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Venerdì, 14 Marzo, 2008 - 00:37

Ma Milano è veramente informatizzata?

Buona idea. Sì buona idea è quella del Comune di aprire una casella di posta elettronica per ogni cittadina e ogni cittadino di età maggiore ai 15 anni sul sito del Comune: casella dove mandare le comunicazioni importanti che riguardano il rapporto tra pubblica amministrazione e cittadinanza. Si risparmierà in termini di carte con bolli autenticate, inviate con ricevuta di ritorno, raccomandate varie, che temporeggiano nell'essere recapitate e che consumano dispendiosamente carta, appunto.
Ma alcune domande nascono spontaneamente. Innanzitutto come ogni passo che viene visto come eccezionale e senza precedenti si parte sempre da dove si dovrebbe concludere un progetto organico di informatizzazione della comunicazione amministrativa e pubblica.
Mi riferisco a diverse questioni che, ancora, a Milano non trovano soluzione, portando Milano a essere non la prima città che adotta un'informazione digitale e basandosi sulla rete tra Comune e cittadinanza, ma l'ultima in classifica per quanto concerne l'utilizzo di "open source", il sistema operativo e programmatico che consentirebbe chiaramente di decurtare costi ingenti che ogni anno incombono sulla pubblica amministrazione in termini di rinnovo delle licenze dei sistemi operativi, dei software. Proprio ieri si è discusso in commissione tempo libero, in consiglio di zona, di promuovere un seminario/work shop in consiglio sull'utilizzo di Linux e di Open Source come metodi attivi per garantire la programmazione in rete dei sistemi di base e dei software. Io avevo presentato una mozione, recepita all'unanimità, ripeto unanimità, da tutte e da tutti i consiglieri per avviare almeno partendo dal settore decentramento zona 4 sistemi operativi Open Source, OOSS. Non ho avuto nessun tipo di risposta politica chiara e decisiva in merito: tant'è che qualche settimana fa in consiglio ho fatto un'interrogazione a riguardo, senza avere riscontri ancora.
Ma già si parla di dotare ogni persona che richiedesse una casella di posta elettronica sul sito del Comune per informarla delle procedure burocratiche che ineriscono le varie pratiche, fino ad arvviare al tema delle iniziative comunali, degli spettacoli che offre la città, della viabilità addirittura. Ripeto ottima idea, ma peccato che manchino alcune fondamenta che possano dotare la città di un vero servizio efficente e razionalizzato di informatizzazione e di calibratura della rete. Parlo anche di wireless: a che punto è la delibera nella sua fase esecutiva, approvata dal Comune di Milano, e, per inciso anche dal consiglio di zona 4, sempre su mia proposta di mozione, in riferimento all'esperienza di Buccinasco, che aveva da tempo avviato questa diffusione sul territorio, dai parchi alle scuole, dalle biblioteche alle fermate degli autobus, dai musei alle palestre? Un sistema di connessione veloce e non dispendioso potrebbe realmente dotare la cittadinanza di un utile strumento per utilizzare la rete e internet. Per tutte e per tutti, indistintamente.
E che dire, infine, di attivare anche a Milano col patrocinio e il contributo attivo del Comune, conference e meeting che definiscano quale è la situazione in cui si trova la diffusione di internet e della rete, in campo economico, amministrativo, sociale, civile, aziendale, imprenditoriale, universitario, formativo, come è esempio "State of the net" promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia, oppure seminari, workshop, open space, laboratori dove domanda e offerta si incontrano e si comprendono, interessandosi dell'obiettivo principale, la costruzione di un progressivo sviluppo della rete e dell'utilizzo dell'informatica come democratico livello di confronto e di partecipazione civica.

Ci sono ancora punti da evadere se si vuole, poi, parlare di diffusione della rete come metodo di confronto e di comunicazione tra cittadinanza e pubblica amministrazione.
Saremo la prima città per avviare un progetto di questo tipo, ma chiaramente siamo molto lontani dai parametri e dagli obiettivi europei riguardanti le macro proposte di diffusione della rete, parlo di Berlino, di Parigi e di Londra.  Nelle biblioteche, luogo dove ampiamente si utilizza la rete, per studiare, per ricercare libri e pubblicazioni utili agli approfondimenti che le studentesse e gli studenti cercano, ancora wireless non è arrivato. Così come in molte scuole, in molti centri civic, in molti musei, spazi che potrebbero dare opportunità ai visitator* di sedersi in angoli dotati di panchine o di comode poltroncine sobrie per documentarsi e per studiare con più attenzione particolari che ineriscono l'oggetto della mostra allestita. Cosa attendiamo?

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

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