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									FROM blog_blocks
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									FROM blog_blocks
									WHERE uid = admin AND type = 'links'
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Il Blog di Fiorello Cortiana | www.partecipaMi.it
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Venerdì, 18 Dicembre, 2020 - 16:54

test


Venerdì, 12 Aprile, 2013 - 11:46

non fermiamoci

Nuove forme e nuovi contenuti per la partecipazione politica. Non fermiamoci.

La questione della forma e della natura dei partiti odierni sta emergendo come un prepotente fattore di conservazione. Un insieme di destini personali abituati a trarre reddito e potere dalla funzione decisionale sulla vita delle istituzioni e sulle loro scelte spesso occupano direttamente articolazioni pubbliche, quali società/enti/consorzi ecc., esterne alle assemblee elettive. Questo blocco sociale autoreferenziale e sostanzialmente parassitario produce l'omeostasi del nostro sistema pubblico, rispondendo attraverso simulazioni alle domande/necessità di cambiamento espresse per via referendaria o elettorale. Una necessità posta anche da coloro che hanno votato M5S cui non deve fare velo la modalità Broadcasting Grillo/Casaleggio e le contraddizioni parlamentari conseguenti. Barca pone la questione del partito come insieme cognitivo, capace di riflessione e visione. Cìò implica una proposta e una pratica, non rinviabili, sulla forma partito, cioè sulle modalità della partecipazione collettiva alla politica pubblica. Una forma di partecipazione allo Spazio Pubblico che vive una straordinaria estensione e intensità interattiva con/nella rete digitale, un ecositema cognitivo. Credo che occorra sottrarsi al dualismo proposto: Barca/apparato PD-Renzi/innovatore, con il M5S e coloro che li hanno votati come segno transitorio che succede ai Radicali-Verdi-Alleanza Democratica-Rete. Barca, Renzi e tutti e due segnano la necessità di un profondo cambiamento di metodo e di merito. 
I tempi storici conoscono processi lunghi, i nodi emersi negli anni ’60 ed esplosi nel ’68 sono oggi pienamente dispiegati dentro il mercato globale e nei problemi ambientali del pianeta che lo ospita. Liberi dalle narrazioni ideologiche dello scorso secolo e dalle cattedrali delle grandi concentrazioni operaie e impiegatizie nelle quali prendevano corpo in tempi e spazi comuni, compresi quelli televisivi, oggi possiamo vedere l’articolazione e la fluidità sociale dell’economa della conoscenza.
Una classe dirigente agisce nel contesto relazionale che forma il senso comune dell’agire collettivo nella nostra società rifuggendo dalla presunzione autoreferenziale che riconduce tutto dentro alle pratiche, alle procedure e ai luoghi omeostaticamente presidiati ed esclusivi. Ci sono una infinità di comitati a tema, associazioni, centri culturali, gruppi di discussione che sono mossi non da logiche compensative ma da una volontà di partecipazione attiva. C’è Internet che ha esteso lo Spazio Pubblico in modalità interattive collettive. Una funzione dirigente, una classe dirigente è quella che connette, mette in rete e condivide esperienze, bisogni, desideri, all’insegna dell’interesse generale di queste e delle future generazioni con un’etica della responsabilità. Una classe dirigente è quella che propone modalità inclusive, aperte, di partecipazione informata alla politica pubblica, alle riflessioni e alla definizione delle proposte. Sono la qualità del metodo che  pratica e la qualità dello sguardo strategico che propone a definirne l’autorevolezza. Nuove forme e nuovi contenuti per la partecipazione politica. Non fermiamoci.
Il senso del Patto Civico proposto da Ambrosoli è questo e credo sia anche il senso dei meet up del M5S, delle aspettative che ha alimentato la candidatura di Renzi e delle suggestioni che inducono le riflessioni di Barca. Non fermiamoci. 
Martedì, 25 Settembre, 2012 - 09:54

Polverini e fango

La Polverini era Presidente su Marte? Oggi ha detto che dirà tutto ciò che sapeva su "ostriche ecc." : perché l'omissione omertosa fino a ieri? L'etica pubblica è la proiezione/specchio di quella diffusa, ma chi si propone pubblicamente ha il compito/responsabilità di costituire un esempio.

Come effetto collaterale credo che non mancherà il riferimento alla Polverini quando le donne porranno la questione di spazi e candidature.

Domenica, 23 Settembre, 2012 - 13:37

Uh! DC

Aborto, fine vita, matrimonio: il Papa ha dato a Casini la benedizione e la linea per ricostituire il riferimento politico cattolico ufficiale. Avanti verso il Medio Evo con Fanfani come padre nobile.
Intanto l'UDC di Casini sostiene la Polverini e chiede al PD come mai si è accorto solo ora della distrazione di fondi. Fango, vola fango e Grillo non trova di meglio che proporre un referendum contro l'Euro.
Domenica, 23 Settembre, 2012 - 13:37

Uh! DC

Aborto, fine vita, matrimonio: il Papa ha dato a Casini la benedizione e la linea per ricostituire il riferimento politico cattolico ufficiale. Avanti verso il Medio Evo con Fanfani come padre nobile.
Intanto l'UDC di Casini sostiene la Polverini e chiede al PD come mai si è accorto solo ora della distrazione di fondi. Fango, vola fango e Grillo non trova di meglio che proporre un referendum contro l'Euro.
Sabato, 22 Settembre, 2012 - 13:21

Net Neutrality

Net Neutrality- Obama "We don't want to' create a bunch of gateways that prevent somebody Who doesn't have a lot of money but has a good idea from being able to start their next You Tube or their next Google on the Internet" Romney asked what role the goverment should have in regulating Internet said "None" and in his economic agenda "We should build upon our strengths, not burden them with bureucracy , execcive regulation and intrusive government". Two different and opposite visions, don't be indifferent.

Venerdì, 21 Settembre, 2012 - 10:09

Sicurezza e Privacy per la rete e i social network

Club TI

Club per le Tecnologie dell'Informazione

 

Sicurezza e Privacy per la rete e i social network

 

Lunedi’ 24 settembre h18,00  ASSOLOMBARDA - SALA ERBA Via Pantano, 9 - Milano

 

 

 La diffusione dei social network e' una delle innovazioni che hanno caratterizzato il contesto

tecnologico e sociale degli ultimi anni.

 Pur in presenza di una serie di importanti benefici di condivisione di informazioni, di

superamento dei limiti di spazio e di tempo per le comunicazioni interpersonali, si devono rilevare

anche rischi crescenti sia per i singoli utilizzatori che per le Aziende.

 e non gestiti con attenzione i social network, e piu' in generale l'accesso alla rete, possono

diventare fonte di abuso delle proprie informazioni personali e/o elementi di rischio per tutti propri

servizi online.

 I rischi dipendono sia della infrastrutture tecnologiche, sempre piu' complesse e

impegnative da governare, sia da un diffuso digital divide culturale, che spesso puo' essere

mitigato attraverso l'impegno di associazioni non profit.

 Abbiamo quindi organizzato, all'interno del Gruppo di Lavoro Enterprise 2.0 del ClubTi

Milano, un incontro per approfondire questo argomento. 

 

18:00 - Benvenuto e introduzione alla serata.

Claudio Tancini – Coordinatore GdL Enterprise 2.0 e Vicepresidente ClubTi Milano 

 

18:10 – Le tecnologie e la sicurezza in rete

Marco Bozzetti – Malabo Srl e Founder OAI 

 

18:30 – Le opportunità di una adozione proattiva del nuovo regolamento europeo Data Privacy

Carlo Guastone /Claudio Copelli – Sernet 

 

18:45 Approfondimenti e testimonianze

 

18:45 – Come accrescere la consapevolezza dei giovani nell'accesso alla rete

Corrado Lonati – Associazione Icaro ce l'ha fatta ! ONLUS 

 

19:00 – Esperienze di diffusione e rischi del WiFi

Mauro Lattuada – Associazione Green Geek

 

19:15 Dibattito

 coordinato da Fiorello Cortiana - Senatore delegato del Parlamento Italiano al

 WSIS-World Summit on the Information Society nel 2003 a Ginevra e nel 2005 a Tunisi 

 

20:00 Chiusura lavori 

 

 All'incontro possono partecipare come sempre anche ospiti e collaboratori non Soci.

L’evento è gratuito, ma per motivi organizzativi si prega confermare la presenza alla Segreteria del

Club TI, tel. 02-58370.235 mailto:clubti@assolombarda.it

Giovedì, 20 Settembre, 2012 - 09:34

Tutta l’Italia è Regione

 SIC! Fiorito, PDL Regione Lazio "C'era chi andava a donne e chi si faceva pagare le vacanze, chi organizzava i festini e chi mangiava a sbafo". Ma c'era qualcuno che andava in Consiglio Regionale?...per non parlare dei 3 milioni spesi per la comunicazione della Polverini. Il Consiglio Regionale della Lombardia, quello pieno di inquisiti trasversali, mentre quasi raddoppia in un anno il budget dei partiti, trova il tempo per approvare la caccia in deroga per specie a rischio...e non importa se la siccità estiva le ha messe ancora più a rischio.

Lunedì, 17 Settembre, 2012 - 12:59

Perché Pisapia non incontra l'Associazione Parco Sud per spiegare lo stralcio di Vignate?

Sono passati oltre due mesi dalla richiesta di incontro dell'Associazione Parco Sud al sindaco Pisapia: il motivo riguarda il chiarimento sulla posizione dell’amministrazione di Milano nei confronti del Parco Sud. Ciò alla luce del voto a favore dello stralcio di 100mila mq nel territorio di Vignate del consigliere Natale Comotti (Pd), delegato a rappresentare il Comune di Milano nelle Assemblee del Parco del 15 giugno. Un voto assolutamente allineato a quello del Pdl e in favore della deleteria politica ambientale del presidente della Provincia, Podestà.
Nonostante i numerosi solleciti, neppure un rigo di risposta è pervenuto all’associazione per il Parco sud: anche semplicemente per sottolineare che il voto di Comotti corrisponde esattamente alla posizione del Sindaco.
Ecco cosa Pisapia dichiarava sul Parco Sud:
“Milano è la città dello sviluppo economico e dell'innovazione: deve essere anche l'avanguardia di un modello europeo di sviluppo urbano sostenibile, capace di armonizzare le esigenze della crescita con quelle dell'ambiente. Per il futuro di Milano ritengo strategico il ruolo del Parco Sud come “modello” europeo di parco agricolo periurbano”. 
“Sono molte le città europee che hanno già vinto questa sfida: il Parco Sud è l'occasione, per Milano e per la sua area urbana di riferimento, di fare altrettanto. Occorre partire dal Parco Sud per dare un segnale nuovo, un segnale che rimetta in gioco Milano nella sfida ambientale”. 
“Il Parco Sud è un complesso paesaggistico, storico e agricolo unico al mondo. 47.000 ettari di verde e di storia che insieme difenderemo dalla speculazione, dalla cementificazione, da un modello vecchio di sviluppo economico basato sul consumo indiscriminato di quanto abbiamo di più prezioso”.

In attesa di capire se queste dichiarazioni di Pisapia sono solo belle parole, ampliamo anche a voi il testo della lettera inviata al Sindaco.

Milano, 28 giugno 2012    
Spett. Sindaco del Comune di Milano Giuliano Pisapia
                            

Oggetto: Milano e il Parco Agricolo Sud Milano

Gentile Signor Sindaco,
sin dalle prime sue dichiarazioni, abbiamo con piacere constatato una grande attenzione al tema del Parco Agricolo Sud Milano, linea che ha trovato riscontro in importanti atti, primo tra tutti la revisione del Pgt cittadino. Una sensibilità ritrovata anche in atti di portata più limitata, dalla valorizzazione delle aree verdi delle periferie (Barona e Parco del Ticinello) all’attenzione alle realtà agricole in territorio comunale, che confermano una discontinuità rispetto al passato.
Siamo pertanto rimasti costernati - è il minimo che si possa dire - dal voto che il rappresentante del Comune di Milano ha espresso il 15 giugno scorso all’Assemblea dei Sindaci del Parco, relativo allo stralcio di 100mila mq di aree agricole nel comune di Vignate.
Il voto favorevole del Comune di Milano è stato doppiamente incomprensibile. Si ritiene forse che la tutela del Parco Sud si limiti alle aree nei propri confini amministrativi? E come si concilia questo voto favorevole con l’astensione che lo stesso rappresentante aveva espresso in gennaio su uno stralcio di minori dimensioni a Rosate, astensione motivata dall’eccezionalità del caso, già allora considerato irripetibile?
Per non far perdere tempo a nessuno, anticipiamo il giudizio su un documento presentato nell’assemblea da Sindaci del Pd, che abbiamo trovato quanto meno contraddittorio: si dice che Vignate è una seconda eccezione irripetibile (dopo Rosate) e che si vota a favore dello stralcio, ma che tutti i successivi casi saranno trattati nell’ambito di una variante generale del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco, avviata dall’Amministrazione provinciale. Come ci si può sentire tranquilli rispetto al centinaio di richieste di modifica dei confini, quando si sono create già due eccezioni (tre considerando il Cerba) di alienazione di aree agricole dal Parco, senza alcuna compensazione territoriale? Sono queste le ragioni che hanno indotto un numero consistente di comuni, tutti amministrati da giunte di centro sinistra o liste civiche, a votare contro lo stralcio, ad astenersi o a non partecipare alla votazione.
Tornando alla posizione di Milano, vogliamo esprimerle una perplessità ancora maggiore sul ruolo della città nel Parco Sud. Un ruolo opaco, confuso o quantomeno sfilacciato. Chi si occupa di questa vitale area nella sua Amministrazione? Vi sono: l’Assessore all’Urbanistica Lucia De Cesaris, l’Assessore alla Valorizzazione del sistema agricolo milanese Stefano Boeri, il Consigliere Rosario Pantaleo, rappresentante nel Direttivo e Vice Presidente del Parco Sud, e il Consigliere Natale Comotti, delegato per rappresentare il Comune nelle Assemblee del Parco.
Non entriamo naturalmente nel merito delle modalità gestionali, ma l’impressione che si percepisce dall’esterno è che manchi una centralità, percezione ahimè corroborata dal caso del voto di Vignate.
Sono queste le motivazioni che ci inducono a chiederle un incontro -eventualmente allargato alle figure della sua Amministrazione che, a vario titolo, operano e prendono decisioni sul Parco- per approfondire e scambiare opinioni sul ruolo che Milano può e deve avere rispetto all’operatività e alla valorizzazione della sua Cintura Verde.
Un ruolo, ci teniamo a sottolineare, fondamentale per la città, per tutta l’area metropolitana e, più in generale, per impostare e guidare uno sviluppo innovativo del territorio, capace di generare benessere e lavoro in maniera molto più efficace della scontata e perdente logica di sviluppo basata sulla distruzione di territorio.
Attendiamo fiduciosi un suo riscontro e, nel contempo, prenderemo contatto con la sua segreteria per fissare un appuntamento.

Domenica, 16 Settembre, 2012 - 14:07

Demos

Ci troviamo di fronte ad una strisciante destrutturazione dell'architettura dei poteri istituzionali così come definita dalla Costituzione. L'aristocrazia finanziaria e del capitalismo familiare italiano, grazie all'insipienza/sudditanza/complicità consociativa dei partiti, sta ricacciando il Demos/Gentaglia fuori dall'ambito della partecipazione alla politica pubblica. La legge elettorale vorrebbe sancire il compimento di questa intenzione ma le contraddizioni interpartitiche e intrapartitiche sono molte e il gioco potrebbe presentare smagliature da utilizzare.

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