilitazioni democratiche di piazza. Gran parte dei media hanno liquidato i fatti di domenica, svilendo la portata politica antifascista della mobilitazione di massa, con un semplice ringraziamento alle forze dell'ordine che hanno saputo gestire una giornata che avrebbe potuto vedere tensioni. Lo stesso Presidente della provincia di Milano, Filippo Penati, aveva minimizzato la preoccupazione nel giorno precedente auspicando che non si ripetessero alcuni scontri preoccupanti da clima anni 70, non condannando, invece, come sarebbe stato opportuno fare, il comportamento dei diretti amministratori comunali responsabili di avere permesso che un simile raduno potesse liberamente esprimersi in città. Le tensioni e il clima di ansia che mediaticamente il governo ha tentato di esprimere non hanno determinato l'effetto deterrente per migliaia di cittadine e cittadini sinceramente democratici e antifascisti a rivendicare il ripudio di qualsiasi forma di apologia, considerata reato da parte del nostro ordinamento costituzionale, che hanno, molte e molti giovani, voluto partecipare a una manifestazione che ha saputo ridare lustro e dignità a una città vilipesa da una presenza inquinante e inquietante. Ancora uan volta la società civile e la cittadinanza antifascista ha preservato la memoria e l'identità antifascista della nostra comunità, confermando la propria adesione ai valori e ideali scritti nella nostra nobile Carta Costituzionale e frutto di una Lotta di Liberazione dalla barbarie nazifascista sanguinaria.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano

Rispondi

Non sei autorizzato a inviare commenti.