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Venerdì, 23 Febbraio, 2007 - 15:10

SOSTEGNO ALLE VITTIME DELL'URANIO IMPOVERITO

SOTTOSCRIZIONE IN SOSTEGNO DELLE VITTIME DELL’URANIO IMPOVERITO

Qualche giorno fa è deceduto Amedeo d'Inverno, 45esima vittima dell'uranio impoverito. E' mancato nel silenzio delle istituzioni, e senza alcun sostegno da parte dello stato.
Come lui, altri 512 ragazzi italiani sono malati, alcuni gravissimi, a causa della cosiddetta sindrome dei Balcani, dovuta all'esposizione all'uranio impoverito, patologia non indennizzata dalla Difesa, e che costa grandi sacrifici economici alle famiglie dei malati.
In questa finanziaria era stato proposto un fondo per il sostegno alle famiglie dei defunti a causa dell'uranio impoverito, ma nella notte precedente il voto, dal decreto è scomparso il riferimento preciso all' uranio impoverito e i fondi dirottati, tra gli altri, alle famiglie delle vittime di Ustica perchè riconosciute come vittime del terrorismo.
Questo disinteresse dello Stato Italiano verso i soldati che hanno dato tutto per compiere il loro dovere è vergognoso. E non possiamo non ricordare che in questo particolare caso lo Stato Italiano è doppiamente colpevole. L'esistenza dei pericoli legati all'uso di uranio impoverito erano noti da anni quando iniziò la campagna militare contro la Serbia.
Gia migliaia di soldati statunitensi sono morti perché contaminati dall'uranio impoverito durante la prima guerra contro l'Iraq, decine di migliaia sono i reduci malati a causa della Sindrome del Golfo. Quanti di loro sono deceduti?
Insieme a Dario e Jacopo ci trovammo, tristi profeti di sventura, a inviare una lettera ai giornali (pubblicata solo dal Corriere della Sera) nella quale lanciavamo l'allarme chiedendo quali garanzie ci fossero sul non uso da parte degli Stati Uniti di proiettili all'uranio impoverito nella guerra dei Balcani che stava per iniziare. Ricordavamo i pericoli legati a questa sostanza e paventavamo enormi danni alle popolazioni e ai militari, oltre all'inquinamento dei territori per un tempo infinito (centinaia di migliaia di anni).
Nessuno ci ascoltò.
Anzi i comandi militari italiani non presero neppure le precauzioni contro questi proiettili criminali adottate da americani e inglesi sui campi di battaglia.
I nostri soldati, in maniche di camicia, restavano stupiti vedendo le truppe dei Paesi alleati arrivare munite di scafandri e tute protettive integrali.
Quindi è ancora più esecrabile il fatto che, contro ogni evidenza scientifica, i vertici medici dell'Esercito Italiano si rifiutino di accettare il fatto che l'esposizione all'uranio impoverito sia la causa del male che colpisce oggi 512 reduci di guerra.
E riempie di tristezza rendersi conto che, come al solito, molti si riempiono la bocca di amor patrio e retorica dell'eroismo e poi sono ciechi e sordi di fronte alla sofferenza dei nostri soldati una volta che non servono più.
Meglio sarebbe pensarci prima di partecipare a una guerra e avere più rispetto dopo per i combattenti,che oltre ad aver rischiato la vita per la patria questi uomini hanno dato la salute e si trovano rovinati economicamente perché non ricevono nessun aiuto.
Essendo membro della commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito, presieduta dalla senatrice Lidia Menapace, farò il possibile affinché il governo metta fine a questa tragedia.
In fiduciosa attesa che ciò avvenga, apro una sottoscrizione a favore delle famiglie che si trovano in difficoltà economiche, nella speranza di poter dar loro un aiuto concreto accompagnato dalla nostra “vicinanza” e amicizia.
Credo sia un atto di civiltà verso vittime ignare e inconsapevoli, e vi invito a sottoscrivere con qualsiasi cifra riteniate opportuna per
non abbandonare questi ragazzi. Non imbarazzatevi se potete inviare anche solo 1 euro, sarà accolto come fosse un milione… di euro!
Chi volesse partecipare al dibattito su questa proposta può utilizzare lo spazio disponibile sul mio blog: www.francarame.it
Per contributi usare il conto corrente postale
INTESTATO A FRANCA RAME E CARLOTTA NAO N. 78931730 ABI 7601 CAB 3200 CIN U
IBAN IT 64 U 07601 03200 000078931730
specificando la causale: "Per le vittime dell'uranio impoverito".

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