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Mercoledì, 23 Gennaio, 2008 - 16:36

Antifascismo e Resistenza radici e valori fondanti della Sinistra

Antifascismo e Resistenza radici e valori fondanti della Sinistra Unita

 

 

di Antonio Pizzinato

Care Compagne e Compagni,

l’odierna riunione degli ” Stati Generali della sinistra metropolitana milanese” ha l’obiettivo di costruire un soggetto unitario e plurale, nella nostra realtà metropolitana, al fine di contribuire alla realizzazione del soggetto unitario, della Sinistra, a livello nazionale.

E’ un obiettivo che ritengo urgente realizzare e radicare, per tappe, e portare a compimento- al fine di dare una prospettiva strategica, nel XXI secolo- per far vivere i valori del socialismo europeo e dell’equità sociale in una società profondamente mutata sul piano economico-produttivo, multietnica , multiculturale ed in continua rapida trasformazione e globalizzazione.

Quindi, i valori, i principi devono costituire la base, le fondamenta della sinistra, unita e plurale, che vogliamo rapidamente costruire nella nostra metropoli milanese. E, in questo modo, essere dei veri protagonisti e contribuire a realizzarla in Italia ed in Europa.

Uno di questi principi e valori fondanti ritengo debba essere l‘Antifascismo, la Resistenza, che sono implementati nella Costituzione Repubblicana ed espressi in modo preciso, a partire

dall’art.1:

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”

E negli altri articoli:

art.2:

“…..riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo…..”

art.3:

“…..tutti i cittadini hanno pari dignità….e sono eguali……., senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche e condizioni sociali…..”

“… la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale….”

Art.4: ” La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto…….”

Art 11:

” L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e….come mezzo di risoluzione di controversie internazionali ….”

Ho richiamato, per brevità, solo questi articoli della Costituzione, nata dalla lotta di liberazione(che ha visto i lavoratori e i cittadini della nostra Regione tra i principali protagonisti) perché, con puntualità, indicano ( come molti altri) i principi e valori dell’Antifascismo.

Quindi assumere questi valori e principi come base della sinistra unita - plurale e democratica- che assieme intendiamo costruire, significa impegnarsi affinché gli stessi valori e principi siano rispettati ed attuati.

Per farlo, per renderli operati, è innanzitutto necessario farli conoscere, a partire dalle scuole, dalle Università, a tutti gli italiani,- avendo coscienza e considerato che oltre l’80% degli italiani non era ancora nato al momento della Liberazione e dell’approvazione della Costituzione avvenuto sessant’anni fa il 23 Dicembre 1947- poiché siamo in presenza di uno scadimento della partecipazione e della conoscenza di detti valori e dell’Antifascismo.

Oltre agli aspetti riguardanti la non generale attuazione dei principi di eguaglianza - in particolare per le nuove generazioni e per i cittadini in età matura- siamo in presenza di fatti, atteggiamenti, proposte, iniziative che, in concreto, negano questi valori, li contraddicono, oppure che li vogliono limitare o cancellare. Questi atti si aggiungono al revisionismo storico.

Si tratta di aspetti, di fatti e di iniziative che non solo, spesso, sono sottovalutati e che il sistema informativo ignora, ma che vengono considerati come episodi inerenti al cosiddetto “bullismo”. Questo benché siano fatti, atteggiamenti e comportamenti vietati dalla Costituzione ( come la ricostituzione del Partito fascista) con sentenze dei Tribunali che li hanno condannati. Episodi sui quali sta indagando la Magistratura.

Richiamo alcuni fatti od episodi molto significativi a questo riguardo:

  • in Lombardia , negli ultimi anni, alle elezioni comunali, nei piccoli comuni, si è presentato, con proprie liste, un movimento che si richiama esplicitamente al nazismo ( “Movimento Nazionalsocialista dei lavoratori”); malgrado i ricorsi contro l’ammissione di dette liste e le interrogazioni parlamentari, dette liste sono state ammesse ed hanno eletto dei consiglieri comunali in vari comuni della nostra Regione. Attualmente, la Magistratura Milanese ha avviato un’indagine poiché l’attività di questi gruppi ” nazifascisti”, “neofascisti”, ( come ad esempio “Cuore Nero”), “naziskin” , violano le norme costituzionali e le leggi dello Stato;
  • si registrano, sempre più spesso, violenze fisiche ( Roma, Padova, Torino, Treviglio o negli stadi) ed intimidazioni. Un episodio vergognoso ed inquietante e molto significativo da questo punto di vista, è quanto avvenuto nelle scorse settimane a Busto Arsizio, dove, un gruppo di giovani naziskin di Lainate, ha aggredito e insultato Angelo Castiglioni - un ottantaquattrenne , partigiano, deportato in campo di concentramento a Flossenburg- che ha dedicato e dedica tutto il suo impegno per far vivere i valori dell’antifascismo ed i principi di libertà e di democrazia, senza che nessuno dei numerosi cittadini presenti intervenisse per il suo rispetto ( a partire dagli anni per le lotte per la libertà ) e contro le violenze e gli atteggiamenti fascistoidi di detto gruppo. Nei giorni successivi il Consiglio Comunale ha condannato tale episodio, ma questo non fa venir meno il fatto che vi è un abbassamento della cultura e dei valori antifascisti tra i cittadini e, conseguentemente, la mancanza di una tempestiva iniziativa contro il teppismo, il bullismo, i naziskin. Potrei citare molti altri episodi che avvengono, che sono ignorati dalle cronache del sistema informativo e, spesso, sottovalutati dalle istituzioni, dalle forze politiche, e dall’associazionismo.
  • Nelle scuole, nelle Università ci sono gruppi neofascisti organizzati che compiono violenze, intimidazioni; ma vi sono anche episodi che indicano una sottovalutazione o cancellazione dei valori dell’antifascismo come è accaduto in un Istituto scolastico della provincia di Mantova intitolato alla giovane Levi, deportata perché ebrea, deceduta in un campo di concentramento, la cui Direzione ha svolto un concorso, tra gli allievi,intitolato alla memoria di un gerarca fascista.
  • Vi sono Istituzioni che, nel loro operare, compiono scelte che negano la storia , la resistenza ed i suoi valori, come, ad esempio: la Giunta comunale di Milano che, all’unanimità, ha assunto la decisione di realizzare un “sacrario comune” ( dei repubblichini carnefici e delle loro vittime-i partigiani - basta por mente alla strage di p.le Loreto ) in P.zza Sant’Ambrogio; il Sindaco di Monza che, contraddicendo la delibera della Commissione comunale sulle onoranze e le norme di legge, devia il corteo del 4 Novembre e lo porta sulla tomba di un gerarca fascista morto negli anni trenta, ove depone una corona e ne onora la memoria;
  • Nell’Oltrepò pavese vi sono amministratori che vogliono onorare, insieme, repubblichini e partigiani; o la maggioranza, di centrodestra ,nel Consiglio di Zona 8 di Milano ha respinto la mozione di provvedere alla restaurazione del monumento alla Resistenza di Trenno oltraggiato e danneggiato dai neofascisti negli scorsi mesi;
  • Un ultimo fatto gravissimo è avvenuto in Parlamento. Nella scorsa Legislatura si riuscì a non fare approvare la proposta di legge che parificava i repubblichini di Salò con i combattenti Partigiani.
  • In questa Legislatura, alla commissione Difesa del Senato, lo scorso Luglio, si è approvata - in sede referente - la proposta di legge del Senatore De Gregorio per ” L’istituzione dell’Ordine del Tricoloreche all’art.2 prevede: ” l’onorificenza è conferita a coloro che hanno prestato servizio militare, per almeno tre mesi……..nelle Forze armate italiane durante la guerra 1940- 1945 o nelle formazioni partigiane ……. o ….internati nei campi di concentramento……..”. In tale occasione- come risulta dal verbale della seduta del 12 Luglio 2007 della Commissione Difesa del Senato- ” …Il Sottosegretario Casula dichiara il pieno favore del Governo ad una tempestiva conclusione dell’iter del provvedimento …”.

Quindi, l’attuale Governo ( come ha denunciato, sulla “Provincia Pavese” il Presidente dell’Associazione Partigiani Cristiani ) è per approvare una legge che prevede di dare le onorificenze parificando partigiani, deportati e “repubblichini di Salò”, purchè abbiano fatto tre mesi di militare prima del settembre del 1943 nell’esercito italiano?

Quindi è indispensabile una iniziativa dei nostri parlamentari , a partire dal Senato, perché non avvenga una tale vergogna, ma si presentino proposte di legge adeguate per assicurare una onorificenza ai partigiani combattenti - in occasione del 60° della Costituzione- ed a garantire, ai partigiani combattenti, che non hanno redditi adeguati per una esistenza dignitosa o sono non autosufficienti, una assistenza pubblica adeguata.

Avviandomi alle conclusioni di questo mio intervento, desidero sottolineare che non basta condannare gli atti di violenza, i rigurgiti neofascisti , i tentativi di parificare repubblichini e partigiani o contrastare il revisionismo storico sulla natura e lo svolgimento della Resistenza, oppure operare per porre fine ai silenzi del sistema informativo. Bensì, bisogna operare per costruire una nuova stagione di iniziativa che faccia vivere i valori della Resistenza attuando la Costituzione.

Contemporaneamente, dobbiamo assumere l’antifascismo come valore costitutivo nella costruzione della Sinistra Unita, operando su tutti i fronti ed a tutti i livelli, sia Istituzionali ( dal Parlamento alle Regioni, Province e Comuni) che nella società e nelle organizzazioni politiche e sociali. In particolare:

  • in Parlamento, impedendo l’approvazione di norme di leggi-vergogna che proponendo e approvando misure che facciano vivere la memoria dell’antifascismo e della resistenza a partire dalle scuole e nella società.
  • Nel 2008, 60° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione, attuare iniziative che facciano vivere i valori della resistenza, implementati nella Costituzione, ed i momenti della lotta antifascista e partigiana a partire dagli scioperi del marzo 1943 ( 65° anniversario, nello stesso anno 2008).
  • Indicare le priorità di attuazione delle norme Costituzionali, avviando la necessaria mobilitazione per la loro realizzazione.
  • Contribuire a realizzare in tutto il Paese una rete di Comitati antifascisti che coinvolga le diverse generazioni nella mobilitazione contro i rigurgiti fascisti, nazisti e naziskin.

Dobbiamo, quindi, operare nella costruzione dell’unità, nella pluralità della sinistra, facendo vivere i valori dell’antifascismo e della resistenza come cultura e conoscenza dei cittadini a partire dalle nuove generazioni. Questo a partire da Milano, capitale dell’antifascismo, della lotta di liberazione e Medaglia d’Oro alla Resistenza.

 

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