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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Venerdì, 12 Dicembre, 2008 - 14:24

Festival Multimediale e del Cinema ALBE STEINER

l 12 e 13 dicembre
L’ITSOS dà spettacolo!

Con il patrocinio dell’Assessorato all’Istruzione della Provincia di Milano e del Consiglio di Zona 4
la nostra scuola organizza nei giorni 12 e 13 dicembre 2008, un Festival multimediale e del Cinema per onorare i quasi 35 anni di lavoro di ricerca e insegnamento sui linguaggi della comunicazione: fotografia, grafica, web, animazione, cinema, televisione, multimedialità.

Le due giornate apriranno la scuola alla città, alle famiglie, ai giovani: i suoi spazi, i suoi laboratori, le sue storie.

 

 

PROGRAMMA

VENERDÌ 12 DICEMBRE 2008
Ore 10.00 Inaugurazione con gli interventi dell’Assessore all’Istruzione della Provincia di Milano Giansandro Barzaghi, del Dirigente Scolastico Giacomo Merlo e del consigliere regionale Carlo Monguzzi, un saluto di Paolo Pobbiati, presidente nazionale di Amnesty International. (Aula Magna)
Ore 11.30 Proiezione del film Limen di Roberto Catania, Simone De Padova, Francesca Tassini e Paolo Valeri, prodotto da Luigi Fagioli. (Aula Magna)
Ore 12.30  Buffet con intervento musicale di Monica Sersale e Francesca Laureti.(Foyer)
Ore 14.00  Proiezione del film Vogliamo anche le rose di Alina Marazzi, alla presenza della regista (Aula Magna)
Ore 16.00  Proiezione film  Fame chimica di Antonio Bocola e Paolo Vari, alla presenza dei registi (Aula Magna)
Ore 16.00 Incontro sul tema Il simbolico non condiviso tra adulti e adolescenti. Un problema pedagogico, con la partecipazione di don Gino Rigoldi, Giulio Martini (giornalista RAI), Alessandra Marcazzan (psicoterapeuta, Associazione Il Minotauro), Marco Balzano (Università degli Studi di Milano) (Aula Foglino)
Ore 17.00  Proiezione del film Limen di Roberto Catania, Simone De Padova, Francesca Tassini e Paolo Valeri, alla presenza degli autori (Aula 94)

SABATO 13 DICEMBRE
Ore10.00 Proiezione del film Tre lire primo giorno, con la partecipazione dei produttori Morgan Bertacca e Giordano Preda (Aula Magna)
Ore 12.00 Proiezione del film Whisky di Federico Rizzo, alla presenza del regista  (Aula Magna)
Ore 13.30  Buffet con intervento musicale di Simone Carugati  e di  Shuffle Mood   (Foyer)   
Ore 15.00  Proiezione del film Saimir di Francesco Munzi, con la partecipazione del produttore Daniele Mazzocca (Aula Magna)
Ore 17.00 Spettacolo teatrale di Luca Nucera. (Foyer)
Ore 17.30 Proiezione del film Riprendimi di Anna Negri  (Aula Magna)
Ore 17.30  Proiezione del film Limen di Roberto Catania, Simone De Padova, Francesca Tassini e Paolo Valeri, alla presenza degli autori.

Venerdì 12 e sabato 13 dicembre dalle 10 alle 18, nei laboratori dell’istituto saranno esposti i lavori audio-visivi realizzati dalle studentesse e dagli studenti dal biennio alle quinte all’interno dei progetti didattici e loro libere espressioni creative. Nelle balconate del foyer saranno esposti lavori professionali di nostre/i diplomate/i che operano da decenni nel campo della fotografia, della grafica, del design o che si sono affermati anche in campi differenti.
Nell’aula 90 saranno proiettati in loop L’Estate d’Inverno di Davide Sibaldi (prodotto da Enzo Coluccio, Egidio Artaria e Franco Bocca Gelsi e il trailer di Fuga dal call center di Federico Rizzo (prodotto da Franco Bocca Gelsi, Gianfilippo Pedote, Enzo Coluccio, Egidio Artaria).
Nell’aula 94 proiezione in loop di video e corti, mentre nell’aula 47 sarà proiettato il film Hotel Rwanda, in collaborazione con Amnesty International.

ITSOS Albe Steiner
Via San Dionigi 36  MILANO
(MM Corvetto, bus 77 e 95, filobus 93)
Info: 025391391 -  festival@itsosmilano.it

 

Venerdì, 12 Dicembre, 2008 - 14:15

Giornate Amnesty 2008

Sabato 13 e domenica 14 dicembre 2008 si svolgeranno in tutt'Italia le Giornate Amnesty 2008 http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1432

i volontari di Amnesty International saranno presenti in oltre un centinaio di città per distribuire materiale informativo e offrire la candela, simbolo da 47 anni del movimento, in cambio di un'offerta minima di 7 euro. La candela sarà disponibile in due differenti colorazioni e confezionata in una bustina in carta riciclata con il logo di Amnesty International.

Come ogni anno, il ricavato dell'iniziativa servirà a finanziare le attività dell'organizzazione per i diritti umani. Per poter continuare a chiedere libertà per i prigionieri di opinione, processi equi e rapidi per tutti i prigionieri politici, l'abolizione della pena di morte e la fine di torture, sparizioni ed esecuzioni extragiudiziali, Amnesty International ha bisogno del sostegno economico del pubblico.

Quest'anno le Giornate Amnesty si caricheranno di un significato ancora più importante. Il 10 dicembre, infatti, è ricorso il 60° anniversario dell'adozione della Dichiarazione universale dei diritti umani. In questo documento, per la prima volta nella storia dell'umanità, veniva scritto che esistono diritti di cui ogni essere umano deve poter godere per la sola ragione di essere al mondo. Purtroppo a sessant'anni dalla sua redazione e nonostante l'importanza dei suoi contenuti, la Dichiarazione è ancora largamente disattesa. Le Giornate Amnesty 2008 saranno quindi un'occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica sui contenuti della Dichiarazione e sulla necessità che sia applicata ovunque nel mondo.

Al centro delle Giornate Amnesty 2008, inoltre, sarà la campagna "Mai più violenza sulle donne". Lanciata nel 2004, la campagna vuole denunciare e fermare le diverse violazioni dei diritti umani delle donne: dalla violenza domestica alla tratta, dagli stupri durante i conflitti alle mutilazioni genitali. Quest'anno Amnesty International concentrerà la sua attenzione sulle violazioni dei diritti umani che subiscono le donne colpite da Hiv/Aids, che vivono nelle zone rurali del Sudafrica.

In Sudafrica vivono cinque milioni e mezzo di persone colpite dal virus, il più alto numero al mondo. Il 55% dei contagi riguarda le donne. La percentuale di donne tra i poveri e i disoccupati in Sudafrica è altissima e la povertà svolge una funzione di barriera all'accesso ai servizi sanitari per le donne colpite da Hiv/Aids nelle aree rurali del paese, a causa delle distanze e dei costi di trasporto.

Chi non avrà la possibilità di intervenire alle Giornate Amnesty 2008, potrà acquistare la candela on line.

Le Giornate Amnesty 2008 sono patrocinate dal Segretariato Sociale della Rai e sono realizzate con la collaborazione della Cereria Di Giorgio. La "voce" dello spot radio delle Giornate Amnesty 2008 è di Margherita Granbassi, testimonial dell'associazione.

 
 

FINE DEL COMUNICATO                                                Roma, 11 dicembre 2008

Per approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

Venerdì, 12 Dicembre, 2008 - 12:01

Mozione sulla riduzione degli imballaggi, scatole,ecc.

Approvata all'unanimità dal Consiglio di Zona 6 la mozione presentata dalla consigliera Verde Elisa Scarano, sottoscritta da tutta la sinistra zona 6, riguardante la riduzione degli imballaggi, scatole, sacchetti spesso inutili e voluminosi.

Mercoledì, 10 Dicembre, 2008 - 13:18

NO ALLA NUOVA INQUISIZIONE

Mercoledì 10 Dicembre 2008
60°Anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

Alle ore 18.00
in piazza Duomo a Milano

NO ALLA NUOVA INQUISIZIONE

Sit in di protesta per le dichiarazioni vaticane contro la proposta francese della moratoria ONU per l’abolizione del reato di omosessualità!

Invitiamo la società civile, le donne e gli uomini liberi, laici e cattolici, a indignarsi e lottare con noi per l’uguaglianza e la libertà di ogni essere umano!

Ciò che il Vaticano ritiene peccato non può e non deve considerarsi reato!

Arcilesbica Zami Milano
CIG Arcigay Milano
Arcigay Lombardia

***

LA CAUSA SU FACEBOOK

Stop Vatican Attack - Support Homosexuality Decriminalization
http://apps.facebook.com/causes/167395?m=454a9415

Carissimi e carissime, iscrivetevi alla causa!
Dite un laico basta alle politiche del Vaticano e sostenete la proposta francese di depenalizzazione dell'omosessualità, avanzata all'ONU.

Girate l'invito a sostenere questa causa a tutti i vostri amici e a tutte le vostre amiche, aggiungendo un breve messaggio personale come questo. Il messaggio personale di accompagnamento è un'azione gentile, alle persone fa piacere riceverlo e più volentieri ci sosterranno. In 6 giorni abbiamo già raggiunto quota 22.000.

Entro il 10 dicembre, giorno in cui la Francia depositerà la proposta all'ONU, questa causa farà bene alle nostre ragioni se si diffonderà a macchia d'olio sulla più grande community in Italia e nel mondo.

C'è bisogno del vostro aiuto, per riuscirci.

Mercoledì, 10 Dicembre, 2008 - 10:12

Palazzinari in festa: si potrà costruire nel Parco Agricolo Sud

Palazzinari in festa: si potrà costruire nel Parco Agricolo Sud Milano
Che si voglia cementificare il Parco Agricolo Sud Milano rischia di non essere più una notizia. Solo pochi mesi fa scrivevamo dei tentativi, autonomi e differenti, di Provincia e Regione di rivedere i confini del Parco. La Regione attraverso la modifica alla LR12/05 e la nuova legge sui parchi; la Provincia attraverso fantasiosi criteri di revisione del perimetro. Poi la modifica alla legge regionale si è arrestata in Consiglio, mentre il tentativo della Provincia è stato bocciato dalla stessa Regione Lombardia che non ha potuto far altro che prendere atto di come questi criteri fossero in palese contrasto gli obiettivi del Parco e con la normativa vigente.

Oggi il quadro è cambiato. Mentre in Regione è ferma la proposta di modifica alla legge regionale sui parchi (che avrebbe effetti su tutti i parchi, ma in particolare sul parco sud che sarebbe costretto a rivedere la propria legge istitutiva e quindi il proprio perimetro), l’Ente Parco Agricolo Sud Milano ha approvato dei nuovi criteri. Questi contengono un’importante novità. Per poter edificare le aree oggi incluse nei confini del Parco non è più necessaria una modifica del perimetro: si consente di costruirci direttamente dentro.

Proprio così. Martedì 9 dicembre, il Consiglio Direttivo del Parco Agricolo Sud Milano ha approvato i nuovi criteri per edificare all’interno dell’area protetta. Questi prevedono sostanzialmente una variante normativa al suo piano territoriale di coordinamento con l’individuazione di una nuova categoria di territori, le “Aree di ricomposizione dei margini urbani e di riqualificazione paesistica e ambientale, di interesse pubblico e di riassetto urbanistico”. In questo modo i 61 Comuni potranno individuare aree interne al parco, cambiarne la destinazione e quindi edificarle.

Così, mentre tutti si dichiarano contrari al consumo di suolo, il parco avvia un procedimento per edificare complessivamente 500 ettari (da sommare ai 360 dei Piani di Cintura Urbana, a quelli del Cerba e a quelli non ancora quantificati dai piani di fruizione). Questa naturalmente è solo una prima indicazione visto che nei passaggi successivi (a partire dal Consiglio Provinciale, cui spetta il compito di approvare definitivamente questa procedura) non è escluso che queste cifre possano aumentare, anche significativamente. La delibera è passata con 5 voti a favore (PD, Socialisti, Sinistra Democratica e “UDC”) e 4 contrari (Forza Italia, Verdi, agricoltori e ambientalisti).

Questa procedura ha poco senso per il Parco Agricolo Sud Milano. Infatti, se aree con una simile destinazione esistono in molti altri parchi regionali (es. quello del Ticino) e non esistono nel Parco Sud il motivo è semplice: quando è stato disegnato il perimetro del Parco, invece di includere aree poi da assegnare a pianificazione autonoma da parte dei Comuni (come per altri parchi), queste aree sono state direttamente escluse. Per farsi un’idea delle loro dimensioni, basta osservare la carta del Touring Club del parco: sono piuttosto evidenti le aree “bianche”, aree esterne al perimetro (quindi di esclusiva competenza dei Comuni), dove realizzare le espansioni urbanistiche.  Dobbiamo credere che tutti i Comuni del Parco, in soli otto anni, abbiano esaurito le proprie previsioni di espansione urbanistica? Difficile crederlo; quello che certamente non si è esaurita è quella miope visione di sviluppo limitata allo sviluppo urbanistico, visione che evidentemente perdura anche in chi amministra il Parco Sud.

L’approvazione di questi nuovi criteri, infatti, non fa che confermare con evidenza (se ce ne fosse bisogno) come le priorità dell’azione di questa amministrazione del Parco non coincidano proprio con quelli previsti dalla sua legge istitutiva. Non si spiegherebbero altrimenti le risorse ed il tempo spesi per cercare di mettere a disposizione dei costruttori aree fino ad oggi protette, lasciando in secondo piano quelli che sono gli obiettivi del Parco, quelli stabiliti dalla sua legge istitutiva (che la Regione si è vista costretta a ricordare agli attuali amministratori nel bocciargli i vecchi criteri. Un episodio senza dubbio imbarazzante).

Se così non fosse, il tempo, le risorse e le energie spesi per rivedere i confini sarebbero stati investiti in modo più utile e coerente con le finalità del parco, magari anche per ascoltare i bisogni, le esigenze e le proposte dei cittadini da impiegare per la redazione dei piani della fruizione e dei percorsi, i piani per far vivere il parco. Nulla di tutto questo. Questi piani, facile prevederlo, saranno invece calati dall’alto proprio in prossimità delle elezioni, magari per cercare di far dimenticare la decisione di oggi.

Quella della revisione dei confini è una lunga storia, cominciata pochi mesi dopo l’approvazione del PTC del Parco, nel 2000. Una storia significativa di quello che è un approccio purtroppo diffuso al parco sud e, in genere, alle aree protette, viste come un enorme deposito di terreni da usare all’occorrenza per edificare e, nel frattempo, da riempire con variegate iniziative di comunicazione. Ce ne siamo già occupati nel primo numero di Gragra a cui si rimanda per approfondire i criteri bocciati, criteri, lo ricordiamo, fantasiosi, incoerenti con la normativa vigente e scritti esplicitamente per permettere l’edificazione delle aree del parco (quei criteri contenevano anche un tariffario con i prezzi delle aree da stralciare: così per la prima volta un parco regionale “metteva in vendita” le proprie aree). Mai approvati dal Consiglio Direttivo del Parco, bocciati dalla Regione Lombardia, sono stati però inviati ai Comuni (anche successivamente alla bocciatura regionale). L’effetto è stato quello di creare delle enormi aspettative di revisione e hanno di fatto sollecitato l’invio di richieste da parte dei Comuni. La decisione del Consiglio Direttivo di oggi non è che un ulteriore passo sbagliato di questo scriteriato, miope percorso.

Naturalmente torneremo sull’argomento.

10 dicembre 2008
 
 

Martedì, 9 Dicembre, 2008 - 14:18

UN FIOCCO NERO CONTRO LE MORTI SUL LAVORO

UN FIOCCO NERO CONTRO LE MORTI SUL LAVORO

Il 6 dicembre dello scorso anno le fiamme della fonderia Thyssen a Torino, bruciarono la vita di sei lavoratori, giovani lavoratori che persero il loro futuro, per sempre.

Una così grande tragedia, la sofferenza dei familiari, dei compagni di lavoro, di tutti, fu un grido che non si poteva non ascoltare, ci disse che quando di lavoro si muore la società intera porta una ferita profonda, ci disse ciò che già sapevamo: ogni giorno vi sono morti, ogni giorno gli incidenti sono migliaia, di lavoro ci si ammala e l'amianto ha ucciso e uccide ancora.

Sono lavoratori italiani, rumeni, curdi, slavi, indiani e di tante altre parti del mondo. Il popolo degli invisibili, del lavoro nero, le vittime ignote pagano il prezzo più alto. Nulla rende la vita più precaria della morte.

Dicemmo allora: mai più morti sul lavoro, non si può restare indifferenti, rifiutiamo l'assuefazione. Lanciammo una campagna per il diritto alla dignità e alla vita sul lavoro. Ci mobilitammo. Ricordate la catena umana in Piazza del Duomo? Il nostro sentire comune?

Oggi diciamo che non abbiamo dimenticato e perciò proponiamo di far ancora sentire la nostra voce rivolta al mondo del lavoro, la voce di quanti ancora nutrono sentimenti di solidarietà, di appartenenza, capaci di indignarsi.


Proponiamo che nella settimana che va dal 6 dicembre (anniversario della tragedia della Thyssen), al 12 dicembre (giornata di mobilitazione dei lavoratori e lavoratrici per lo sciopero generale, che auspichiamo sia anche di popolo), vengano assunte iniziative, anche simboliche, alle quali tutte e tutti possono partecipare e autorganizzare. Iniziative che segnino la nostra ribellione e la volontà di impedire che la strage continui, che ogni giorno si ripetano i drammi, che dicano a noi stessi e a tutti: ciascuno faccia la sua parte. Mai più morti sul lavoro!

In particolare proponiamo che dal 6 al 12 dicembre (giorno dello sciopero generale):

-          ognuno porti un fiocco nero intorno al braccio, sulla giacca o sulla borsa, come segno di lutto e di indignazione contro le morti sul lavoro;

-          nelle sedi istituzionali vengano assunti impegni per il futuro e atti simbolici per sottolineare quanto sconvolgente sia il susseguirsi di morti e incidenti, e consiglieri e assessori portino un fiocco nero durante una seduta.

Questa settimana di impegno su questo terreno, organico a tutti gli obiettivi dello sciopero generale, sarà utile per valorizzare quanto già è stato fatto, in questo anno, per contrastare lo stillicidio di vite e in difesa della salute, a tutti i livelli: numerose infatti sono state le iniziative di sensibilizzazione nella società, nelle scuole e nelle istituzioni a tutti i livelli, dalle zone del decentramento al livello nazionale, con l'approvazione del Testo unico per la sicurezza sul lavoro, che va difeso dagli attacchi di Governo e Confindustria, e la legge fa finanziata e applicata.

E in particolare sarà utile per non fermarci, molto resta da fare: va costruita una diffusa coscienza nella società, la base per poter dire un giorno: " il dramma delle morti sul lavoro appartiene al passato".


Questa nostra "piccola" proposta ha il senso di sollecitare la visibilità di un sentire comune, di valorizzare la politica dei contenuti e dei valori di giustizia sociale che così gravemente sono aggrediti e scossi. È un'idea, se sarà da molti condivisa e praticata diventerà un fatto.

primi firmatari: Franca Rame, Dario Fo, Franco Calamida, Antonio Pizzinato, Vittorio  Agnoletto, Nerina  Benuzzi,  Paolo Cagna Ninchi, Chiara Cremonesi, Mariolina   De  Luca  Cardillo,  Francesco  Francescaglia,  Guido  Galardi,
Patrizia Granchelli, Antonio Lareno, Piero Maestri, Pierfrancesco Majorino, Roberto  Mapelli,  Ettore  Martinelli, Maria Grazia Meriggi, Arnaldo Monga, Emilio  Molinari, Massimo Molteni, Carlo Monguzzi, Antonello Patta, Basilio
Rizzo, Tiziana Vai


hanno  aderito:  Giovanna Capelli, Marco Dal Toso, Claudio Messori, Natale Minchillo, Roberto Leoni, Tommaso Terrana, Vittorio Liserre, Claudio Grassi, Simone Oggionni, Giancarlo Villa, Riccardo Papini, Mauro Lodi, Alessandro Rizzo, Luciana, Polliotti, Maurizio Colleoni, Stefano Corradino, Alfredo Di Sirio, Gabriella Grasso, Marco Fassino, Rosario Pantaleo, Maria Grazia Cassani, Gabriella Benedetti, Rosario Ragusa, Sandra Cangemi, Annamaria Pizzetti Pezzaldi, Marie Loveci, Mariagrazia Maffina, Giulia Spada, Massimo De Giuli, Davide Renoffio, Nino Caputo ed i ragazzi della 1^A   IPSIA "Porro" di Pinerolo (To), Massimo Del Din, Claudia Gastaldi, Antonella Fachin, Ester Piva, i Lavoratori del Consiglio regionale della Lombardia, la sinistra zona tre, Articolo 21

Per adesioni: iodicobasta@gmail.com

Martedì, 9 Dicembre, 2008 - 12:16

60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani

60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, la Segretaria generale di Amnesty International: "Occorre agire, non limitarsi a celebrare"

Amnesty International ha chiesto oggi ai governi di fare del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani (Dichiarazione) un momento di azione e non di mera celebrazione.

"Le insensate uccisioni a Mumbai, le migliaia di persone in fuga dal conflitto nella Repubblica Democratica del Congo, le ulteriori centinaia di migliaia intrappolate in condizioni terribili nel Darfur, a Gaza e nel nord dello Sri Lanka e infine una recessione economica globale che potrebbe spingere altri milioni nella povertà, creano una pressante piattaforma d'azione sui diritti umani" - ha dichiarato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International.

Di fronte a questo scenario, il 60° anniversario della Dichiarazione cade in un momento in cui il mondo affronta sfide molteplici.

Denunciando gli attacchi terroristici di Mumbai, Amnesty International ha messo in guardia i governi dal fare marcia indietro sui diritti umani in nome della sicurezza: "I governi hanno il dovere di proteggere dal terrorismo, ma il carcere a tempo indeterminato senza accusa né processo, la giustificazione e la pratica della tortura e l'erosione del primato della legge non rendono il mondo un luogo più sicuro" - ha ammonito Irene Khan.

Constatando l'impatto sui paesi poveri dell'attuale crisi economica, che rischia di gettare altri milioni di persone nella povertà, Amnesty International ha chiesto ai governi di proteggere i diritti economici e sociali con pari vigore rispetto ai diritti civili e politici.

"Il pregio della Dichiarazione è costituito dall'universalità e dall'indivisibilità. I diritti umani sono universali: ogni persona nasce libera ed eguale in dignità e diritti. I diritti umani sono indivisibili: tutti i diritti, economici, sociali, civili, politici e culturali, sono parimenti importanti, senza alcuna gerarchia" - ha proseguito Irene Khan. "Nonostante i progressi degli ultimi decenni in molte aree, l'ingiustizia, la disuguaglianza e l'impunità persistono in troppe zone del mondo. Il vero problema è che i governi fanno promesse e adottano leggi ma mancano di darvi seguito."

"È arrivato il momento che i governi riparino a sei decenni di fallimenti nel campo dei diritti umani e diano seguito alle loro promesse." - ha concluso Irene Khan.

Ulteriori informazioni

I passi avanti nel campo dei diritti umani conseguiti negli scorsi sei decenni comprendono:

  • l'adozione di trattati internazionali e di legislazioni nazionali; 
  • il riconoscimento dei diritti delle donne e dei bambini;
  • la creazione del Tribunale penale internazionale e i procedimenti per crimini di guerra e contro l'umanità da parte dei tribunali internazionali e, in alcuni casi, di quelli nazionali;
  • l'istituzione dell'Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite e, in alcuni paesi, di commissioni nazionali sui diritti umani;
  • la fine dell'uso della pena di morte in oltre due terzi del pianeta;
  • i progressi nel controllo delle armi;
  • un forte appoggio della società civile ai diritti umani, come attraverso la rete mondiale dei difensori dei diritti umani e delle organizzazioni per i diritti umani.
I fallimenti comprendono:
  • le massicce violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario nei conflitti armati;
  • l'aumento degli attacchi dei gruppi armati e dei gruppi terroristici contro i civili;
  • la violenza contro le donne e i bambini, compreso il reclutamento dei bambini e delle bambine soldato;
  • la negazione dei diritti economici e sociali a milioni di persone che vivono in povertà;
  • la corruzione e l'iniquità dei sistemi giudiziari di molti paesi;
  • l'uso della tortura e di altre forme di maltrattamento;
  • la negazione dei diritti dei rifugiati e dei migranti;
  • gli attacchi agli attivisti, ai giornalisti e ai difensori dei diritti umani;
  • la soppressione del dissenso in molti paesi;
  • la discriminazione sulla base della razza, della religione, del genere e dell'identità.
FINE DEL COMUNICATO                                                             Roma, 9 dicembre 2008

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell.348-6974361, e-mail press@amnesty.it

Domenica, 7 Dicembre, 2008 - 12:16

Writers o vandali imbrattatori?

Writers o vandali imbrattatori?

I muri di gran parte della zona sud, e non solo, sono pieni di scritte di un graffitaro conosciuto alle FF.OO. che si firma “Humen”. Adesso gira a sporcare i muri firmandosi anche “Cromo”.
La firma dovrebbe essere sempre la stessa perché ha molte similitudini.
Mi chiedo come mai questo personaggio, evidenziato fin dagli anni scorsi e ben noto alle FF.OO., gira indisturbato a sporcare i muri dei condomini della città. Si sa dove si ritrova, quali bar frequenta e quindi dovrebbe facilmente essere fermato. Una sera di tanto tempo fa l’ho intercettato: era insieme ad un altro e stava imbrattando un muro di una casa in via S.Rita alla Barona. Mi sono fermato con la macchina ed ho chiesto loro cosa stessero facendo. Per tutta risposta uno dei due ha buttato la lattina per terra e se l’è data a gambe, l’altro invece mi si è rivoltato contro.  A questo punto ho chiamato il 113 ed è subitaneamente scappato, lasciando a terra uno zainetto con diverse lattine di colore. Mi chiedo perché la “speciale squadra di polizia” non sia riuscita mai a prenderli. Il costo di pulitura per la città ed i suoi abitanti è alto. L’anno scorso c’è stata la campagna “I lav Milan” che su segnalazione ha pulito gratuitamente anche i muri di alcune case popolari. Ora sono di nuovo sporchi.
Dovremo andare avanti così in balia di questi vandali?. A.Valdameri, consigliere di zona 6

martedì 17 luglio 2007 - Pubblicato dal Comitato La Cittadella

LA SFIDA DI HUMEN ALLA CITTA' DEI MURI PULITI

Dopo il pezzo pubblicato sul Corriere della Sera di oggi - titolo "Tvb" e "Ti lovvo": Colonne sfregiate dalle dediche d'amore - che ha ripreso un precedente post - corredato di foto - inviato da uno dei promotori del Comitato, pubblichiamo un altro pezzo che ci è giunto via mail, anche in questo caso accompagnandolo con le foto che ci sono state inviate.
Sono in quattro, i vandali che sfidano la città: fanno parte della banda dei Dumbo, il negoziante di abiti e scarpe che per anni ha deturpato vetrine e muri della città. Sono i vandali Humen, Fica , Hell, Hekto.Quattro vandali della bomboletta selvaggia che spacciano droga alle Colonne di san Lorenzo e che marchiano il loro territorio con la loro firma sui muri della città.E dovunque, quando possono, in Italia. Vanno spesso in trasferta, perché fanno parte di una tifoseria ultras, i Boys san.Vivono spacciando droga negli stadi. Hanno vent'anni, sono alti e magri. Girano con lo zainetto sulle spalle e portano jeans sfilacciati .Si ritrovano ogni notte, dalle due all'alba davanti al bar Coquetel in via Vetere. Ed è qui che li abbiamo incontrati, fingendo di voler acquistare droga da loro. Qui, seduti sugli scalini del gabbiotto dei vigili perennemente chiuso e assediato da vandali e spacciatori di droga, hanno deciso una azione forte: di lasciare le loro firme sui muri di corso Ticinese e anche sulla porta del gabbiotto dei vigili.Per sfidare il sindaco che li ha sfrattati dalle Colonne. Oggi il loro regno è via Vetere, Humen non è nuovo a bravate del genere: prima si droga con un coktail di coca, ecstasy, marijuana e birra, poi , agilissimo, inerpica su tralicci e inferriate. Due mesi fa ha scalato un muro di fronte alle Colonne di San Lorenzo e ha lasciato la propria firma. Nessuno ha osato cancellarla, "Io firmo, e quindi ci sono .Firmo ed esisto, chiaro?" ci dice. " i muri sono di chi li guarda, non esiste la proprietà privata. Io scrivo dove voglio.Una prova?" Ecco, Fica 1, un giovanotto di sedici anni, ha lasciato un enorme sgorbio colorato su un muro in corso Ticinese: lo ha "dipinto " alle quattro del mattino del giorno prima. " noi scegliamo quest'ora perché c'è il cambio dei turni nelle volanti della polizia.Non ci prenderanno mai,anche se molti sanno indirizzo e numero di telefono. Dumbo rilascia addirittura interviste ai giornali" si vanta Humen. Humen , dopo la rinuncia di Dumbo a continuare nel vandalismo, è rimasto con i suoi tre amici della banda a voler sfidare il sindaco e i milanesi. La sua zona è quella della Colonne ed ora di via Vetere, una zona franca,senza polizia, poco illuminata. Qui si radunano i compiacenti amici del centro sociale Bulk,un centro sociale sgomberato. I suoi aderenti si radunano abitualmente davanti al Bar Rattazzo. I vigili se ne vanno alle 19. Poi, alle ventitre, arrivano gli agenti privati che controllano il parco: se ne stanno rintanati nel gabbiotto in via Vetere, anzi, vengono sbeffeggiati da spacciatori e balordi ogni notte. E' a questo punto che Humen e la sua banda agiscono. Colpiscono con le loro scritte i muri di Corsi Ticinese, Ma questi sono giorni speciali. All'alba una squadra dell'Amsa inviata dal vicesindaco de Corato sta iniziando a liberare dal degrado i muri di corsi Ticinese. Ci dice il responsabile di questa task force, Fabio Scalfari:"secondo i nostri dati, l'80 per cento dei muri ripuliti dopo un nostro secondo intervento non vengono più coltpiti dal vandalismo. I graffitari come Humen e Dumbo capiscono che ormai questi muri vengono ripuliti regolarmente, le bombolette costano, e così vanno altrove.Stanno capendo che in corso Ticinese tira aria grama per loro" Humen però sfida l'Amsa e il Comune. Abbiamo fotografato le sue recenti "performance": Sono scritte che compaiono sui muri della sua zona. Ripassa la task force dell'Amsa e ripulisce. E' una sfida. Il portinaio del numero 81 commenta desolato: "questi vandali continuano a colpire. Come mai non si prendono?" Già, basterebbe andare come abbiamo fatto noi davanti al gabbiotto dei vigili di via Vetere, dalle due di notte. Lì c'è Humen che, per comprarsi le sue bombolette, spaccia droga. Lo zainetto è accanto, Fica, Hell e Hekto, gli altri vandali della banda, stanno arrivando per un ennesimo raid. Fino a quando?
Pubblicato dal Comitato La Cittadella

Sabato, 6 Dicembre, 2008 - 12:34

HUMOR: scuola privata e scuola pubblica

scuole_cattoliche.png

Crisi, crisi, crisi.
Sarà questa la parola del 2008? In Italia continuo a vedere avanti e di parecchie posizioni il termine “sopruso”.
Il buon Tremonti aveva stabilito di dare un taglio ai fondi della scuola privata cattolica.
Apriti cielo, sono venute giù le scomuniche delle più alte toghe del Vaticano e dallo stesso Benedetto XVI, nostro vero capo di stato che, per circa dieci minuti (il tempo del dietrofront di questo governo), ha lasciato in pace gay e comatosi per bacchettare i suoi servi al potere.
Così, centoventi milioni di euro, che in un paese in cui le scuole crollano per una scorreggia avrebbero fatto un tantino comodo, tornano nelle già opulente casse di San Pietro.
Nelle nostre casse, invece, noi metteremo direttamente il prossimo studente seppellito dalla scuola, anzi, dal sistema scolastico. – Arnald
p.s.: spero che Gesù Cristo torni e prenda a calci nel culo questa folla di usurpatori che fanno le cose peggiori in suo nome.

Venerdì, 5 Dicembre, 2008 - 21:12

I Paesi dell'odio omofobico

Omosessualità illegale: punita con la pena di morte (7)

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Omosessualità illegale: punita con la prigione e/o le torture (80)

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Omosessualità non legale: punizione solo in determinati contesti (7)

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Rep. Dem. Congo
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Iraq
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Legislazione non conosciuta (1)

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