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Giovedì, 3 Maggio, 2007 - 14:38

Aggressione contro due sedi democratiche

Apprendo con grande costernazione dell'aggressione dolosa perpetrata da ignoti contro due sedi di partito: il Circolo di Rifondazione e la sezione dei Comunisti Italiani, siti entrambi in Via Solari 40 a Milano.
Ignoti, chiaramente non ancora identificati, hanno incendiato le due sedi, arrecando danno grave e pregiudizio non solo alle strutture, ma alla tenuta del quadro democratico in questa città. La cronistoria degli ultimi episodi di analoga matrice non possono che dipingere una situazione complessiva fortemente allarmante. Si sono tenute, in passato, delle aggressioni contro la sede dell'Arcigay, con scritte di insulti e di alto grado di intolleranza; ricordo l'attacco contro alcune sedi di partito, contro gazebo di realtà afferenti a un quadro democratico, appartenenti alla coalizione di centrosinistra; ricordo poco tempo fa violenze verbali perpetrate contro i più deboli, gli emarginati, magari persone che vivono in situazioni precarie non certo per volontà propria, ma per difficoltà a reperire un lavoro, un'occupazione, un ruolo nella società, dimenticati ai cigli delle strade, spesso vittime del freddo o di qualche violenza attuata da ignoti. Prima di Natale un altro atto degno solamente di essere considerato nazifascista e dalle dimensioni disumane è stato attuato contro un accampamento di Rom e di Sinti a Opera, con un incendio firmato politicamente da esponenti di partiti istituzionali, appartenenti al centrodestra locale. Oggi registro ancora questo grave atto, che segna un vulnus indescrivibile e di entità elevata contro la convivenza civile: penso che il clima stia diventando intollerabile e non perpetrabile, pena la venuta meno di quel tessuto culturale e sociale che ha caratterizzato da sempre Milano come città cosmopolita e costitutrice di un'Europa antifascista e di un mondo di solidarietà e di progresso sociale, di emancipazione civica e di liberazione della classe lavoratrice, di giustizia, di eguaglianza. Non si può soprassedere su questa situazione: occorre chiaramente perseguire gli autori non solo materiali di questi atti, ma anche le menti e gli organizzatori, se ci sono, e la cosa assumerebbe tinte di una gravità maggiore. Contro questo stato di cose si deve anche prendere una posizione politica di dura condanna e di seria denuncia, emarginando e neutralizzando ogni possibile compimento di atti destabilizzanti e reazionari di uguale intensità e portata. Milano non può cadere in un plumbeo periodo di terrore e di violenza: il futuro prossimo di questa città non può essere ostaggio di criminali reazionari, riproponendo un passato che spero possa considerarsi ormai chiuso e non ripetibile.

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4

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