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Lunedì, 20 Novembre, 2006 - 14:50

Si è aperta la stagione della caccia al Tfr

Chi avrà la meglio: fondi chiusi, fondi aperti o Fip?
Si è aperta la stagione della caccia, anche se, questa volta, sotto tiro non è qualche specie in via di estinzione ma il Tfr dei lavoratori (in via di estinzione anche questo). Dopo l'ultima mossa del Governo, che ha anticipato di un anno la data di partenza della riforma sulla previdenza integrativa, banche e assicurazioni hanno iniziato a scaldare i muscoli, per arricchire l'offerta di strumenti previdenziali, in vista dello start d'inizio.
 

Perché tra qualche settimana i lavoratori italiani dovranno decidere cosa fare del loro Tfr: se lasciarlo in azienda oppure conferirlo alle forme di previdenza complementare. Un business da 13 miliardi l'anno (mica noccioline) che fa gola a molti, soprattutto agli operatori finanziari, che si preparano alla grande raccolta; ed alle compagnie di assicurazione e agli istituti bancari ormai non resta che rivedere il loro piano industriale e rimboccarsi le maniche. Entro dicembre tutti i Fondi pensione saranno tenuti ad aggiornare i propri statuti e regolamenti e dal 1° gennaio 2007 scatterà il meccanismo del silenzio-assenso. Due mesi non sono molti e non sono ammessi passi falsi. In primo piano tra le forme di previdenza complementare naturalmente i fondi pensione seguiti dalle polizze assicurative previdenziali (Fip).

Chi avrà la meglio: fondi chiusi, fondi aperti o Fip? Ricordiamo che, si considerano fondi aperti tutti quei fondi di previdenza complementare istituiti da soggetti privati che raccolgono quei soggetti per i quali non esiste un fondo chiuso, dove per chiuso si intende quel fondo che nasce dalla contrattazione collettiva riservato a categorie definite di lavoratori. E' prevedibile che la fetta più grossa della torta verrà trasferita nei fondi chiusi. Secondo i dati del Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), nel 2005, gli iscritti ai 43 fondi di categoria di nuova istituzione erano oltre 1,15 milioni (+8,7% rispetto al 2004), mentre gli iscritti agli 89 fondi aperti erano di poco superiori a 400 mila (+6,5%). Ma se per ora i negoziali surclassano gli aperti come numero di iscritti, a livello di performance questi ultimi sono in vantaggio. Dal 2003 al 2005 gli aperti hanno guadagnato in media il 22,9% contro il 17,8% dei negoziali e, nel 2005 le due performance sono state rispettivamentedell '11,5% e del 7,4%.

Se si guarda ai singoli prodotti, secondo i dati del Mefop, società creata dal ministero dell'Economia per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione, negli ultimi cinque anni, il migliore negoziale è stato Arco, fondo dei dipendenti del settore del legno e dell'arredamento (+29,66%) seguito a ruota dai ceramisti, che, con il fondo Foncer hanno messo a segno un +26,63%. Bene anche per Previcooper, il fondo delle cooperative di distribuzione (+25,04%). Tra gli aperti invece il podio spetta a Almeglio Azionario, fondo aperto di Gruppo Alleanza, che grazie alla scelta di una manciata di titoli particolarmente azzeccati (Autogrill, Unipol, l'Espresso, Belgacom e Deutsche Boerse) si é portato a casa in cinque anni un +60,88% doppiando i negoziali. Si é difeso bene anche Almeglio Bilanciato. +35,98% in cinque anni grazie anche alle obbligazioni dell'area euro con rating non inferiore alla singola A). Tra i migliori fondi aperti Kaleido di Mps, con le linee bilanciate-azionari e Triangolo Rettangolo e Triangolo Scaleno (rispettivamente +43,07%e +33,73%). Per chi invece decide di tenere il piede in due staffe ci sono Ras e Mediolanum che fanno il doppio gioco operando sia sui negoziali che sugli aperti.

Chi gestisce questi prodotti? La maggior parte dei Fondi chiusi (45 per essere precisi) ha delegato la propria gestione alle Sgr mentre gli aperti (operativi se ne contano circa 80) preferiscono il settore bancario e assicurativo. Finora il mercato non é stato particolarmente attivo ma per il prossimo anno ci si aspetta la moltiplicazione dei pani e dei pesci ed il numero degli iscritti dovrebbe raddoppiare. Secondo i dati di Assogestioni le prime cinque società nei fondi pensione aperti sono Intesa Previdenza con 106.644 iscritti, Arca Sgr (67.994), Sanpaolo Imi (28.092), Monte dei Paschi di Siena (56.095) e Ras (14.810). Se in alcuni casi la corsa delle banche sembra persa in partenza, soprattutto nel caso di fondi chiusi di categoria che hanno fatto troppa strada per essere raggiunti arrivando a 120.000 iscritti, una cosa é certa: per non uscire sconfitti dalla gara, gli istituti dovranno fare un salto di quantità, passando dalle adesioni di tipo individuale (oggi l'87% nei fondi aperti del totale) a quelle collettive (il restante 13%). Insomma la partita resta tutta da giocare vincerà la sicurezza o il rendimento.

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