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Giovedì, 12 Ottobre, 2006 - 12:34

Da oggi chiusa la Scuola di Via Ventura.......

Da oggi chiusa la Scuola di via Ventura: ministro e comune si rimpallano la responsabilità. E ai bambini chi ci pensa?

di Monica Bacis


Da oggi fino a lunedì (così dice la direzione della scuola, ma chissà…) la scuola araba di via Ventura resterà chiusa: pare che l’ultimo controllo di ieri (il decimo) dei vigili del fuoco ha rilevato un problema a un tubo che impedisce a loro parere il normale svolgimento delle lezioni. Come si poteva prevedere il comune di Milano ha architettato l’ennesima giustificazione per ostacolare l’attività della scuola. Mi piacerebbe potere pubblicare alcune fotografie per dimostrare lo stato decadente e la pericolosità della maggior parte delle scuole pubbliche milanesi, dove le lezioni si tengono regolarmente, e di cui il comune non si fa carico da anni. Solo nella mia scuola due anni fa sono crollati dei pannelli dal soffitto in alcune aule, per fortuna durante le vacanze e nessun è rimasto coinvolto dall’incidente. La scuola a fianco è pericolante da anni, le assemblee non si possono più fare perché il peso eccessivo potrebbe mettere in discussione la tenuta del pavimento, ma i bambini continuano normalmente a fare lezione. Nonostante le continue pressioni della dirigente e dei genitori al Comune, nulla è stato fatto. In nessuna delle scuole che ho frequentato in questi anni ho visto scale antincendio, se succedesse qualcosa del genere i bambini ne rimarrebbero vittima.
Si tratta dunque di una questione politica, come già sapevamo, una rimbalzo di responsabilità perché nessuno, destra e sinistra, ha il coraggio di prendere una posizione seria e responsabile nel merito. I politici, che dovrebbero occuparsi degli interessi dei cittadini, giocano sulla loro testa sorvolando sugli effetti che i loro giochetti delle parti producono nella vita delle persone.
Ieri sera a mezzanotte mi ha chiamata un’amica, mamma di tre figli iscritti alla scuola di via Ventura per comunicarmi la decisione della scuola di chiudere fino a lunedì. Sto vivendo con lei e altre famiglie da giugno questo calvario, le sue ansie, le sue preoccupazioni. Alla domanda “Cosa mi consigli di fare?”, io non so più cosa rispondere. Ogni giorno è un’altra puntata, purtroppo sempre più tragica. Se tutti voi poteste vedere le espressioni di questi bambini, sballottati tra scuola pubblica, casa, scuola araba, interviste fuori da scuola, fotografi, presidi della lega, vi rendereste conto di quanto sia grave questa situazione e di quanto sia importante prendere apertamente posizione.
Il presidio di domani a questo punto diventa ancora più importante, fondamentale per dire basta con i rimpalli, basta con le scuse, che si dica a questi genitori una volta per tutte se la scuola riaprirà per restare aperta oppure se l’obiettivo e rimandare per non aprirla mai più. E’ nel diritto delle famiglie e soprattutto dei bambini che le istituzioni garantiscano il diritto all’istruzione e si pronunciano definitivamente in maniera chiara, senza se e senza ma.
L’elemento positivo è che in questi giorni sono arrivate molte mail di sostegno al presidio di venerdì: aderiscono all’iniziativa anche il Partito Umanista e il Centro delle Culture di Milano, oltre a Retescuole e all’Associazione Antirazzista 3 Febbraio.
Più siamo e più potremo focalizzare l’attenzione sulla vicenda chiedendo risposte certe.
Facciamo girare la voce, cerchiamo più adesioni possibili
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Monica Bacis

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