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Venerdì, 22 Gennaio, 2010 - 12:21

Memorie LGBT 2010

21/01/2010 - Redazione arcigay

 

Ormai da diversi anni le associazioni LGBT, con in prima linea Arcigay e i suoi Comitati, sono state impegnate a recuperare dal fondo la memoria delle drammatiche sequenze di vita che le persone lesbiche e gay hanno vissuto sulla loro pelle nel periodo più buio dell'europa del novecento.

La giornata della memoria cade il 27 gennaio per ricordare la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, e simboleggia l'inizio della fine delle sofferenze per tutti i perseguitati, ebrei in primis.

Per le persone omosessuali questo però non accadde. Finita la guerra tutto o quasi tornò come prima, ma non nel segno della libertà; si ridimensionò la ferocia della discriminazione che perdette la sua logica omicida legalizzata, ma gli omicidi (o omocici, dal titolo di un libro ad essi dedicato) continuarono.

Di memoria storica e di ricerche sul tema non si parlò: soltanto in questi ultimi vent'anni le società occidentali si sono accorte dell'esistenza delle cittadine lesbiche e dei cittadini gay. La sola visibilità di alcune persone LGBT e le richieste di uguali diritti hanno portato alla ribalta una forte avversione per le diverse sessualità che esisteva da tempo.

L'omofobia di oggi non è l'ultimo colpo di coda storicamente fuori posto, ma la continuazione di una discriminazione che vide nel nazismo, nel fascismo e nello stalinismo gli apici più drammatici di un percorso discriminatorio che caratterizza la contemporaneità fin dai suoi esordi.

Non a caso ancor oggi qualcuna parla di lobby gay come negli anni trenta o di "mondo omosessuale" o del "mondo Trans" apparso recentemente alla ribalta nella cronaca del "bel paese". L'equiparazione legale della cittadinanza LGBT ha lambito la maggior parte dell'Europa; In Italia siamo ancora in attesa della liberazione della nostra Auschwitz.

Marco Reglia - referente Memoria storica Arcigay
memoria@arcigay.it

***

La pagina di archivio dei documenti digitali Arcigay sulle memorie LGBT

www.memorialgbt.it


La pagina di notizie sulla memoria LGBT sul sito Arcigay

www.arcigay.it/memoria

***
Le iniziative promosse da Arcigay in occasione della
Giornata della Memoria - 27 gennaio 2010

Bologna

Presentazione de "La Breve Vita dell'Ebrea Felice Schragenheim"
Incontro con l'autrice Erica Fischer - Arcigay Il Cassero - lunedì 25 gennaio

"Sorella, Fratello", un ritratto di Erika Mann
Conferenza-spettacolo di Luca Scarlini - Arcigay Il Cassero - martedì 26 gennaio

Deposizione di una Corona di Fiori
Sul Monumento alle vittime omosessuali del nazi-fascismo

Mercoledì 27 gennaio 2010 ore 10.30
Giardino Villa Cassarini, Porta Saragozza

Perugia

Le iniziative di Arcigay Omphalos per la giornata della Memoria 2010

Napoli

Il comunicato di Arcigay Napoli sul caso del Liceo Calamandrei di Ponticelli

Trieste

Presentazione de "La Breve Vita dell'Ebrea Felice Schragenheim"
Incontro con l'autrice Erica Fischer
Scuola Superiore Lingue Moderne - martedì 26 gennaio

Milano

Presentazione de "La Breve Vita dell'Ebrea Felice Schragenheim"
Incontro con l'autrice Erica Fischer
Libreria delle Donne - mercoledì 27 gennaio

Terranuova Bracciolini (AR)

Lo spettacolo teatrale "Le Rose di Jurgen"
della compagnia Con-Fusione
Mercoledì 27 gennaio, Auditorium Le Fornaci

Giovedì, 21 Gennaio, 2010 - 00:18

comunicato degli studenti del liceo civico gandhi

18.01.10

Anche noi vogliamo studiare.

Oggi, alle 18 cinque studenti del Gandhi, hanno occupato il tetto dell’edifico di P.za XXV Aprile: sede storica del liceo serale Gandhi, dalla quale gli studenti sono stati sgomberati ai primi di settembre con l’avvenuta chiusura da parte dell’amministrazione comunale dell’unico liceo serale civico esistente in tutto il territirio nazionale.

Abbiamo occupato il tetto perchè determinati a ottenere la riapertura di tutte le classi soppresse, riapertura già decretata dall’ordinanza del Tar e che, una volta ignorata dal Comune di Milano, ha portato al commissariamento per inadempienza del Comune stesso.

Gli studenti delle classi soppresse avevano ricevuto il telegramma comunicante la riapertura ufficiale delle classi in data 16 Gennaio 2010 quando l’amministrazione comunale, il giorno prima di natale, ha fatto ricorso al consiglio di stato palesando l’impossibilità di un dialogo con istituzioni sorde di fronte alla richiesta di accesso all’istruzione.

Determinati a voler proseguire la nostra lotta insieme a tutti gli studenti ricorrenti o frequentanti e con il corpo docente, chiediamo l’apertura di una trattativa pubblica con l’amministrazione comunale alla presenza di tutti i ricorrenti , di una rappresentanza sindacale e dei giornalisti. Una trattativa che non può prescindere dalla riapertura della scuola, dal  garantire il completamento del percorso di studi a tutti gli iscritti presenti e futuri.

La nostra scuola rappresenta l’unica opportunità per coloro che lavorano durante la giornata, così come per chiunque non abbia avuto la possibilità di terminre i propri studi,  di poter accedere alla cultura altrimenti privilegio di quei pochi in grado di permettersi gli esorbitanti costi degli istituti privati.

 

LO STUDIO E’ UN DIRITTO, PRENDI PARTE ALLA LOTTA

collettivo gandhi

 

http://www.liceoserale.it/

Martedì, 19 Gennaio, 2010 - 00:38

SCUOLE CIVICHE MILANO: STUDENTI SALGONO SUL TETTO CONTRO VOLONTA' CHIUSURA DEL COMUNE

HANNO RAGIONE LORO, HA TORTO LA MORATTI
 
Stasera verso le ore 19.00 un gruppo di studenti lavoratori del liceo civico serale “Gandhi”, in lotta da settembre contro lo stupido e illegittimo tentativo da parte del Comune di Milano di chiudere le loro classi, ha deciso di salire sul tetto della scuola, in piazza XXV Aprile, e di rimanerci.
Fino a mezzanotte la questura non è intervenuta per un allontanamento coatto ed è difficile che lo faccia questa notte, considerate anche le condizioni di sicurezza. Da parte del Comune, si è visto soltanto la presenza, per mezz’ora, di un dirigente centrale, che ha ribadito le solite cose, ma da parte del livello politico è arrivato soltanto silenzio.
Esprimiamo la nostra totale solidarietà con lotta e le ragioni degli studenti e dei docenti del “Gandhi”, perché loro hanno ragione e la Moratti ha torto.
Invitiamo tutti e tutte, compatibilmente con gli orari di lavoro, a recarsi domani mattina a portare un po’ di solidarietà ai ragazzi e alle ragazze.
 
Qui di seguito riportiamo integralmente il comunicato degli studenti distribuito stasera, con il quale spiegano le ragioni della loro salito sul tetto:
 
VOGLIAMO SOLO STUDIARE
 
Noi studenti lavoratori del civico liceo serale Gandhi, iscritti regolarmente, ma esclusi dalla scuola perché il Comune ha voluto chiudere le nostre classi, siamo esasperati dal comportamento dell’assessore Moioli.
Dopo averci impedito di continuare a studiare nelle classi in cui eravamo stati promossi, ci ha presi in giro per mesi raccontandoci di corsi alternativi (mai partiti) “migliori” che però ci avrebbe costretto a fare esami da privatisti e ci ha detto che, tanto, non avremmo trovato i soldi per fare ricorso al TAR. I soldi li abbiamo trovati, abbiamo vinto il ricorso al TAR e non ha riaperto le classi. Il TAR ha quindi nominato come commissario del Comune il Prefetto di Milano che ci ha mandato un telegramma, annunciando che le lezioni sarebbero iniziate sabato scorso, 16 gennaio. L’assessore ha fatto ricorso al Consiglio di Stato per fermare il Prefetto e prendere tempo per farci perdere definitivamente l’anno scolastico. Noi non rinunciamo e allora ci spiega che, anche se vinceremo, perderemo l’anno e che lei ci ha guadagnato comunque, perché ha tagliato i precari e qualsiasi risarcimento che ci dovrà dare, sarà inferiore. Non crediamo che chi gestisce la scuola pubblica, il diritto allo studio, debba ragionare in questi termini. E poi, perché fa finta di dimenticare che ci sono più di quaranta insegnanti di ruolo che non insegnano in nessuna classe, mentre, riaprendo le nostre, potrebbero, a costo zero, essere i nostri docenti?
Siamo saliti sul tetto in un piccolo gruppo, perché abbiamo problemi di lavoro e chi fra noi un lavoro ce l’ha, non vuole perderlo, quindi abbiamo dovuto prendere le ferie, mentre uno di noi dovrà scendere già domani. Ma siamo in molti a protestare e chiediamo solidarietà alla città di Milano.
Resteremo sul tetto fino a quando l’assessore non riaprirà le nostre classi, man non vogliamo in alcun modo disturbare le lezioni alla scuola media che è nello stesso edificio: condividiamo anzi la volontà di questi studenti e delle loro famiglie di poter continuare a studiare.
Siamo qui proprio perché l’assessore ci sta rubando il nostro futuro e il nostro desiderio di poterci migliorare e siamo pronti anche ad un gesto estremo, perché ci hanno tolto qualsiasi speranza.
 
 
ps: Ho mandato un messaggio di solidarietà alle ragazze e ai ragazzi ... esorto a fare altrettanto
Alessandro Rizzo
Capogruppo LA SINISTRA - Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Lunedì, 18 Gennaio, 2010 - 14:24

W la Costituzione, W la separazione dei Poteri!!!

Carissimi/e,
riporto per opportuna riflessione l'intervista a Scalfaro, pubblicata su Venerdì del 15.1.2009.

Cordiali saluti
Antonella Fachin
---------------------------

Vittorio Ragone, il Venerdì, 15-01-2010

Presidente Scalfaro, che effetto le fa, da padre costituente, tutta questa agitazione del centrodestra per cambiare la Costituzione?

«Ricordo una frase di De Gasperi che impedisce ogni meraviglia di fronte alla moltiplicazione delle richieste di modifica della Carta. In un’assemblea della Democrazia cristiana aveva più volte ripetuto: “La politica è pazienza”; temetti di non aver capito bene e andai a interpellarlo: “Presidente, lei vuol dire che la politica richiede molta pazienza?”. E De Gasperi: “No, Scalfaro: la politica è, è pazienza.
Sulle riforme costituzionali volute dal centrodestra gli italiani si sono già espressi con un referendum nel 2006. E le bocciarono. Cito un punto solo: il potere dato al premier di mandare a casa deputati e senatori. La formula del centrodestra diceva: “Il premier scioglie il Parlamento e ne è l’esclusivo responsabile”. Poi aggiungeva che il decreto di scioglimento era firmato dal Capo dello Stato. Quella dizione stroncava pesantemente il Parlamento mettendolo a soggiacere al potere “esclusivo” del capo dell’esecutivo. L’altra autorità, il Presidente della Repubblica, veniva licenziata in tronco. Oggi il centrodestra afferma: vogliamo modificare solo la seconda parte della Costituzione. Ma la loro precedente riforma verteva già sulla primissima parte della Carta. Perché quando l’articolo primo recita: l’Italia è una Repubblica democratica... democratica significa che la voce più importante fra le istituzioni è la voce del popolo italiano, cioè il Parlamento. Qualsiasi mortificazione del Parlamento è una follia, da escludersi sempre. Davvero la politica è pazienza».
È vero, le riforme furono bocciate da un referendum. Ma, a occhio e croce, questo argine non sarà sufficiente, non crede?
«Il referendum confermativo delle revisioni costituzionali non chiede un quorum. In teoria, se nel 2006 fossero andate a votare dieci persone, i sei avrebbero vinto sui quattro. Invece in quelle settimane milioni di italiani, che avevano già votato per le politiche, per le amministrative e i ballottaggi, il 25 e 26 di giugno – non pochi rientrando dalle ferie – votarono. Il no superò il 60 per cento. Purtroppo, e vengo alla sua domanda, non c’è una norma che dica: dopo un voto referendario confermativo con una tale percentuale di voti contrari, per 5-10 anni l’argomento non si può più toccare. Ciò ha consentito a fior di professori di sostenere che la discussione si poteva ricominciare da capo. E sì che ci sarebbe pure qualche norma morale da rispettare».
Della sua esperienza di Costituente lei ha conservato il culto della centralità del Parlamento.
«Noi abbiamo vissuto consapevolmente al tempo del liceo – a 17, a 18, a 20 anni – la dittatura, con la guerra, la distruzione dell’Italia e il massacro delle persone. Abbiamo vissuto tutto questo e abbiamo vissuto il fascismo, che aveva annullato il Parlamento, tolto il voto ai cittadini, impedito la partecipazione alla vita politica. In una parola, ucciso la democrazia. Perché la democrazia vuole che il cittadino veda riconosciuto e attualizzabile il principio della partecipazione alla vita politica, al potere dello Stato, partecipazione che può essere data attraverso il voto e le scelte dei parlamentari. E mi lasci dire: già la legge elettorale attuale non ha alcun senso di democrazia. Perché il parlamentare oggi non è scelto dal popolo ma dalle segreterie dei partiti. Una frode totale».
I parlamentaristi sono spesso accusati di conservatorismo. La Costituzione ha 70 anni, dicono i critici, oggi c’è bisogno di decisioni più rapide.
«Queste accuse sono anche una forma di ricatto. Bisogna stare ai contenuti veri. Oggi si dice: più potere all’esecutivo. Ma De Gasperi — dato storico — ha governato sette anni con questa Costituzione. E non aveva a disposizione tutte le leggi di oggi. Seconda osservazione: non si possono dare poteri all’esecutivo senza contrappesi. Pensi a quali sudate si è sottoposto Obama per far passare almeno il nucleo fondamentale della sua riforma sanitaria, che serve a impedire che il cittadino, nel Paese più libero del mondo, muoia in mezzo a una strada. Ha dovuto accettare rinunce, riduzioni. Da noi si chiedono poteri maggiori. Io rispondo: non mi fa paura un esecutivo più forte. Ma non se è il Parlamento a pagare. Perché sennò è la democrazia che se ne va».

Domenica, 17 Gennaio, 2010 - 23:04

Cina, annullato Mister Gay

PECHINO - Doveva essere il primo concorso di bellezza per gay in Cina. Un evento quasi epocale. Ma il regime ha detto no, con le cattive: la polizia ha fatto irruzione nel Lan Club, noto locale di Pechino che doveva ospitare la kermesse, annullando tutto. È stato un blitz dell'ultimo minuto, quando era tutto pronto per la serata e c'erano già centinaia di persone, tra attivisti gay, cinesi e stranieri, giornalisti, fotografi e cameraman. L'obiettivo degli organizzatori era «far conoscere al pubblico i problemi della comunità omosessuale».

OTTO UOMINI - «Ci hanno detto che non avevamo i permessi giusti - spiega Michael Tsai, uno degli organizzatori - ma speriamo di poterlo fare in futuro». Un membro della giuria però ammette: «Penso che la decisione sia legata alla questione dell’omosessualità».

Al concorso avrebbero partecipato otto uomini contendendosi il titolo di Mr. Gay: il vincitore avrebbe poi rappresentato il Paese alla competizione mondiale in programma a febbraio a Oslo. «In ogni caso manderemo qualcuno a rappresentare la Cina in Norvegia» assicura Tsai. L'evento non era stato organizzato di nascosto, anzi la stampa gli ha dedicato ampio spazio e l'agenzia Nuova Cina aveva sottolineato che gli organizzatori «non avevano avuto problemi con il governo». Ospite d'onore della serata avrebbe dovuto essere la sociologa Li Yinhe, dell'Accademia delle Scienze della Cina, l'istituto di studi del Partito comunista, che ha studiato in modo approfondito la comunità gay.

30 MILIONI - Da anni i gay cinesi aspettano un riconoscimento dal governo che tarda ad arrivare. Si parla di un esercito di almeno 30 milioni di persone (ma secondo Li Yinhe sarebbero tra i 36 e i 48 milioni), su una popolazione di un miliardo e 350 milioni. La stragrande maggioranza di loro vive nell'ombra, nascondendo i propri gusti sessuali. Va ricordato che fino al 1997 l'omosessualità era classificata come reato e fino al 2001 è stata considerata una malattia mentale.

Ora le cose cominciano a cambiare ma nella società restano forti pregiudizi. «La maggioranza dei cinesi vede l'omosessualità come una cosa disgustosa e contraria alla morale e all'etica - dice Zhang Beichuan, un funzionario della sanità pubblica -. Le autorità preferiscono di solito mantenere il silenzio sull'argomento, come sulla prostituzione e la diffusione della droga».

I PRECEDENTI - Già nel 2005 la polizia aveva impedito con la forza la celebrazione di un festival dedicato all'omossessualità a Pechino e la scorsa estate gli organizzatori della Settimana dell'orgoglio gay, che si è svolta a Shanghai, sono stati costretti a cancellare l'unico evento pubblico previsto, una sfilata di moda con modelli gay.

Due giorni fa però c'è stata una piccola rivoluzione: per la prima volta un quotidiano (China Daily) ha dato la notizia di un'unione tra gay: il giornale ha dedicato un lungo articolo a due uomini che si sono simbolicamente sposati a Chengdu. Uno dei due, il 45enne Zeng Anquan (che era sposato e ha una figlia), ha raccontato che i suoi familiari lo hanno di fatto messo al bando: «Ho ricevuto centinaia di telefonate da amici e parenti, e tutti mi dicevano che si vergognavano di me». Il matrimonio tra partner dello stesso sesso non è riconosciuto dalla legge cinese: Zeng e il suo compagno si sono dovuti accontentare di una cerimonia in un locale gay.

Domenica, 17 Gennaio, 2010 - 10:51

Soddisfatti per la condanna di Svastichella

13/01/2010 - Ufficio stampa Arcigay

 

Esprimiamo la nostra soddisfazione per la condanna a 7 anni di carcere di Alessandro Sardelli, soprannominato Svastichella, l’uomo che la sera del 21 agosto 2009 aveva insultato, aggredito e ferito gravemente due ragazzi gay che si stavano baciando fuori dal Gay Village a Roma.

In particolare riteniamo importante il riconoscimento da parte del GUP Rosalba Liso del risarcimento di 1 euro simbolico nei confronti del nostro comitato di Roma, che era stato riconosciuto parte civile, in quanto Arcigay, è considerata istituzionalmente organizzazione per la tutela della dignità delle persone omosessuali.

Continuiamo a ribadire al Parlamento la nostra richiesta di estensione della Legge Mancino per il riconoscimento dell’aggravante per i reati d’odio anche alle violenze di stampo omofobico e transfobico.

Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay

Domenica, 17 Gennaio, 2010 - 10:50

UNA SERATA CON...DIEGO PARASSOLE

 martedì 19 gennaio 2010 alle ore 21.00

 LIBRERIA NUOVA SCALDAPENSIERI

Via Don Bosco (davanti al numero 39)

 

E' un bravo attore che usa l'arma della comicità per svelare aspetti cruciali della nostra vita quotidiana di cittadini e consumatori, è un affezionato cliente della nostra libreria di quartiere e, nel tempo, è diventato anche un nostro buon amicoPer questo ci regala una serta in cui ci presenta brani tratti dal suo nuovo spettacolo
"CHE BIO CE LA MANDI BUONA" in prima nazionale al Teatro della Cooperativa, via Hermada 8 a Milano dal 21 al 31 Gennaio, per info www.teatrodellacooperativa.it, in cui "affronta una serie di tematiche legare all'ambiente e all'ecologia in modo divertente, popolare e per certi versi anche scientifico" e, visto che siamo in una libreria, anche alcuni libri da cui ha tratto per lo spettacolo dati ed informazioni e che potrebbero interessare tutti coloro i quali, come noi, stanno ( con fatica e con piacere) sviluppando la propria, ormai non più differibile, coscienza ecologica
INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento posti E' CONSIGLIATA LA PRENOTAZIONE
PER INFORMAZIONI LIBRERIA NUOVA SCALDAPENSIERITEL 0256816807 info@nuovascaldapensieri.it

http://www.nuovascaldapensieri.it

Venerdì, 15 Gennaio, 2010 - 00:27

Per una Lombardia Etica e Solidale-Richiesta di Primarie aperte per le Regionali in Lombardia

Carissimi/e

chi condivide questo appello è invitato a comunicare il proprio nome/cognome + città/provincia a:
michelepapagna@consumietici.it

e a farlo girare il più possibile tra amici, parenti e conoscenti di Milano, provincia e Lombardia tutta!
Grazie
Antonella Fachin

-------------------------

Per una Lombardia Etica e Solidale
Richiesta di Primarie aperte per le Regionali in Lombardia

- agli esponenti dei partiti, delle forze politiche e della società civile lombarde che hanno dichiarato di sostenere Filippo Penati
- agli esponenti dei partiti, delle forze politiche e della società civile lombarde che non hanno dichiarato sostegno a Filippo Penati, ma che si riconoscono nell'alveo del centrosinistra e della sinistra.
- e per conoscenza, agli esponenti nazionali del PD, dell'IdV, di SEL, dei Verdi, dei Radicali, di PRC/PdCI, alle liste Grillo, alle liste regionali etico-solidali.

Crediamo che sia giusto, anzi doveroso, fare il possibile affinchè alle prossime regionali lombarde ci sia la vittoria delle forze che si riconoscono nel centrosinistra.
Il momento è a dir poco drammatico e non è con sterili divisioni che si affronta.

Tra chi scrive vi sono sia persone che hanno sostenuto la candidatura di Filippo Penati fin dal primo turno alla Provincia di Milano, sia persone che hanno votato al secondo turno, dove per un soffio (3.000 voti) la vittoria è andata al centro-destra.
Forse un segno di attenzione più concreto ed esplicito da parte della coalizione Penati verso le liste della coalizione che ha candidato Massimo Gatti, avrebbe potuto far confermare la Provincia di Milano al centrosinistra.
Così come è stato - in positivo - a Cinisello Balsamo (dove l'apparentamento al secondo turno di tutte le forze di centrosinistra ha consentito la vittoria a Daniela Gasparini), e così è stato - in negativo - a Cologno Monzese (dove il mancato apparentamento ha generato invece la sconfitta per un soffio ancora più lieve: 400 voti).
Del senno del poi son piene le fosse: giusto e quindi guardiamo avanti, cioè a... marzo 2010.

A Cologno Monzese la Giunta di centrodestra è caduta dopo pochi mesi, e a marzo del 2010 il Centrosinistra si presenterà pressoché del tutto unito previo il passaggio delle Primarie di Coalizione che si terranno a fine Gennaio.

E' una piccola-grande novità: a Cologno le Primarie, chieste invano per ben due volte (2004 e 2009) da diverse liste (sociali e solidali, più che civiche: Cologno Solidale e Democratica e Società Democratica), ora sono state positivamente accolte dal PD, da IdV, da Sinistra Ecologia Libertà, dai Radicali, dalle liste sociali e solidali, e - ci risulta - anche dalla sinistra radicale (PRC/PdCI).

Ma alle Regionali in Lombardia non ci sarà alcun doppio turno: non sarà, quindi, possibile, neanche appellarsi a coloro che pur non condividendo una visione "modernista" e "sviluppista" del centrosinistra, hanno talmente a cuore i valori di tolleranza, condivisione, partecipazione, solidarietà... da votare comunque, seppure a malincuore, un progetto politico di "chiusura a sinistra".

Quello che sta avvenendo in Puglia e in Lazio è emblematico: non si può buttare a mare una esperienza come quella della "primavera pugliese" in nome dell'alleanza ad ogni costo con Casini.
Non solo Vendola: la stessa esperienza delle Primarie interne per l'elezione del PD ne verrebbe sminuita a "meccanismo interno chiuso": notissimi e tantissimi esponenti del PD - di ogni "mozione" alle Primarie congressuali interne - oggi chiedono le Primarie di Coalizione: se lo fa il Presidente nazionale del PD una qualche ragione ci sarà.
Dire che "non c'è più tempo" è ridicolo; dire che si fanno là dove non c'è ancora il candidato di Centrodestra è - nel caso della Lombardia - ammettere che non c'è nulla da fare.
Pensare e osare di sfidare Formigoni per una Lombardia Etica e Solidale è utile e necessario, è un dovere.
Con gli scandali che investono la Regione Lombardia e direttamente la Giunta Formigoni, serve una forte alleanza solidale e pulita.
Di nomi che possono competere a Filippo Penati in Primarie aperte ce ne sono diversi.
Nomi e non solo: nomi "portatori" di programmi e di valori.
Che esprimano nettamente la necessità di legalità, di giustizia, di una Lombardia dalle Mani Pulite Che esprimano nettamente la necessità di occuparsi del lavoro, dei diversi, degli ultimi, degli Altri.
Nomi di uomini e donne, bianchi e neri, che esprimano chiaramente la necessità di una Lombardia etica e solidale...
Se poi Filippo Penati, forte della sua indubbia capacità amministrativa, vince le Primarie, bene: si porterà dietro anche la forza di quel vasto mondo che oggi non lo sosterrebbe, trascinandosi la responsabilità di rappresentarlo.

Così, e solo così, potremmo dire alle tante persone che apprezzano questa ipotesi, queste idee, questi valori di... votare il 29 marzo per il vincitore delle Primarie

Le primarie si possono fare, se le si vogliono.

14 Gennaio 2010

Michele Papagna, Brugherio (Mb)
Luisa Motta, Milano
Giorgio Floridi, Sesto San Giovanni (Mi)
Laura Davì, Milano
Giorgio Peri, Milano
Lucia Zucchella, Pinarolo Po (Pv)
Massimo De Giuli, Milano
Franca Mesiano, Milano
Concetta Tortorella, Milano
Amalicea Colombi, Milano
Giovanni Acquati, Inzago (Mi)
Emilia Costa, Milano
Renato Magni, Brugherio (Mb)
Francesca Flores d'Arcais, Milano
Giovanni Urro, Sesto San Giovanni (Mi)
Cristina Di Molfetta, Milano
Laura Valli, Brugherio, (Mb)
Giuseppe Papagna, Vignate (Mi)
Antonella Fachin, Milano
Ernesto Longo, Brugherio (Mb)
Erica Spinelli, Cernusco sul Naviglio (Mi)
Corrado Boccoli, Vimercate (Mb)
Fabio Corgiolu, Monza

per ulteriori adesioni: michelepapagna@consumietici.it

Giovedì, 14 Gennaio, 2010 - 00:22

Interrogazioni presentate in CDZ 4 il 14 gennaio 2010


Mercoledì, 13 Gennaio, 2010 - 01:42

Un fiore per Ormando

UN FIORE PER ORMANDO
Mercoledì 13 gennaio 2010, ore 18.30
Piazza Pio XII (nei pressi di Piazza San Pietro), ROMA

Incontriamoci e portiamo un fiore per non dimenticare, mai

Il 13 gennaio 2010 alle ore 18.30 si terrà la tradizionale commemorazione di Alfredo Ormando, lo scrittore siciliano che il 13 gennaio 1998 si tolse la vita dandosi fuoco in piazza San Pietro, per esprimere la propria sofferenza contro l’omofobia delle gerarchie vaticane. Fu trasportato all’ospedale Sant’Eugenio dove morì dopo dieci giorni di atroce agonia.

Un momento di riflessione durante il quale la comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender si ritroverà per ricordare il gesto estremo e disperato di un uomo che con il suo sacrificio ha mostrato quanto dura sia la discriminazione da parte delle gerarchie vaticane in Italia e nel mondo.

http://www.arcigay.it/ratzinger-alimenta-omofobia-e-sessismo

 

Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay

http://www.arcigay.it/un-fiore-per-ormando-2010

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