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Questa è una petizione per la liberazione di Foued Cherif, promossa dal coordinamento nazionale del Centro delle Culture. La mattina del 4 gennaio 2007 la Digos di Milano ha prelevato Cherif Foued dal suo posto di lavoro e lo ha portato presso la Questura dove gli è stato notificato un decreto di espulsione. A motivo dell'espulsione, in breve, il sospetto che Foued sia uno spalleggiatore di terroristi. . La notte del 4 gennaio Cherif Foued è stato imbarcato per la Tunisia senza permettergli di contattare un avvocato, senza potersi difendere, senza sapere con esattezza i capi di imputazione e soprattutto subendo violenza morale per essere strappato via dai suoi affetti. Foued è stato rinchiuso dal 5 al 15 gennaio nel dipartimento del ministero degli interni tunisino, in carcere di isolamento, il 16 è stato portato in un carcere civile sotto la giurisdizione militare e solo il 18 gennaio la famiglia ha avuto notizia su dove si trovava Foued. Cherif Foued non è mai stato indagato dall'Autorità Giudiziaria italiana o straniera. La sua unica "colpa" è stata quella di essere stato identificato, durante una perquisizione, nell'appartamento di alcuni cittadini tunisini indagati per presunte attività terroristiche e peraltro assolti dalla Corte di Assise di Milano. Foued è stato espulso in Tunisia illegittimamente, creando un precedente gravissimo per la nostra democrazia e per il principio del diritto alla Difesa. Non si può stare inermi a guardare quando l'antiterrorismo, che vorrebbe colpire il terrorismo, diviene abuso; quando vengono negati i diritti a coloro che sono stati accusati di essere i nemici ma, come esseri umani, come imputati, hanno diritto a un avvocato, a un processo, a un giudice, diritto a un trattamento dignitoso e umano. Invece si ritrovano in carceri di Paesi compiacenti, disposti a interrogarli con ogni mezzo e a detenerli senza processo. Non si tratta di illazioni ma di fatti ammessi anche dal Dipartimento di Stato americano che ne parla come di una prassi usata e abusata anche ai danni dei cittadini europei.
L'espulsione di Foued è illegittima perché:
1. non ci sono prove, non è mai stato indagato né in Italia né all'estero
2. non ha goduto del diritto di difesa
3. esiste un divieto di espatrio verso Paesi ove l'espellendo potrebbe essere soggetto a pene illegali e comunque ove non gode dei diritti civili. La Tunisia, secondo il rapporto di Amnesty del 2006 non garantisce i diritti e pratica la tortura. Il nostro paese infatti aderisce a patti comunitari Europei ed internazionali che garantiscono la difesa di tali diritti.
Chiediamo che il governo italiano si faccia carico di:
1. di garantire l'incolumità di Foued Cherif
2. riportare immediatamente Foued Cherif in Italia dalla sua famiglia.
3. dei danni economici e morali causati a Foued ed alla sua famiglia.
Chiediamo ai deputati o ai senatori del parlamento che si facciano promotori di un'interrogazione parlamentare affinché si faccia chiarezza su quanto è successo.
2. Mettici in contatto con giornalisti (giornali, televisioni, radio)
3. Mettici in contatto con legali che possono collaborare nella raccolta di informazioni ed esperienze utili.
4. Contatta personaggi politici e istituzioni che si interessino al caso. Dopo essersi documentati, esprimano attraverso comunicati stampa la loro posizione.
5. Aiutarci a raccogliere i fondi per sostenere le spese legali e la famiglia di Foued.
non lasciamo sparire Foued Cherif
NON LASCIAMO SPARIRE FOUED CHERIF.
Questa è una petizione per la liberazione di Foued Cherif, promossa dal coordinamento nazionale del Centro delle Culture.
La mattina del 4 gennaio 2007 la Digos di Milano ha prelevato Cherif Foued dal suo posto di lavoro e lo ha portato presso la Questura dove gli è stato notificato un decreto di espulsione. A motivo dell'espulsione, in breve, il sospetto che Foued sia uno spalleggiatore di terroristi. .
La notte del 4 gennaio Cherif Foued è stato imbarcato per la Tunisia senza permettergli di contattare un avvocato, senza potersi difendere, senza sapere con esattezza i capi di imputazione e soprattutto subendo violenza morale per essere strappato via dai suoi affetti.
Foued è stato rinchiuso dal 5 al 15 gennaio nel dipartimento del ministero degli interni tunisino, in carcere di isolamento, il 16 è stato portato in un carcere civile sotto la giurisdizione militare e solo il 18 gennaio la famiglia ha avuto notizia su dove si trovava Foued.
Cherif Foued non è mai stato indagato dall'Autorità Giudiziaria italiana o straniera.
La sua unica "colpa" è stata quella di essere stato identificato, durante una perquisizione, nell'appartamento di alcuni cittadini tunisini indagati per presunte attività terroristiche e peraltro assolti dalla Corte di Assise di Milano.
Foued è stato espulso in Tunisia illegittimamente, creando un precedente gravissimo per la nostra democrazia e per il principio del diritto alla Difesa. Non si può stare inermi a guardare quando l'antiterrorismo, che vorrebbe colpire il terrorismo, diviene abuso; quando vengono negati i diritti a coloro che sono stati accusati di essere i nemici ma, come esseri umani, come imputati, hanno diritto a un avvocato, a un processo, a un giudice, diritto a un trattamento dignitoso e umano. Invece si ritrovano in carceri di Paesi compiacenti, disposti a interrogarli con ogni mezzo e a detenerli senza processo. Non si tratta di illazioni ma di fatti ammessi anche dal Dipartimento di Stato americano che ne parla come di una prassi usata e abusata anche ai danni dei cittadini europei.
Per informazioni: http://www.centrodelleculture