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Martedì, 19 Dicembre, 2006 - 10:34

Lasciamo IN PACE il nostro Futuro

La guerra non accade per caso né è il frutto della cattiveria di
uomini senza cuore. E' qualcosa che si decide per difendere interessi
economici o assicurarsi il dominio di territori con preziose riserve
naturali (petrolio, gas, acqua, diamanti...). E' qualcosa che si
prepara ogni giorno, che si promuove con la propaganda delle abusate
parole di libertà e democrazia, che si costruisce nelle fabbriche
d'armi e nelle caserme dove si addestrano persone a uccidere, a
bombardare, a dimenticare la propria umanità.

La provincia di Varese è un luogo strategico nella produzione della
guerra permanente. Anche se nelle nostre città non vediamo soldati
nelle strade, non udiamo cacciabombardieri sorvolare le nostre case,
non piangiamo amici uccisi dai cosiddetti effetti collaterali, non
proviamo la paura e la disperazione come le genti dell'Irak e
dell'Afghanistan, siamo in guerra. Lo siamo perché nella nostra
provincia vengono prodotte armi (poi vendute e usate) da importanti
fabbriche come AgustaWestland e Aermacchi; lo siamo perché ospitiamo
un comando di reazione rapida della NATO a Solbiate Olona, pronto a
gestire 60.000 militari e a pianificare rapidamente interventi in ogni
parte della terra in aperta contraddizione con l'art. 11 della
Costituzione Italiana che afferma che L'Italia ripudia la guerra.

Ogni settimana si alzano voci a inneggiare a quei luoghi di guerra,
facendosi lustro di una presenza ingombrante che dovrebbe e potrebbe
invece essere riconvertita per usi di pace.

UN ALTRO aereo militare a Gallarate, oggi anche in una scuola:
un "addestratore" Mb339 verrà issato sul tetto
e diverrà simbolo del luogo dove studiate o insegnate:
un originale libro di testo che però diversamente dagli altri
insegna a fare la guerra o almeno ad abituarsi ad essa.
Ma ogni mattina quello stesso aereo
ricorderà anche della complicità dei nostri territori
nelle guerre e nelle morti che sempre esse comportano.
Ricorderà a tutti anche che le spese militari
rubano i soldi destinati alla scuola.

Vi chiediamo di condividere e sostenere la nostra richiesta, espressa
al Consiglio di Istituto, di ridiscutere le decisioni assunte.
Sono le armi a uccidere, ma sono uomini e donne a progettarle e a
usarle. Quegli stessi uomini e quelle stesse donne che possono
scegliere di dire basta guerre, basta armi, basta basi militari:
lasciate in pace il nostro futuro!

DisarmiAMO la Pace

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