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Domenica, 27 Maggio, 2007 - 10:18

Le strade per tutti

Premessa

Tutti noi vediamo lo stato attuale delle nostre città. Anche le previsioni più cupe del passato si sono avverate:
confusione, sporcizia, inquinamento, rumore, distruzione delle abitudini storiche abitative e sociali.
La quotidiana rapina degli spazi usuali di relazione, giunta all’apice della sua efferatezza, ha cancellato le possibilità di ritrovarsi all’aperto, a meno di non trasferirsi nei parchi, pochi e lontani dalla maggioranza dei cittadini. Questo provoca un paradosso: per godere dello spazio verde, si è costretti ad usare mezzi inquinanti per raggiungerlo.
Perciò le aree verdi sono “sottratte” ai cittadini, nel senso che non sono concretamente utilizzabili.
In particolare la zona dove abitiamo, non è un luogo delle meraviglie. I punti forti culturali e storici sono lontani l’uno dall’altro, difficili da raggiungere, poco utilizzabili se non in pessime condizioni.
La situazione, per i bambini e i disabili, è un disastro: percorsi ad ostacoli di tutti i tipi, “minati” dalle cacche dei cani, dai vetri rotti, immondizie, ma soprattutto contorsioni tra macchine in sosta. Quando i marciapiedi si allargano nasce il rischio d’investimento a causa dei conducenti delle moto che li usano come strade alternative.
I disabili che non possono essere accompagnati su veicoli sono assolutamente destinati alla prigionia.
In questo scenario, il verde non sta meglio. Oltre alle vicende recenti, che vedono il nostro Comune impegnato in una strenua guerra contro gli alberi di qualunque tipo, riduzione o cancellazione di parchi e luoghi di ritrovo e demolizione dell’identità storica della città, il verde supersite è praticamente suddiviso in due categorie:
·         Il parco, area antagonista all’urbanizzazione e sostanzialmente abbandonata a se stessa, dalla fruibilità convenzionale: panchine, vialetti, percorsi senza meta.
·         I giardini pubblici, oggetti di abusi selvaggi da parte di chiunque ne abbia l’intenzione e, a parte ormai poche eccezioni, scarsamente utilizzabili dai bambini in condizioni di sicurezza.
La maggior parte degli spazi verdi a Milano è perciò malata, perché la malattia è separazione, impedimento, carenza.
Proviamo a fare un elenco di queste malattie:
·         isolamento;
·         diffusa mancanza di attrezzature per il gioco ed il ristoro;
·         dimensioni insufficienti anche associate a difficoltà di accesso;
·         carenza di obbiettivi di utilizzo quotidiano;
·         pericolosità (assedio dei veicoli, sporcizia, criminalità), conseguenza della carenza di obbiettivi di uso quotidiano.

Allegato Descrizione
Convegno 1205.doc
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