.: Aggiungi un commento
Mercoledì, 28 Giugno, 2006 - 11:59

PARTITO UMANISTA aderisce alla campagna OSM-DPN

PRENDI COSCIENZA!

CONOSCI E ADERISCI ALLA CAMPAGNA OSM-DPN 2006,

 

E' uno strumento politico, democratico e legittimo per il cambiamento. Attualmente raccoglie circa 1300 aderenti, viene organizzata dal 1982, ed è l'espressione di un inequivocabile e non contrattabile NO alle attuali politiche di guerra e di un chiaro SI alla Pace.

 
Obiettare alle spese militari può dare ulteriore impulso e concretizzare la prospettiva della DPN:
 
ogni cittadino/a maggiorenne, con o senza reddito, in ogni momento dell'anno,
può dichiararsi obiettore/obiettrice alle spese militari
 
 
 e attestando la propria scelta con un VERSAMENTO PER LA PACE E PER LA DPN.
 
 SE NON VUOI….
  • la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti tra i popoli (art. 11 della Costituzione Italiana), che oggi viene teorizzata e praticata come “guerra preventiva” e che produce quotidianamente centinaia di morti in oltre 30 guerre dimenticate; si calcola che la sola guerra in Irak abbia provocato in due anni tra le 50/80.000 vittime civili e che nel mondo ci sia un morto al minuto provocato dalle cosiddette “armi leggere” (circa 500.000 all’anno!);

  • la ricerca, la produzione, il commercio e l’accumulo di armi hanno raggiunto i 40 miliardi di dollari all’anno mentre più di un miliardo di persone vivono con meno di un dollaro al giorno e 800 milioni soffrono cronicamente di fame;

  • il continuo aumento dei bilanci militari che hanno raggiunto 1.000 miliardi di dollari nel mondo e che in Italia, nel 2006, sfiorerà i 25 miliardi di dollari per coprire le spese del Nuovo Modello di Difesa e per pagare militari professionisti, veri e propri mercenari della guerra da impiegare al di fuori dei confini nazionali nelle cosiddette “missioni militari di pace” il cui vero obiettivo è tutelare e rafforzare gli interessi economici dominanti;

  • lo scandaloso divario tra Nord e Sud del mondo, che il Nord continua ad alimentare con la sua supremazia culturale, scientifica ed economica e con lo strapotere militare, contraddicendo gli impegni formalmente assunti , tra i quali gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio sottoscritti nel 2000 da tutti i 189 membri ONU (eliminare la povertà estrema, la fame e la disparità tra i sessi, combattere il degrado ambientale, assicurare a tutti l’accesso all’educazione, alle cure sanitarie e all’acqua entro il 2015);

SE VUOI....

  • CONTRIBUIRE ALL’APPROVAZIONE DI UNA LEGGE DI OPZIONE FISCALE che, in sede di dichiarazione dei redditi, consenta a tutti/e i/le cittadini/e obiettori/trici alle spese militari e alla guerra di finanziare la Difesa Popolare Nonviolenta

  • UNA PROGRESSIVA RIDUZIONE DELLE SPESE MILITARI

Campagna OSM-DPN

Attraverso la riforma della legge sull’obiezione di coscienza e la creazione di prime istituzioni alternative alla difesa militare, si sta aprendo una prospettiva nuova: quella della Difesa Popolare Nonviolenta (DPN) che già oggi può contare su:

  • approfonditi studi e ricerche di alto valore scientifico, condotti – tra gli altri – da Theodor Ebert, Gene Sharp, Johan Galtung, Jean Marie Muller, Simone Weil, Berta Von Setter, Rigoberta Menciù, Barbara Deming, Monica Lanfranco, Maria G. Di Rienzo, Vandana Shiva, Starhawh, Tiziana Plebani e Lidia Menapace

  • comprovate esperienze storiche, da quelle di Gandhi in India, ai numerosi casi di resistenza nonviolenta contro l’occupazione nazifascista, al processo di disgregazione del blocco sovietico che ha visto interi popoli affrancarsi dalla dittatura senza ricorrere alle armi

  • numerose iniziative non armate in zone di guerra condotte da formazioni come le PBI (Peace Brigades International), i Volontari di Pace in Medio Oriente, i Caschi Bianchi, i Berretti Bianchi e le successive edizioni delle Marce nella ex Jugoslavia organizzate dai Beati i Costruttori di Pace, volte alla prevenzione, all’interposizione e alla riconciliazione tra le parti coinvolte nei conflitti

In Italia, in particolare, la DPN ha già importanti basi giuridiche:

  • la sentenza della Corte Costituzionale 164/85 che equiparò difesa armata e difesa non armata, ai fini di adempiere l’obbligo di difesa della patria (art.52);

  • la Legge 230/98 che riformando il servizio civile ne riconobbe il carattere “alternativo” (e non più solo sostitutivo) al servizio militare, introdusse l’obiezione di coscienza come diritto (e non più concessione), la possibilità di svolgimento del servizio civile all’estero e definì, tra i compiti dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (UNSC) la predisposizione di forme di ricerca e di sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta

  • 3 successivi ordini del giorno, collegati alla Legge 230/98 e approvati il 14.04.’98, che impegnavano l’allora governo Prodi in materia di formazione alla difesa nonviolenta, di riconoscimento del diritto all’opzione fiscale e di formazione di un contingente di Caschi Bianchi

  • la Legge 64/2001 istitutiva del servizio civile nazionale che viene definito espressamente “finalizzato a concorrere, in alternativa al servizio militare obbligatorio, alla difesa della Patria con mezzi e attività non militari” e che prevede (art.9) la possibilità di svolgere servizio civile all’estero “in strutture per interventi di pacificazione e cooperazione fra i popoli”

  • il D.P.C.M. 18.02.2004 che ha disposto l’insediamento del Comitato di Consulenza per la difesa civile non armata e nonviolenta presso l’UNSC, con una propria dotazione finanziaria (oggi pari a 211mila euro), con funzioni di ricerca, formazione e informazione sulla DPN

  • la sentenza della Corte Costituzionale 228/2004 del 16.07.2004 secondo cui anche il nuovo Servizio Civile Volontario è parte integrante del dovere di difesa della patria (art.52)

 

Per tutte le informazioni utili consulta il sito della Campagna: www.osmdpn.it

Rispondi

Non sei autorizzato a inviare commenti.