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.: Il Blog di Mariarosa Caporali
Domenica, 14 Maggio, 2006 - 16:11

BASTA CON LA VIOLENZA

Ogni 2 giorni un omicidio in famiglia.
710 gli omicidi volontari commessi in Italia nel 2004 secondo il rapporto Eures Ansa. Un numero che colloca l'Italia al 7° posto in Europa.
200 i delitti commessi in un anno dalla malavita organizzata
187 i delitti commessi nell'ambito familiare: in 7 casi su 10 la vittima è una donna e in 8 casi su 10 l'autore è un uomo
72 familiari uccisi sono coniugi o conviventi;
43 omicidi, pari al 23% di quelli in famiglia, sono causati da un movente passionale.
questi dati fanno davvero rabbrividire, siamo ancora sconvolti per i recenti fatti di cronaca. vogliamo pensare che è ora di finirla di consiederare le DONNE E I BAMBINI categorie Deboli?
questo pensiero li rende sempre più deboli e più indifesi.
le donne sono individui e come tali devono essere considerati,
non un anello debole di un sistema frustrante che serve per dare sfogo alla rivendicazione di un  ruolo di potere.
pensiamo alle famiglie nel senso più laico e allargato del termine e cominciamo da lì a rivedere quei processi che vedono donne e bambini vittime di antiche  e nascoste violenze, celate dal luogo sacro della "famiglia" dove spesso il silenzio e l'omertà spadroneggiano insieme a chi perpetua comportamenti  violenti.
non è necessario arrivare all'omicidio per denunciare  situazioni di miseria umana.
tutti i giorni le donne sono vittime di striscianti  comportamenti che precedono il sopruso e la violenza. in famiglia e nei luoghi di lavoro
si esercitano  quei rapporti di forza che per ragioni storiche relegano a CATEGORIE LE DONNE.
SPEZZIAMO QUESTA CATENA   e pensiamo a cambiare questi processi sociali dalla famiglia. mi piace l'idea di diffondere il concetto di FAMIGLIA DEMOCRATICA, luogo di incontro e di rispetto, di scontro  e di convergenza.
lavoriamo per recuperare la dignità degli individui UOMINI E DONNE, lavoriamo per il riconoscimento della parità tra uomini e donne che non significa EMANCIPAZIONE ma stessi diritti, stessi trattamenti  e stesso rispetto e attenzione reciproca.

Lunedì, 8 Maggio, 2006 - 21:50

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