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Venerdì, 30 Marzo, 2007 - 12:11

Discriminazione in Europa:un problema fondamentale

Discriminazione in Europa, un problema fondamentale. Al via un'azione di Amnesty International

Mentre l’Unione europea (Ue) celebra l’Anno delle pari opportunità per tutti, il razzismo e la discriminazione restano un problema fondamentale per i diritti umani in tutto il continente. È quanto denuncia Amnesty International, che ha lanciato oggi una propria azione su questi temi in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale.

“Oltre alla concreta minaccia di abusi verbali e violenza fisica, vi sono cittadini che non possono condurre una vita normale, trovare un lavoro, affittare un appartamento o semplicemente passeggiare per strada senza essere fermati e perquisiti, per il solo fatto di avere il colore ‘sbagliato’ o essere di un’etnia ‘sbagliata’” – ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell’ufficio di Amnesty International presso l’Ue.

In una lettera alla Commissione europea, al Consiglio dell’Ue e al Parlamento europeo, l’organizzazione per i diritti umani ha sollecitato l’attuazione di misure concrete per porre fine alla discriminazione razziale che, secondo quanto recentemente dichiarato dal Commissario Franco Frattini, è fortemente in aumento in Europa.

“Abbiamo visto, in passato, cosa ha prodotto in Europa il razzismo. L’Europa ha la responsabilità storica di affrontare con priorità assoluta questo problema, che i cittadini europei avvertono con preoccupazione, dato che ha un impatto quotidiano sulla vita di milioni di persone” – ha aggiunto Oosting.

Pur apprezzando iniziative come l’Anno delle pari opportunità per tutti, Amnesty International constata come vi sia uno scarto evidente tra le promesse e la realtà concreta. Meno della metà degli Stati membri dell’Ue ha adottato piani nazionali d’azione contro il razzismo e ha ratificato il Protocollo che permetterebbe di portare in giudizio casi di discriminazione.

Negli ultimi due anni, Amnesty International ha ampiamente documentato come, nella legge e nella pratica, la discriminazione colpisca cittadini stranieri e minoranze etniche in tutt’Europa.

“La discriminazione è un problema fondamentale in Europa. Agisce trasversalmente e produce ulteriori violazioni in aree dove i diritti umani sono già a rischio, come nel contesto dell’anti-terrorismo e dell’immigrazione irregolare” – ha concluso Dick Oosting.

Amnesty International chiede all’Ue di:
- sollecitare l’attuazione della Direttiva sull’uguaglianza razziale e quella sull’uguaglianza nell’impiego;
- migliorare la propria legislazione e dare uguale ed efficace protezione da tutte le cause e da tutti gli atti di discriminazione;
- introdurre una legislazione che fornisca efficace protezione dai crimini razzisti e dai crimini dell’odio in tutti i paesi dell’Ue, pur salvaguardando la libertà d’espressione.

Amnesty International chiede inoltre agli Stati membri dell’Ue di:
- firmare e ratificare, durante il corrente Anno delle pari opportunità per tutti, il Protocollo opzionale n. 12 alla Convenzione europea per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali;
- garantire che la legislazione interna dia uguale ed efficace protezione da tutte le cause e da tutti gli atti di discriminazione;
- adottare, applicare e sottoporre a valutazione piani nazionali d’azione contro il razzismo, in linea con l’impegno preso nel corso della Conferenza mondiale contro il razzismo, tenutasi a Durban nel 2001.

FINE DEL COMUNICATO Roma / Brussels, 21 marzo 2007

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

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