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Venerdì, 13 Luglio, 2007 - 15:09

Appello sugli sgomberi: occorre opporsi a derive populistiche

Al prefetto di Milano
Al consiglio comunale di Milano
Alla società civile di Milano

 
Il consiglio comunale di Milano ha deciso a larga maggioranza con la sola opposizione di cinque consiglieri della minoranza, di sgomberare i campi nomadi abusivi. Immediatamente la giunta comunale ha proceduto a sgomberi a tappeto senza predisporre nessun tipo di soluzione per centinaia di rom rumeni che si trovano ora in condizioni disperate determinando gravi situazioni di tensione come è avvenuto al campo di via Triboniano o, come dopo l’incendio del campo di via S. Dionigi, lasciando senza più nulla oltre duecento persone.
Le conseguenze di questa scelta destano grandissime preoccupazioni. Questi sgomberi non offrono alternative: uomini, donne e bambini vengono semplicemente abbandonati a se stessi costringendoli a cercare rifugi di fortuna o, peggio ancora, a bivaccare nei parchi milanesi. Costretta a un nomadismo da tempo abbandonato perde le tracce di integrazione che si erano create - occasioni di lavoro, inserimento scolastico - una popolazione che ha lasciato il disastro della loro terra per cercare condizioni di vita e di lavoro dignitose nell’opulenta Lombardia e per questo sono disposti ad accettare condizioni che una società normalmente civile non dovrebbe consentire a nessuno.
Chi voleva, a parole, la sicurezza ora soffia sul fuoco
genera una situazione di degrado umano e di conflitto;
legittima le azioni squadristiche contro i rom di leghisti e razzisti vari;
giustifica chi pensa che cittadini stranieri, persone e popoli abbiano meno diritti e più leggi speciali, secondo precedenti storici che hanno tragicamente segnato la storia umana;
infine abbandona a se stesse le molte associazioni e i volontari che  agiscono sul sociale e seguono i rom.
Noi crediamo che una politica responsabile e degna di un Paese civile non debba inseguire il malcontento, il disagio e anche il pregiudizio ma costruire le condizioni di diritti e doveri uguali per tutti per una convivenza pacifica e rispettosa delle diverse culture.
Per questo chiediamo alle autorità prima di tutto di sospendere questa scelta dissennata che porta solo tensione, che si trovino nell’immediato soluzioni che rispettino la dignità e la condizione umana dei rom, infine che le aree vengano svuotate solo dopo aver trovato soluzioni abitative adeguate per tutti, avviando una politica concordata anche con i rom di processi di inserimento reale nel mondo lavorativo e sociale.
Saranno poi le forze dell'ordine e il sistema di giustizia ad occuparsi, ognuno nella propria funzione istituzionale, ad occuparsi dei casi da loro ritenuti perseguibili d’ufficio.
Bisogna abbandonare la logica dei campi e prevedere, come è avvenuto e avviene in molti altri Paesi, sia in Italia che in Europa, percorsi di inserimento sociale, lavorativo ed abitativo adeguato, come anche per i rifugiati e richiedenti asilo.
Facciamo perciò un appello
alle istituzioni e  alla politica perché tornino a produrre e proporre idee, contenuti, progetti per l'agire sociale della nostra comunità, mettendo al centro il diritto-dovere dell'accoglienza di una città, il rispetto dell'interesse generale di tutti i cittadini, italiani o stranieri che siano;
alla società civile perché intervenga anche con atti concreti manifestando la volontà di rifiutare una comunità fondata sull’esclusione e sull’odio esercitato sui nostri concittadini più deboli e indifesi.
 
Acea Onlus, Accesso coop.sociale , Mario Agostinelli, Salvatore Amura, Massimiliano Andretta,
 ARCI Milano, Paola Arrigoni, Associazione Altropallone, Associazione Aven Amenza, Associazione Cittadini dal mondo, Associazione Comitato italiano contro la schiavitù moderna, Associazione Oltre il Campo, Associazione OsservAzione, Associazione Guerre&Pace, Associazione culturale Punto rosso, Associazione Rom Sinti @Politica,  Associazione Liberi, Associazione NAGA, Associazione Sinistra critica, Associazione Sucar drom, Associazione Todo Cambia, Associazione Unaltralombardia, Daniele Barbieri, Gabriella Benedetti, Pierluigi Branca, Massimo Bricocoli,  Mariano Bottaccio, Vando Borghi, Paolo Cagna Ninchi, Grazia Casagrande, Fabrizio Casavola, Marco Cavedon, Circolo migranti PRC-SE, Comitato per le libertà e i diritti sociali, ConGES Consorzio Giusto Etico Solidale, Bruno Cousin, Anna Paola Cova, Sergio Cusani, Bianca Dacomo Annoni, Giorgio D’Andrea, Fabio de Nardis, Deafal ong,  José Luis Del Roio, Massimo Donati, Festa dei popoli di Opera, Diario Fo, Cecilia Gallotti,  Jole Garuti , David Gentili, Massimo Gentili, Marina Gori Sanremo, Roberto Guizzi, Raffaella Lavanga, Giovanna Malgaroli, Marcello Maneri, Ezio Mancini, Marina Mariani, Guido Martinetti, Pietro Maria Maestri, Ainom Maricos, Andrea Membretti, Giovanni Merlo, Enzo Mingione,  Luciano Muhlbauer, Giuseppe Natale, Alfonso Navarra, Giorgio Nobili, Opera nomadi, Officina Soc. Coop,  Osadonna, Moni Ovadia, Carlotta Mozzana, Michele Papagna, Stefano Panigada, Luigia Pasi, Maurizio Pagani, Simonetta Pavan,  Dijana Pavlovic, Fabio Quassoli, Franca Rame, Alessandro Rizzo, Valentina Rossi, Anna Maria Satta, SDL intercategoriale, Sergio Segio, Bebo  Storti, Atomo Tinelli, Antonio Tosi, Pino Vanacore, Roberto Veneziani, Gigliola Vicenzo, Tommaso Vitale, Enrico Vitale,
per adesioni: leonardo.fiorentino@comune.milano.it

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