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In questo nostro paese ci si ricorda del fatto che l'Italia insieme alla Nato sta partecipando alla guerra, all'occupazione e alle stragi in Afghanistan solo quando nostri concittadini sono vittime di atti di violenza: uccisioni, ferimenti, rapimenti. E neppure in queste circostanze si ha la volonta' di trarre le ovvie, necessarie, urgenti conclusioni: che in quel paese il nostro esercito e' tragicamente parte di una coalizione armata occupante, terrorista e stragista; che la nostra partecipazione militare alla guerra afgana e' del tutto illegale per la nostra carta costituzionale; che e' proprio a causa delle guerre e delle occupazioni militari volute da Bush e dai suoi "volenterosi" alleati che il terrorismo in tutto il mondo e' cresciuto esponenzialmente, poiche' queste guerre sono terroriste e alimentatrici di terrorismo ulteriore. Cessi l'illegale e criminale partecipazione militare italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan. Torni l'Italia al rispetto della sua legge fondamentale, quella Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 11 testualmente recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali". Chi non contrasta la guerra ne e' complice.
TUTTI I GIORNI IL 6 AGOSTO
Cosa significa non dimenticare? Significa lottare perche' non accada di nuovo. Tre cose occorrono allora: l'opposizione alle armi, l'opposizione al nucleare civile e militare, la scelta della nonviolenza come criterio fondante della politica nel XXI secolo.
AFGHANISTAN