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Lunedì, 23 Giugno, 2008 - 16:32

LA SINISTRA PER FARE. INCONTRO A ROMA

LA SINISTRA PER FARE. INCONTRO A ROMA
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«La Sinistra del fare», è il titolo che abbiamo dato all'incontro di domenica 22 giugno al Ridotto dell'Eliseo a Roma per discutere con le varie realtà interessate a un soggetto unitario e plurale della sinistra su un programma di lavoro comune per i prossimi mesi. Reagire allo stordimento delle sconfitte tornando ai luoghi di origine e alle relazioni che rassicurano è forse un gesto spontaneo, ma probabilmente non è il più adatto a chi si trova in cammino. Insomma, per chi transita nelle «terre di mezzo», tra il non più e il non ancora, il rischio di sbagliare è grande. Questa sembra la situazione di coloro che hanno creduto e credono nella Sinistra. Tuttavia, la disfatta elettorale subita nelle recenti elezioni e l'ondata di destra che sta attraversando il paese con inquietanti pulsioni autoritarie, l'azione che tende a ridimensionare l'autonomia del sindacato e a porlo in una condizione di subalternità, l'aggressività delle spinte neoconfessionali, rendono necessaria una capacità di risposta. La composizione del nuovo parlamento italiano dimostra infatti che il cammino di una svolta «autoritaria» nel nostro paese ha guadagnato spazi enormi nelle coscienze. Occorre ripartire con la costruzione in Italia di una forza di sinistra che nasca da un processo fondato sulla partecipazione e sia capace di interpretare la fase difficile e complessa che sta di fronte a tutti noi. A questa semplificazione autoritaria noi, i partiti e i movimenti della sinistra, non sappiamo infatti ancora contrapporre un'idea nuova di «cittadinanza», che agisca all'interno di nuovi «confini» della politica, non più solo locali o nazionali, ma giocati sui molteplici contesti in cui il capitalismo globale agisce, a partire dai corpi e dalle relazioni private. Non solo in Italia, ma anche nel contesto europeo.
Per questo motivo noi che crediamo nella necessità di una Sinistra unita. Vogliamo proporre non formule politiche, ma un modo per recuperare l'azione collettiva che dia nuovamente senso a una opposizione reale nel paese. Insomma una Sinistra del fare. La sfida è infatti quella di riuscire a creare i presupposti di una visione comune, una «collettività riconoscibile», in modo che le persone, pur se imbrigliate nella confusione dei loro molteplici desideri e dei loro molteplici bisogni, assumano consapevolezza di come il proprio agire possa determinare una massa critica capace di attirare consenso. Una sinistra che inizi a mettere da parte la frammentazione politico-culturale, sempre più narcisistica e separata, che spesso percorre anche i movimenti e che non può essere affrontata con il ritorno a strutture di partito così come le abbiamo sinora conosciute. Per questo motivo pensiamo sia necessario trovare modi di azione comune tra le reti esistenti di più soggetti, partitici e non. Modi che consentano ai soggetti partecipi di disporre di larghi elementi di autonomia, ma che rendano possibile assumere anche la responsabilità di un funzionamento collettivo. Tutto questo per tornare a essere presenti nel paese con le nostre visioni, per fare in modo che i conflitti creino condivisione e consenso, per fare opposizione alla deriva che sembra paralizzare l'Italia.
Maria Luisa Boccia, Elio Bonfanti, Bruno Ceccarelli, Paolo Ciofi, Anna Cotone, Piero Di Siena, Antonello Falomi, Pietro Folena, Ciro Pesacane, Bianca Pomeranzi, Mario Sai

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