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Sabato, 23 Giugno, 2007 - 08:52

Sgomberi campi rom:appello al sindaco.

Al prefetto di Milano

Al consiglio comunale di Milano

Alla società civile di Milano

Il consiglio comunale di Milano ha deciso a larga maggioranza con la
sola opposizione di cinque consiglieri della minoranza, di sgomberare i
campi nomadi abusivi. Immediatamente la giunta comunale ha proceduto a
sgomberi a tappeto senza predisporre nessun tipo di soluzione per
centinaia di rom rumeni che si trovano ora in condizioni disperate
determinando gravi situazioni di tensione come è avvenuto al campo di
via Triboniano.

Le conseguenze di questa scelta destano grandissime preoccupazioni.
Questi sgomberi non offrono alternative: uomini, donne e bambini
vengono semplicemente abbandonati a se stessi costringendoli a cercare
rifugi di fortuna o, peggio ancora, a bivaccare nei parchi milanesi.
Costretta a un nomadismo da tempo abbandonato perde le tracce di
integrazione che si erano create - occasioni di lavoro, inserimento
scolastico - una popolazione che ha lasciato il disastro della loro
terra per cercare la loro piccola parte di felicità nell?opulenta
Lombardia e per questo sono disposti ad accettare condizioni che una
società normalmente civile non dovrebbe consentire a nessuno.

Chi voleva, a parole, la sicurezza ora soffia sul fuoco

genera una situazione di degrado umano e di conflitto;

legittima le azioni squadristiche contro i rom di leghisti e razzisti
vari;

giustifica chi pensa che cittadini stranieri, persone e popoli abbiano
meno diritti e più leggi speciali, secondo precedenti storici che
hanno tragicamente segnato la storia umana;

infine abbandona a se stesse le molte associazioni e i volontari che
agiscono sul sociale e seguono i rom..

Noi crediamo che una politica responsabile e degna di un Paese civile
non debba inseguire il malcontento, il disagio e anche il pregiudizio
ma costruire le condizioni di diritti e doveri uguali per tutti per una
convivenza pacifica e rispettosa delle .diverse culture.

Per questo chiediamo alle autorità prima di tutto di sospendere questa
scelta dissennata che porta solo tensione, che si trovino
nell?immediato soluzioni che rispettino la dignità e la condizione
umana dei rom, infine che le aree vengano svuotate solo dopo aver
trovato soluzioni abitative adeguate per tutti, avviando una politica
concordata anche con i rom di processi di inserimento reale nel mondo
lavorativo e sociale; dopo aver consegnato alla gestione delle forze
dell'ordine e al sistema di giustizia solo chi lo deve essere.

Bisogna abbandonare la logica dei campi e prevedere, come è avvenuto e
avviene in molti altri paesi, sia in Italia che in Europa, percorsi di
inserimento sociale, lavorativo ed abitativo adeguato, come anche per i
rifugiati e richiedenti asilo.

Facciamo perciò un appello
alle istituzioni e  alla politica perché tornino a produrre e proporre
idee, contenuti, progetti per l'agire sociale della nostra comunità,
mettendo al centro il diritto-dovere dell'accoglienza di una città, il
rispetto dell'interesse generale di tutti i cittadini, italiani o
stranieri che siano;
alla società civile perché intervenga anche con atti concreti
manifestando la volontà di. rifiutare una comunità fondata
sull?esclusione e sull?odio  esercitato sui più deboli e indifesi dei
nostri concittadini.

ARCI, Associazione Aven Amenza, Associazione NAGA, Comitato per le
libertà e i diritti sociali, Festa dei popoli di Opera, Opera
nomadi. Per adesioni: leonardo.fiorentino@comune.milano.it

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