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Arcigay esprime tutta la sua solidarietà ad Alberto Villa, consigliere nazionale dell’UDC che due giorni fa nell’intervista del Secolo XIX “Io, cattolico e gay” ha fatto coming out sul suo orientamento sessuale, dichiarando inoltre di voler partecipare al prossimo Pride nazionale di Genova.
Immediatamente è scattata la reazione omofobica del suo partito. Il commissario regionale Rosario Monteleone ha dapprima risposto sul Secolo XIX ed è poi intervenuto in una trasmissione TV su Primo Canale, insultando politicamente Villa, dichiarando tra l’altro che “nel partito non lo conosce nessuno, è un semplice iscritto e non conta nulla”.
Alberto Villa è invece membro del consiglio nazionale dell'UDC di Casini e Cesa, è stato a capo dello staff politico dell'assessore regionale Adolfo nella giunta di centrodestra e ha coordinato le campagne elettorali liguri di Sandro Biasotti ed Enrico Musso.
”Villa ha coraggiosamente raccontato la sua personale esperienza, dimostrando quanto sia importante la visibilità pubblica delle persone omosessuali” – dichiara Francesco Serreli, presidente di Arcigay Genova - “solo seguendo il suo esempio si può cambiare la mentalità retrogada e omofobica che permea quasi tutta la classe politica italiana, da destra a sinistra. Sono decine i gay e le lesbiche presenti nei diversi partiti, ma quasi tutti non sono capaci di uscire allo scoperto e sono costretti a ridurre la propria affettività ad un fatto privato da vivere nell’ombra”.
“L’UDC dovrebbe decidersi ad entrare nel XXI secolo e mettersi al passo dei grandi partiti cristiano-democratici europei:” - dichiara Riccardo Gottardi, Segretario nazionale Arcigay – la CDU tedesca di Angela Merkel e il PP spagnolo di Rajoy e Aznar sono favorevoli al riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso e hanno militanti diversi politici omosessuali dichiarati e gruppi organizzati di lesbiche e gay”.
Solidarietà ad Alberto Villa (UDC)
”Villa ha coraggiosamente raccontato la sua personale esperienza, dimostrando quanto sia importante la visibilità pubblica delle persone omosessuali” – dichiara Francesco Serreli, presidente di Arcigay Genova - “solo seguendo il suo esempio si può cambiare la mentalità retrogada e omofobica che permea quasi tutta la classe politica italiana, da destra a sinistra. Sono decine i gay e le lesbiche presenti nei diversi partiti, ma quasi tutti non sono capaci di uscire allo scoperto e sono costretti a ridurre la propria affettività ad un fatto privato da vivere nell’ombra”.
Ufficio stampa Arcigay Nazionale