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Giovedì, 13 Settembre, 2007 - 11:46

Scarcerata Pegah, ma il caso non è chiuso

Aprrendiamo una buona notizia per tutto il mondo omosessuale, quello civile e quello sociale: ma dall'articolo ancora alcuni problemi ci sono e non di minima rilevanza. Sto parlando della scarcerazione di Pegah, l'amica Pegah, condannata perchè omosessuale nel suo paese, rifugiata in Gran Bretagna e, qualche mese fa, suscettibile di essere rimpatriata dal governo britannico.

L'Iranian Queer Organization ringrazia Arcigay. La vicenda sembra volgere ad una conclusione positiva

www.arcigay.it

Ieri sera Pegah Emambakhsh, la donna lesbica iraniana quarantenne, è stata scarcerata e le è stata concessa la libertà su cauzione. La giustizia britannica aveva deciso, in un primo tempo, l'espulsione e l'invio in Iran dove era certa la sua lapidazione,

L'Iranian Queer Organization, che sta seguendo il caso in Gran Bretagna, ha inviato un messaggio ad Arcigay ringraziando la nostra associazione per il lavoro svolto e per invitarci a non dimenticare Pegah. Purtroppo però vi sono ancora alcuni passaggi giudiziari da superare, infatti la Corte d'Appello competente si occuperà del suo caso nei prossimi giorni e deciderà in via definitiva se accordarle l'asilo umanitario.

La vicenda, che ha visto la mobilitazione in tutta Europa, in particolare in Italia, del movimento lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender), di quello delle donne e delle associazioni dei diritti umani, sembra avviata ad una positiva soluzione, anche se non sono da escludere colpi di scena dell'ultima ora.

Rinnoviamo i ringraziamenti per l'interessamento concreto assicurato dai Ministri Barbara Pollastrini, Alfonso Pecoraro Scanio, Paolo Ferrero, e della vice ministro agli Esteri Patrizia Sentinelli. Chiediamo inoltre al Governo italiano di non abbassare la guardia e di seguire ancora con attenzione il caso di Pegah fino alla sua, speriamo rapida e positiva, risoluzione.

Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay

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