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Martedì, 22 Gennaio, 2008 - 01:38

MAI PIU' MORTI SUL LAVORO

La tragedia di Torino, 7 lavoratori, e giovani, distrutti dal fuoco, e le morti di ogni giorno, in ogni parte d’Italia, sul lavoro e di lavoro, le oltre mille e trecento tragedie ogni anno degli invisibili che non fanno notizia, le sofferenze dimenticate, gli incidenti che segnano i corpi e le vite per sempre, parlano a noi.  
Il silenzio è stato rotto, drammaticamente, e quanto è accaduto ci interroga sul nostro agire e la nostra ragione d’essere.
La “solitudine operaia” è stata circondata da un sentire comune di lavoratori e di popolo, di solidarietà, di senso di appartenenza. L’opposto del cinismo del cosiddetto rapporto segreto ( se le notizie di stampa saranno confermate) dell’amministratore delegato di ThyssenKrupp , senza rispetto per le vittime e i superstiti e rivelatrici di una mentalità e pratica in contraddizione con gli articoli 1,4,32,35,41 della Costituzione della Repubblica.
Si è espressa la solidarietà della città di Torino, innanzitutto, ma anche di Milano, la catena umana di Piazza del Duomo, e di tante altre realtà. In quei giorni, per sicurezza, si è inteso, anche nel linguaggio comune e dei mezzi d’informazione, innanzitutto la sicurezza sul lavoro e il diritto alla vita e alla salute, l’opposto dunque delle politiche securitarie che sono il paradigma sul quale la destra struttura la sua egemonia e il consenso di vasta parte della società. Si è inteso un altro modello di società, solidale, dei diritti e della giustizia sociale. E si è detto: “Mai più il silenzio, mai più l’indifferenza, mai più morti sul lavoro” e altri, invece, hanno, amaramente, detto: “tra qualche giorno, nessuno ne parlerà più”.
E’ doveroso tenere fede agli impegni, è tempo di promuovere una campagna nazionale di lungo periodo e ampio respiro sulla sicurezza sul lavoro, il contrasto alla precarietà e il lavoro nero.
Che sia rivolta alla società, per costruire un diffuso senso comune, per contrastare la assuefazione allo stillicidio di vite perdute, che solleciti la partecipazione dei cittadini alle azioni positive e di controllo, che investa le istituzioni a tutti i livelli, a partire dalle zone del decentramento e dal territorio. Che investa le strutture preposte ai controlli e alla vigilanza, ASL e Ispettorati del Lavoro. Che investa la cultura d’impresa. Scrive Luciano Gallino “da questa discende la ricerca ossessiva del lavoro flessibile, in termini sia di occupazione che di prestazioni, l’intensificazione dei ritmi di lavoro, nonché bassi salari medi …e discendono anche, in buona misura, gli incidenti sul lavoro”.
Perciò proponiamo:
- la diffusione delle informazioni sulle leggi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e nei cantieri edili, e la formazione qualificata di tutti i lavoratori sulle misure di prevenzione ( i precari e i lavoratori non italiani di fatto non hanno alcuna formazione) .
- adeguamento degli organici e formazione degli Ispettori del lavoro e  delle ASL, destinando a questi almeno il 7% del bilancio di ogni Asl
- la rapida approvazione del ”Testo unico sulla sicurezza del lavoro”
- la realizzazione dei Coordinamenti regionali sulla sicurezza e tutela sanitaria, con il coinvolgimento delle Provincie e dei Comuni
- l’aumento delle risorse a disposizione delle autorità di controllo e di vigilanza, in termini non solo di maggiori risorse economiche, ma anche di potenziamento del personale  che deve essere formato, aggiornato e dotato degli strumenti e dei mezzi necessari per garantire il costante controllo sul territorio della effettiva e corretta applicazione delle norme in materia di sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro,
- i responsabili della prevenzione e sicurezza non devono essere alla diretta dipendenza dei datori di lavoro; è necessaria la netta delimitazione delle competenze  per una chiara individuazione delle responsabilità in caso di infortunio; è necessario un provvedimento che vieti ai professionisti di assumere incarichi peritali , se ricoprono o hanno ricoperto incarichi per una delle parti.
- la modifica di norme negative per i lavoratori, dagli appalti, alla cessione dei rami d’azienda e applicazione generale dell’obbligo di valutare i rischi di tutti gli appalti.
LA SINISTRA L’ARCOBALENO – il NODO LAVORO/STATO SOCIALE
MARIA GRAZIA MERIGGI  ANTONIO PIZZINATO   FRANCO CALAMIDA
(in ordine alfabetico)
GIORGIO RIOLO - PUNTO ROSSO
FRANCESCO FRANCESCAGLIA - PDCI
PAOLO CAGNA NINCHI
CHIARA CREMONESI - SINISTRA DEMOCRATICA
ERMANNO EUGENI - SINISTRA ROSSOVERDE
ROLANDO MASTRODONATO - COMITATO VIVI E PROGETTA UN'ALTRA MILANO
PATRIZIA BORTOLINI - PRC
MASSIMO MOLTENI - VERDI
GIANFRANCO PAGLIARULO - SINISTRA ROSSOVERDE
ANTONELLO PATTA - PRC
ALESSANDRO RIZZO
BASILIO RIZZO - LISTA FO
ANITA SONEGO
GIUSEPPE VANACORE - UNALTRALOMBARDIA
ELENA JANNUZZI - LEONCAVALLO
GIULIANA VOLA
MARIATERESA FARINA

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