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Mercoledì, 11 Ottobre, 2006 - 12:40

Italia deposita alla camera risoluzione per Moratoria Onu

Sergio D'Elia, primo firmatario della mozione Sergio D'Elia, primo firmatario della mozione

10 ottobre 2006: è stata depositata alla Commissione Esteri della Camera dei Deputati una risoluzione che chiede al Governo di dare “piena ed immediata attuazione” a quanto stabilito dalla Camera il 27 luglio scorso, presentando all’Assemblea Generale dell’ONU in corso, una proposta di risoluzione per la moratoria ONU delle esecuzioni capitali in vista dell’abolizione definitiva operando in modo tale da assicurare la co-sponsorizzazione ed il sostegno di Paesi rappresentativi di tutti i continenti.
La mozione a prima firma Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino e Deputato della Rosa nel Pugno, ha incontrato un sostegno trasversale grazie alle firme finora raccolte di 22 parlamentari tra cui, Ramon Mantovani (Rifondazione Comunista), Patrizia Paoletti (Forza Italia), Marina Sereni (l’Ulivo), Gianclaudio Bressa (l’Ulivo), Alessandro Forlani (UDC), Enzo Raisi (AN), Angelo Bonelli (Verdi), Mauro del Bue (Nuovo PSI), Iacopo Venier (Comunisti Italiani), Fulvia Bandoli (l’Ulivo), Giuseppe Reina (Movimento per le autonomie), Gino Capotosti (UDEUR), Giuseppe Astore (Italia dei Valori), Marco Boato (Verdi), Benedetto della Vedova (Forza Italia), Jole Santelli (Forza Italia), Pietro Folena (Indip. Rifondazione Comunista).
Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino e Deputato della Rosa nel Pugno ed Elisabetta Zamparutti, Tesoriere di NtC hanno dichiarato: “La moratoria ONU delle esecuzioni è l’unica iniziativa istituzionalmente incardinata e politicamente rilevante per l’abolizione della pena di morte e per la salvezza delle migliaia di condannati a morte che sono innanzitutto i detenuti nei bracci della morte cinesi, iraniani, sauditi, vietnamiti e di tutti gli altri regimi autoritari che muoiono ammazzati nel silenzio e nell’indifferenza generali.”
Dal testo della risoluzione si legge che la Farnesina ha disatteso il dispositivo parlamentare perché ha operato “in modo tale da assicurare alla risoluzione Onu la copromozione” della Unione europea in quanto tale e non solo “di Paesi Stati membri dell'Unione europea. Inoltre, dal 27 luglio ad oggi, non ha ancora operato nel senso di “assicurare alla risoluzione Onu... il sostegno di Paesi rappresentativi di tutti i continenti”. Il Governo italiano ha pure deciso di sostenere, pur non essendo in linea con il mandato parlamentare ricevuto, la proposta francese “di compromesso”che invece della risoluzione vuole la presentazione di una “dichiarazione di associazione” priva di qualsiasi valore formale e non sottoposta ad alcun voto.

 

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