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Venerdì, 29 Settembre, 2006 - 18:01

Regionale Umanista Europea..Armi Nucleari

 

Il Trattato di Non-Proliferazione Nucleare (NPT) è entrato in vigore nel 1970, sancendo un accordo tra i paesi nucleari (allora USA, URSS, Gran Bretagna, Francia e Cina) e tutti gli altri: i secondi si impegnavano a rinunciare alle armi nucleari e i primi a smantellare i propri arsenali e a non aumentare le proprie dotazioni, o ad accrescerne la potenza con nuove tecnologie. Il trattato sancisce inoltre per tutti i paesi il diritto di sviluppare programmi nucleari civili, sotto il controllo dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica).

Secondo i dati ufficiali, gli Stati Uniti hanno ammesso di possedere 10.500 bombe, la Russia 20.000, la Gran Bretagna 185, la Francia 450 e la Cina 400.

Dal 1970 al 2000 solo tre paesi (Israele, India e Pakistan) sono diventati potenze nucleari, ma sono rimasti al di fuori dell’NPT. Sebbene Israele non abbia mai ammesso ufficialmente di disporre di un arsenale nucleare, secondo l’ex capo degli ispettori dell’ONU Hans Blix possiede più di 200 testate atomiche.

Molti stati hanno ratificato il trattato, compresi alcuni che per farlo hanno eliminato i loro arsenali, come Sudafrica e Kazakhistan. Negli anni Novanta gli accordi tra USA e Russia hanno portato allo smantellamento di molte migliaia di testate nucleari tattiche.

Negli ultimi anni, però, le cose sono cambiate. Nel maggio 2005 la VII Conferenza di revisione dell’NPT è fallita, senza che i rappresentanti dei governi di 188 paesi riuscissero a trovare un accordo su un documento congiunto. Motivo principale del fallimento il rifiuto degli USA di lavorare per creare una zona libera da armi nucleari in Medio Oriente e quello delle cinque potenze nucleari di elaborare e rispettare un programma con scadenze precise per il loro totale disarmo. Gli Stati Uniti e i loro alleati dunque stanno violando il trattato, ma allo stesso tempo rivolgono proprio questa accusa all’Iran e alla Corea del nord.

Intanto è ripartita la corsa al riarmo nucleare: la Russia sta progettando una terza generazione di sottomarini atomici e nel 2004 ha compiuto 16 esplosioni sperimentali di missili balistici. La Gran Bretagna progetta nuove bombe nucleari per i quattro sommergibili Trident (ognuno di essi ha la potenza di 384 bombe di Hiroshima) e gli Stati Uniti, oltre ad avere una flotta nucleare composta da 18 sottomarini, stanno progettando bombe piccole da usare nel campo di battaglia e altre che possano penetrare in profondità nel terreno. Affermano inoltre che non sussiste più l’impegno a non usare mai le bombe nucleari per primi. Di recente il presidente francese Chirac non ha escluso il ricorso alle armi nucleari nei confronti di quegli stati che intendessero attaccare la Francia ricorrendo ad azioni terroristiche.

La Nato si muove al di fuori degli accordi dell’NPT, violandoli apertamente. Gli Stati Uniti hanno dislocato bombe nelle varie basi americane in Europa: secondo l’ultimo rapporto del Natural Resources Defense Council, le armi nucleari americane in Europa sono circa 480, dislocate in otto basi aeree di sei paesi Nato. 150 in Germania, a Büchel, e Ramstein; 20 in Belgio, a Kleine Brogel; 20 in Olanda, a Volkel; 110 in Gran Bretagna, a Lakenheath; 90 in Italia, ad Aviano e Ghedi Torre; 90 in Turchia, a Incirlik.

In altre quattro basi (in Germania, Grecia e Turchia) le armi sono state rimosse, ma potrebbero essere allocate nuovamente se ritenuto necessario. Le bombe sono assegnate ai paesi ospitanti e il lancio spetta alle forze aeree nazionali.

Nonostante le riduzioni effettuate negli anni Novanta, rimangono in tutto il pianeta più di 30.000 testate nucleari, sufficienti a distruggerlo per intero 25 volte.

In questo quadro spaventoso si trovano tuttavia degli elementi positivi: al mondo esistono già diverse Zone Libere da armi nucleari (Sudamerica, Sud Pacifico, Sud-est asiatico, Africa, Asia Centrale, Antartico, Asia Centrale). Paesi come la Mongolia e l’Austria si sono dichiarati zone libere e oltre cento stati hanno abolito le armi nucleari.

 

Proposte

 

L’obiettivo finale è quello di un disarmo nucleare globale e della totale eliminazione degli ordigni e degli arsenali nucleari.

Passi intermedi rispetto all’obiettivo finale possono essere:

·         la riprese dei negoziati per la messa al bando delle armi e degli esperimenti nucleari

·         la pressione su paesi come India, Pakistan e Israele, che attualmente non aderiscono all’NPT, perché sottoscrivano il trattato

·         la definizione di un piano di disarmo, con scadenze per lo smantellamento e programmi per le verifiche e i controlli, con l’obbligo per le potenze nucleari di rispettarlo e l’affidamento all’ONU della responsabilità di vigilare sul rispetto del trattato e sulla applicazione di eventuali sanzioni

 

 

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