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Giovedì, 10 Aprile, 2008 - 13:39

Ora anche Franceschini all'attacco: chiedo almeno una tregua

Dario Franceschini considera Bertinotti il Nader all'italiana. Do you rember Nader? Nader era il candidato della coalizione alternativa ai Democratici che si presentava con un proprio candidato alle elezioni presidenziali del 2000, non sostenendo, pertanto, il candidato democratico Al Gore alla "White House". Nader decise di compiere un passo di forte autonomia e di dissenso con un sistema, ormai cementificatosi e sedimentatosi, prettamente bipartitco, senza altre possibilità di opzione politica. Ma stiamo parlando degli Stati Uniti d'America, mentre noi siamo in Italia, dove esiste un sistema proporzionale corretto con un premio di maggioranza, un sistema capestrato e dissennato, lo sappiamo tutte e tutti, ma esistente e, obtorto collo, permanente e vigente anche in questa ultima quasi conclusa disputa elettorale.
Bertinotti come Nader: vorrei esprimere dissenso verso questa, un'altra, boutade di un esponente di primo piano del Partito Democratico. Dissenso sia nel metodo sia, tanto più, nel merito. Nel metodo, innanzitutto: andiamo a trovare un capro espiatorio della caduta del governo Prodi, dopo la brillante esternazione di Veltroni che accusava Bertinotti di aver segato l'albero del governo Prodi, con un'operazione volta esclusivamente a rendere più incisivo il famigerato appello al voto utile. L'idea è quella di dire alle elettrici e agli elettori ancora, ce ne sono molte e molti, incerti di votare il PD perchè votando la Sinistra Arcobaleno disperderebbero i voti e farebbero vincere Berlusconi. Con questo sistema elettorale non esiste un pericolo di questo tipo. Si sa, è matematico, che votando Sinistra Arcobaleno si evita che Berlusconi e la sua coalizione dissennata e impresentabile a livello soprattutto europeo raggiunga la maggioranza schiacciante e assoluta dei consensi e, pertanto, una possibile stabilità di governo del paese anche al Senato. Si eviterebbe una maggioranza senza problemi e senza limitazioni, anche dove maggiormente è in pericolo, di solito, l'esecutivo basandosi sul sistema di voto ed elettorale vigente per il Senato. Non solo: ma negli Statit Uniti stiamo parlando di elezioni presidenziali, squisitamente maggioritarie e indirette, ossia funzionali a eleggere il consiglio dei votanti delegati su base statuale e non federale. In Italia abbiamo vari partiti e alcune coalizioni di governo che non esprimono, come avveniva nel 1996 e nel 2001, un candidato premier, seppure è considerabile che l'incarico venga affidato al candidato alla presidenza del consiglio dello schieramento vincente. Forse Franceschini vorrebbe, come se fossimo in un'esternazione indicativa di un desiderio psicologicamente non molto latente, Freud aiutaci tu, di considerare anche l'Italia paese presidenzialista? E' questo l'auspicio, dato che già ci si considera calati in una dimensione aliena alla nostra cultura giuridica costituzionale e civica, caro Dario?
Infine, Dario, chi ha voluto rompere magicamente la coalizione del centrosinistra, se non Veltroni che ha confermato quello che aveva detto fresco di elezione primaria plebiscitaria, ossia corriamo da soli perchè da soli possiamo farcela? Chi ha, così, in piena legislatura, delegittimato l'esistenza e la permanenza politica di una coalizione variegata di governo, unita, però, da un programma elettorale chiaro e complesso che attendeva solo di essere attuato, in molti suoi punti? Chi ha, così, detto che chiunque poteva sentirsi libero di fare strategicamente quello che voleva fare e desiderava perseguire, se non un Veltroni che, in sintonia con alcuni presidenti di provincia, Penati in primis, di Regione, Bresso, sindaci di città, Chiamparino e Dominici, di centrosinistra, teorizzava la stagione delle alleanze a "geometria variabile"? Chi è, quindi, il vero Nader? Mi viene da domandare.
La Sinistra, L'Arcobaleno non ha fatto altro che prendere atto di un atteggiamento alquanto discutibile, perchè è stato quel gesto e quella volontà di considerarsi autosufficienti correndo da soli e sfidando da soli un pericolo, quale il ritorno di una destra più agguerrita e più intollerabile per un paese civile ed europeo quale il nostro, assunto dal PD, e presentarsi autonomamente, con la propria cultura politica coerente, in totale unità tra forze politiche e realtà associazionistiche e movimentiste, quindi non solo partitiche, che sono accomunate da eguali valori e ideali e che considerano all'unisono questo modello di sviluppo di mercato non accettabile passivamente ma da contrastare con alternative possibili e di largo respiro. La nostra autonomia deve sapere evidenziarsi in un ritorno elettorale che confermi che di sinistra c'è bisogno e che la sinistra esiste, nonostante qualcuno tra voi, siete molti vedo, dopo le diverse esternazioni belligeranti espresse alla stampa in questi ultimi giorni, in un climax ascendente di nervosismo che nuoce a un confronto politico trasparente e leale, utile per il paese, speri e auspichi che ci sia in Italia un bipartitismo omologabile al centro, centripeto possiamo dire, poco autonomo dalle ingerenze dei poteri forti, poco indipendente a livello programmatico, lacunoso di una spinta di autodeterminazione sociale e culturale, in una dimensione di criticità, necessaria oggi più che mai, verso un iperliberismo disastroso (in Egitto manca il pane, se questo non è il volto disumano e fallimentare di un sistema di mercato ormai drogato e sull'orlo di una crisi di nervi?). Esiste l'intenzione di relegare l'alternativa e la sinistra in un angolo, marginalizzandola, rendendola passiva, fenomeno residuale, annichilendola, neutralizzandola sul piano istituzionale di rappresentanza, come scrive giustamente Bertinotti. Forse se la sinistra si affermasse come forza autorevole a livello parlamentare anche voi ne potete guadagnare: almeno ritornando a parlare a chi dovremmo rivolgerci in un rinnovato rapporto di connessione sentimentale, e incominciando a immaginare in modo irriverente, come tante giovani e tanti giovani fanno manifestando la loro opposizione a un sistema contraddittorio e iniquo quale quello liberista.

Provate a pensare che il vero oppositore da relegare e annicchilire è la destra, non la sinistra e risparmiate inchiostro nel scrivere buonistiche lettere di buon senso istituzionale a chi di senso istituzionale ne è privo, drammaticamente privo.

Alessandro Rizzo

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