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Martedì, 27 Novembre, 2007 - 11:31

una mobilitazione per l'ambiente e la cultura del riciclo

Credo sia cosa giusta informare le lettrici e i lettori del forum della petizione, sottoscritta già da diverse cittadine e diversi cittadini, per chiedere all'amministrazione comunale di recedere dalla volontà di edificare due inceneritori nella zona sud di Milano, Parco Agricolo Sud, uno dei quali sorgerebbe a Nosedo, di pertinenza della zona 4.
In breve gli elementi politici di opposizione a questa proposta che sottoscrivo pienamente:
il documento del maggio 2006 della Federazione Medici di Medicina Generale denuncia espressamente:“Gli inceneritori di ultima generazione immettono nell’ambiente polveri finissime che costituiscono un rischio sanitario: emissioni cancerogene identificate nel tempo e centinaia di sostanze di cui è sconosciuto l’impatto sulla salute. La combustione trasforma anche i rifiuti innocui, come imballaggi e scarti di cibo, in composti tossici e pericolosi”.

Non solo, ma si apprende che l'Unione Europea ha decurtato del 50% i finanziamenti statali per la realizzazione degli inceneritori, in quanto, come si evince dallo stesso documento scitnificamente avvallabile della Federazione Medicina Generale, emettono polveri sottili e non rilevabili dai sistemi di monitoraggio delle emissioni aeree.
Infine non possiamo che dedurre quanto sia poco socialmente sostenibile la realizzazione di questo progetto, in termini economici, per il Comune e, infine, si può considerare l'inceneritore un mezzo che disincentiva comportamenti virtuosi dell'utenza, quali il riciclo e il riutilizzo di materie prime e, infine, il recupero e la raccolta differenziata. Si considera, infine, che anche materie non nocive, addirittura naturali, possono dopo il trattamento espellere sostanze chimicamente rilevanti e fortemente pericolose per la salute dell'uomo.
Penso che sia importante avvisare la cittadinanza di questi rischi per l'ambiente, la salute e la cultura sociale derivanti da una scelta ormai definibile come obsoleta per la sua portata e la sua definizione. Non è questione di "nimby", ossia di localismo egoistico del "non nel mio territorio" ma, bensì, questa campagna e mobilitazione è sinonimo di presa di coscienza universale di un sistema di smaltimento dei rifiuti paradossale e fortemente inquinante, nell'ottica di una responsabilità sociale, ecologia e civile, anche per il futuro e il benessere delle nostre prossime generazioni. Chiaramente sarebbe un grave danno se tali edifici sorgessero nella zona del Parco Agricolo Sud di Milano, eliminando molto spazio oggi destinato a verde e a coltivazioni agricole, luogo appetibile per molte imprese edificatrici. Ripeto, però, il danno sarebbe comunque arrecato anche se tali costruzioni sorgessero in altri luoghi: le conseguenze sarebbero abbastanza temibili e di carattere irreversibili sotto molti aspetti, come insegna e testimonia il caso di Brescia, denunciato da Report.

Personalmente come consigliere, appoggiando e aderendo convintamente alla petizione e alla mobilitazione, chiederò alla commissione territorio di indire una riunione con all'ordine del giorno l'esame del progetto, della sua portata e della sua rilevanza e di esprimere, forti delle denunce scientificamente fondate della Federazione Medicina Generale, nonchè di noti studiosi e ambientalisti italiani, parere contrario al progetto stesso e alla sua realizzazione, sottolineando il carattere di opposizione generale e universale alla costruzione di tali sistemi, in qualsiasi parte e luogo della città. Il Parco Agricolo Sud di Milano è un patrimonio territoriale e ambientale da conservare, tutelare, incentivare, su cui investire economicamente e culturalmente. Sarebbe un delitto permettere che questo scempio avvenga, come sarebbe deleterio per il futuro della città e la sua vivibilità accogliere questa proposta.

Un cordiale saluto
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Allegato Descrizione
Petizione.doc
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testo della petizione no inceneritori
Petizione.doc
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