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Sabato, 28 Ottobre, 2006 - 16:09

Armamenti nucleari.....

Angelo Baracca é professore di fisica presso l'Università di Firenze. Ha svolto ricerche in varie aree della fisica ed in storia e critica della scienza. Svolge una collaborazione con la facoltà di Fisica dell'Università de L'Avana (Cuba). Ha pubblicato lavori scientifici e vari libri, manuali scientifici per l'Università e la Scuola Secondaria, e saggi generali sulla scienza e la sua storia. Collabora regolarmente con il quotidiano il manifesto, e con varie riviste (Giano, Guerre&Pace). Da molto tempo si occupa attivamente di problemi degli armamenti nucleari e di relazioni internazionali, partecipando attivamente al movimento contro la guerra. La sua pubblicazione più recente in questo campo è il volume: A Volte Ritornano: Il Nucleare. La Proliferazione Nucleare Ieri, Oggi e Soprattutto Domani, Milano, Jaca Book, 2005.

Qual è la situazione italiana?
È paradossale (non meno di quella di altri paesi). L'Italia è ufficialmente uno Stato non nucleare aderente al TNP. Questo status è però clamorosamente contraddetto da molti fatti. L'adesione alla NATO - che ha radicalmente cambiato fisionomia e ruolo dopo la fine della Guerra Fredda e con l'adozione nel 1999 del "Nuovo Concetto Strategico", mai discusso né approvato da alcun Parlamento - comporta la partecipazione alla dottrina strategica e alla pianificazione nucleare, quindi l'assunzioni di capacità militari nucleari. In questo contesto l'Italia mantiene schierate sul proprio territorio 90 testate nucleari a gravità (nelle basi NATO di Aviano, ed italiana di Ghedi Torre), delle 480 in sei paesi europei della NATO. Queste testate sono il residuo delle armi nucleari schierate in Europa, dopo che il Trattato INF del 1987 rimosse quelle portate da missili a gittata intermedia (che furono chiamati Euromissili, e ci portarono sulla soglia di un conflitto nucleare). Oggi sono armi obsolete dal punto di vista strategico, e sembrano quasi solo il simbolo dell'affermazione della nostra subalternità, poiché sono molto più utili i sommergibili con capacità nucleare o le testate schierate in basi più avanzate. Tuttavia la loro rimozione (che la Grecia, ad esempio, ha ottenuto senza che questo abbia implicato altri problemi politici) potrebbe avere una funzione positiva per sbloccare il processo di disarmo: infatti, poiché gli Euromissili, furono rimossi ma non si prevedeva nulla sulla destinazione delle testate (mentre il trattato START-II prevedeva la distruzione delle testate rimosse), il conteggio delle armi nucleari tattiche esistenti e del loro stato operativo costituisce uno degli aspetti più oscuri e problematici; ma la Russia ha fatto sapere che, qualora le testate a gravità schierate in Europa venissero rimosse, sarebbe disposta ad aprire un negoziato sulle armi tattiche e sulla loro rimozione, che contribuirebbe a riaprire il processo di disarmo. Vi è poi un problema più grave ed inquietante, costituito dai sommergibili nucleari statunitensi con capacità nucleare, che scorazzano nel Mediterraneo, e possono entrare nelle nostre acque territoriali e in ben 11 porti, costituendo un rischio reale per le popolazioni, ed un bersaglio nel caso in cui scoppi una guerra nucleare per errore (o per volontà deliberata).
La situazione mondiale dà pericolosi segni di tensione e di deterioramento delle relazioni internazionali; il rischio di un "incidente nucleare" è serio; quali sono secondo te le possibilità che avvenga?
Per quanto concerne le armi nucleari, il rischio di guerra per errore è sempre stato presente, ed è stato sfiorato molte volte. Oggi è ancora più serio, per lo squilibrio delle forze in campo, e per il grave deterioramento del sistema militare russo, i cui satelliti di allarme sono a volte al limite della vita operativa, a volte ormai "ciechi": la debolezza della Russia è un fattore di rischio, non di sicurezza. Ma si sta purtroppo delineando qualcosa di ben più grave dell'<>. Si sa, e i media statunitensi ne parlano continuamente, che gli Stati Uniti ed Israele hanno accuratamente preparato un attacco all'Iran: è prevista l'opzione nucleare, basata sull'illusione del colpo risolutivo. Se la follia imperiale varcherà davvero questa soglia, le conseguenze saranno imprevedibili, ma in ogni caso di una gravità senza precedenti. Ribadisco il punto centrale, e il messaggio fondamentale che dobbiamo veicolare: oggi il rischio dovuto alla presenza degli armamenti nucleari è più grave che in tutti i decenni passati, e il disarmo nucleare completo e controllato è l'unica vera soluzione, ed è quindi più necessario e urgente che mai.

Di Olivier Turquet, Buone Nuove

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