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Martedì, 20 Marzo, 2007 - 14:25

comunicato arcigay contro i deliri di Prosperini

Qualche mese fa abbiamo saputo a Milano della rinnovata esistenza di scritte razziste e omofobe presenti su alcuni muri e vetrine di sedi associative da tempo impegnate a rivednicare i diritti di emancipazione e di libertà degli omosessuali. Le scritte non sono fenomeni da sottovalutare, ma testimoniano il clima rovente che si sta presentando nel nostro contesto cittadino e nazionale, dove manifestazioni discriminanti e di offesa verso diverse persone, per motivi religiosi, etnici e sessuali, si ripetono con costante scadenza temporale, quasi a eliminare ogni presupposto culturale che sia funzionale all'ampliamento di diritti per cittadine e cittadini, a prescindere dalle proprie appartenenze e dalla propria identità soggettiva, come prescrive la nostra Costituzione, come prescirvono diverse dichiarazioni dell'ONU, come prescrive l'anno in corso dedicato al tema delle pari opportunità e dell'eguaglianza degli esseri umani. Non mi stupisce, sebbene mi preoccupa e mi allarma, se la barbarie si manifesta in alcuni interstizi del sostrato sociale attuale, negli animi devastati di personaggi deliranti e dall'equilibrio psicologico insano e precario, nel momento in cui leggo di espressioni a dir poco fasciste e squadriste pronunciate dall'attuale assessore regionale Prosperini, il quale, come riportato nel comunicato dell'Arcigay di Milano, che tengo molto a diffondere e divulgare per la sua giusta portata di denuncia, considera doveroso programmare uno sterminio contro chi ha deciso e scelto liberamente il proprio orientamento sessuale, senza apportare alcun nocumento alla collettività. Decisione individuale e soggettiva ancora perseguitata da parole che non posso che definire "criminali" presenti nelle esternazioni intollerabili di chi ricopre un ruolo istituzionale e di amministrazione della Regione in cui viviamo. Rieccheggiano mostri del passato, fantasmi che ormai credevamo appartenere alle pagine dei libri di storia, che hanno perseguitato intere generazioni e categorie perchè considerate irrazionalmente non accette, secondo arbitri del tutto soggettivi, quindi da annientare, da eliminare fisicamente, da azzerare. Non posso che unirmi con forza e determinazione alle richieste espresse nella lettera pubblica dell'Arcigay, nonchè alla richiesta di una presa di posizione chiara da parte del presidente Formigoni, che si distanzi da quanto espresso dal suo collega di giunta, e che quanto meno provveda a criticarne la portata, la gravità, nonchè le conseguenze pericolose per la convivenza civile e culturale di questo Paese da essa derivanti. Quanto meno occorre che ci sia un atto politico che faccia da detonatore di una simile dichiarazione e provveda a prendere serie disposizioni a riguardo, riscontranti l'incapacità e l'inadeguatezza del soggetto ad assumere profuturo responsabilità amministrative nell'ambito in cui ha operato fino a oggi.
Anch'io, signor Formigoni, attendo come tante altre e tanti altri risposta in merito. Non voglio considerare il suo silenzio come opportunistico segnale di connivenza con tale sciempiaggine.

Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4

ADOLF PROSPERINI NON SI SMENTISCE - INTERVENGA FORMIGONI

Arcigay Milano chiede al Presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni un deciso intevento sulle continue abberranti dichiarazioni del suo assessore ai giovani, sport e turismo Piergianni Prosperini.
Non sono più tollerabili i continui incitamenti alla violenza e alla discriminazione omofobica lanciati senza ritegno da Piergianni Prosperini, Assessore regionale lombardo ai giovani, sport e promozione attività turistica.
Frasi come "Sui gay bisognerebbe usare il napalm" proposta in tv, oppure "L'omosessualità è una devianza... Garrotiamoli! Ma non con la garrota di Francisco Franco. Alla maniera degli Apache: cinghia bagnata legata stretta attorno al cranio. Il sole asciuga il laccio umido, il cuoio si ritira, il cervello scoppia" dalle pagine del Giornale, sono un atto vergognoso, in particolare se uscite dalla bocca di chi, istituzionalmente, si occupa dei giovani. Che messaggio trasmette alla nuove generazioni?
"Prosperini non è nuovo a uscite del genere" dichiara Paolo Ferigo, presidente dell'Arcigay Milanese "ma se come comune cittadino poteva essere interpretato come un delirante personaggio in cerca di notorietà, in qualità di Assessore regionale è un vero pericolo pubblico."
"L'omofobia e le violenze contro le persone omosessuali, lesbiche e transessuali sono in continuo aumento e invece di messaggi invitanti al rispetto" prosegue Ferigo "dalle Istituzioni ci giungono queste istigazioni alla violenza. Formigoni deve intervenire! Deve stigmatizzare le dichiarazioni espresse da Prosperini e togliergli la delega, scegliendo al suo posto una persona democratica e civile!"
Arcigay Milano non è più disposta a tollerare questo tipo di atteggiamento che ricorda tristemente le persecuzioni hitleriane e resta in attesa di una reazione da Formigoni e da Fini, segretario del partito che "vanta" l'appartenenza di questo assurdo personaggio.

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