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.: Il Blog di Donatella Elvira Camatta
Sabato, 30 Settembre, 2006 - 20:49

Forum Eropeo Umanista a Lisbona

Sono già piu' di 800 persone e 100 organizzazioni
Olivier Turquet
Fonte: Buone Nuove, Forum Europeo di Lisbona http://www.europeanhumanistforum.org/ - 29 settembre 2006
29 settembre 2006
A un mese dall'inizio del Forum Umanista Europeo di Lisbona sono più di 800 le persone che si sono registrate ai tavoli di lavoro mentre quasi 100 organizzazioni si sono iscritte da tutti i paesi europei ed anche dal Latinoamerica, dall'Africa e dall'Asia.
Il Forum, il primo della serie dei Forum Europei (il primo Forum Umanista Mondiale fu celebrato a Mosca nel 1993) si svolgerà presso l'università di Lisbona dal 3 al 5 Novembre prossimi. E' possibile iscriversi al Forum fino all'8 ottobre.
Il tema del Forum "La forza della diversità" è spiegato nella home page del sito dove ci si può ulteriormente informare e iscrivere:
"L'obiettivo del Foro è quello di creare ambiti di convergenza, scambio, discussione e progetto tra organizzazioni sociali, partiti e persone coscienti della necessità di cambiare profondamente questo mondo e dell'urgenza di costruire nuove vie per farlo.
Sono molti i volontari che lavorano in organizzazioni sociali di ogni tipo capaci di occuparsi delle necessità di altri e di ricostruire il tessuto sociale, capaci di agire con permanenza ed autonomia. Il Forum invita a tutte le persone ed iniziative che lavorano e si interessano alla pace, alla nonviolenza, ai diritti umani ed al superamento di ogni forma di discriminazione.
In questa ampia base sociale, oggi si moltiplicano gli incontri e le convergenze, perché sperimentiamo la necessità di unire le forze e di ispirarci mutuamente.
Il Forum Umanista europeo è un ulteriore tentativo affinché l'incontro della diversità e l'intuizione del futuro chiariscano la strada e si trasformino in progetti... facendo anche pressione verso coloro che oggi decidono il destino di tutti.
Il Forum Umanista europeo sarà un foro aperto ad attività nei campi culturali, sociali, artistici, educativi, ecc., tanto a persone come ad associazioni e gruppi."
Durante il Forum, oltre i tavoli di lavoro, sono previste tavole rotonde, workshops, dibattiti, stands informativi, spettacoli musicali e teatrali.

Note:

Sabato, 30 Settembre, 2006 - 19:40

L'Iran accelera i tempi per la fustigazione delle Donne " Mal Velate "

Riceviamo queste informazioni dall'Associazione delle Donne Democratiche Iraniane in Italia (A.D.D.I) e volentieri le pubblichiamo:

Tehran, Iran, 06 Settembre. - L'ufficio del procuratore dello Stato del centro provinciale dell'Iran martedì ha annunciato, le donne che violino il rigoroso codice islamico sull'abbigliamento saranno frustate immediatamente.
Nella città dell'Iran centrale di Shahin-Shahr, l'ufficio del procuratore dello Stato, sono ha affiggere enormi tabelloni, anche sulle vetrine dei negozi, che avvertono che violando il codice sull' abbigliamento, le donne compariranno davanti ad un giudice islamico subito dopo l'arresto per ricevere la condanna: normalmente 100 frustate in pubblico.

Le affissioni avvertono che il procuratore richiederà le pene massime, e prosegue: "gli individui il cui abbigliamento ed il trucco sia contro le leggi religiose sarà perseguito senza dover, in primo luogo, attendere in una coda'' e sarà condannato alla fustigazione ed alle indennità", "I fazzoletti (foulards o sciarpe) che non coprono i capelli ed il collo", "i soprabiti o i cappotti stretti e quelli corti sopra il ginocchio e di cui le maniche non coprano il polso, i pantaloni stretti che non coprano le caviglie" e "il trucco delle donne" sono tutti proibiti, sempre secondo la dichiarazione e che chi non obbedisce al codice sull' abbigliamento sarà trattato di conseguenza. 

Le donne i cui fazzoletti (foulards o sciarpe) non coprano correttamente i capelli affronteranno da 10 giorni a 10 mesi di prigione, aggiunge la dichiarazione.

Provvedimento della polizia contro le donne mal velate

Tehran, Iran, Settembre. 04 - Il comandante delle forze di sicurezza di Stato in Iran nella città d'Orumieh, a nord-ovest dell'Iran, domenica ha minacciato che la polizia provvederà severamente con un'azione "forzata e decisiva" contro le donne che non rispettano il codice d'abbigliamento correttamente.
Parlando ai giornalisti, il colonnello Rasoul Khorshidi-Far ha detto: "l'obiettivo principale delle forze di sicurezza dello stato nel contrastare l'abitudine delle donne non velate è di sviluppare la cultura islamica nella società. Se l'opposizione è determinata a questo proposito, le forze dell'ordine interverranno decisivamente".
Il colonnello Khorshidi-Far ha aggiunto che se le donne che rifiutano di obbedire alle istruzioni della polizia di coprirsi con un velo, dovrebbero essere preparate ad apparire in un tribunale ed affrontare un processo.
In agosto, il portavoce giudiziario dell'Iran ha annunciato che "le donne mal velate" saranno trattate come se non avessero il velo islamico affatto.
"Non c'è nessuna differenza fra le donne mal velate e quelle non velate. Quando è evidentemente chiaro che una donna abbia violato la legge, allora il crimine è evidente e gli agenti d'esecuzione possono approntare misure legali contro di lei. 
Dalle elezioni di giugno, quella che ha condotto alla presidenza d'Ahmadinejad le donne stanno subendo il provvedimento più severo e duro.

Il leader spirituale del regime dei mullà conferma l'apartheid sessuale

Iran, 4 sett. Il mullà Khamenei, leader spirituale del regime reazionario dell'Iran in una presa di posizione ha tentato di giustificare l'apartheid sessuale nel regime medioevale iraniano sostenendo che alle donne sia impedita l'attività socio-politica.

L'Agenzia del regime Irna riferisce le parole di Khamenei, domenica 30 agosto, "L'uomo è adatto per i campi economico e finanziario, le donne hanno difficoltà. Le donne devono partorire, allattare, sono fragili fisicamente, moralmente e sentimentalmente, non possono entrare in ogni campo perché non reggono gli scontri. Tutto questo crea dei limiti alle donne che gli uomini non hanno, perciò in questi campi gli uomini sono superiori". 
In questo modo la massima autorità del regime dei mullà ancora una volta ha giustificato la discriminazione sistematica contro le donne, che di fatto esclude le donne da ogni attività socio-politica.
Con questo si mettono da parte tutte le parole che nella campagna elettorale e erano state spese in sostegno delle donne.

Fatemeh Ajorlo, deputata del parlamento dei mullà alla domanda sul perché nel governo di Ahmadinejad non c'è nessuna donna ha detto ad Ilna, il 30 agosto scorso:"il fatto che le donne non sono state scelte per entrare nel governo e nella direzione del parlamento è pura democrazia ."

La Seddighe Kiani della banda Motalefe vicino a Khamenei in un' intervista a l'Irna, afferma:" più le donne stanno lontane dagli uomini è meglio per loro. Noi non contestiamo l'assenza delle donne al governo". Lei ha spiegato il punto di vista reazionario del regime cosi:" Dove si possono usare gli uomini non si deve insistere per la presenza delle donne. Il fatto che diciamo che le donne non devono diventare giudici e perché hanno una morale flessibile e non è conveniente che tutti i giorni siano testimoni di litigi o che emettono sentenze di morte".
La signora Sarvnaz Chitsaz, presidente della commissione donne del CNRI ha dichiarato che la posizione misogina del regime dei mullà mostra prima di tutto la paura del regime della presenza delle donne e del loro ruolo fondamentale e crescente nella lotta contro il regime e per il suo rovesciamento. 

Associazione delle Donne Democratiche Iraniane in Italia
Per ulteriori notizie potete visitare il sito www.donneiran.org

Sabato, 30 Settembre, 2006 - 13:15

libero Amir..perchè è giusto che sia Libero!!

Amir E’ LIBERO!

September 29th, 2006 amir041.jpg

Amir è libero!
E’ libero perché è giusto che sia libero!
È libero perché siamo in molti a credere che è possibile cambiare la storia, siamo in molti ad aver lottato, siamo in molti ad esserci impegnati in mille modi diversi, siamo in molti a sentire dal profondo del cuore che vale la pena lottare per trasformare la realtà violenta in cui viviamo.
Amir sta tornando al nostro fianco a lottare con noi come mai ha smesso da dentro il Centro di Permanenza Temporanea di via Corelli.
Ha vissuto personalmente la violenza, la tristezza, la privazione della libertà, che vivono migliaia di persone dentro questi Lager.
Amir è libero ma i Cpt continuano ad esistere.
Oggi festeggiamo la libertà di Amir che non può altro che rappresentare un passo felice nella lotta per la chiusura definitiva di ogni Centro di Permanenza Temporanea.
Credo proprio che ognuno si debba ringraziare nel profondo del cuore per la persona che è e per quello che è in grado di fare per se stesso e per gli altri.
A presto aggiornamenti
Un abbraccio

Venerdì, 29 Settembre, 2006 - 18:01

Regionale Umanista Europea..Armi Nucleari

 

Il Trattato di Non-Proliferazione Nucleare (NPT) è entrato in vigore nel 1970, sancendo un accordo tra i paesi nucleari (allora USA, URSS, Gran Bretagna, Francia e Cina) e tutti gli altri: i secondi si impegnavano a rinunciare alle armi nucleari e i primi a smantellare i propri arsenali e a non aumentare le proprie dotazioni, o ad accrescerne la potenza con nuove tecnologie. Il trattato sancisce inoltre per tutti i paesi il diritto di sviluppare programmi nucleari civili, sotto il controllo dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica).

Secondo i dati ufficiali, gli Stati Uniti hanno ammesso di possedere 10.500 bombe, la Russia 20.000, la Gran Bretagna 185, la Francia 450 e la Cina 400.

Dal 1970 al 2000 solo tre paesi (Israele, India e Pakistan) sono diventati potenze nucleari, ma sono rimasti al di fuori dell’NPT. Sebbene Israele non abbia mai ammesso ufficialmente di disporre di un arsenale nucleare, secondo l’ex capo degli ispettori dell’ONU Hans Blix possiede più di 200 testate atomiche.

Molti stati hanno ratificato il trattato, compresi alcuni che per farlo hanno eliminato i loro arsenali, come Sudafrica e Kazakhistan. Negli anni Novanta gli accordi tra USA e Russia hanno portato allo smantellamento di molte migliaia di testate nucleari tattiche.

Negli ultimi anni, però, le cose sono cambiate. Nel maggio 2005 la VII Conferenza di revisione dell’NPT è fallita, senza che i rappresentanti dei governi di 188 paesi riuscissero a trovare un accordo su un documento congiunto. Motivo principale del fallimento il rifiuto degli USA di lavorare per creare una zona libera da armi nucleari in Medio Oriente e quello delle cinque potenze nucleari di elaborare e rispettare un programma con scadenze precise per il loro totale disarmo. Gli Stati Uniti e i loro alleati dunque stanno violando il trattato, ma allo stesso tempo rivolgono proprio questa accusa all’Iran e alla Corea del nord.

Intanto è ripartita la corsa al riarmo nucleare: la Russia sta progettando una terza generazione di sottomarini atomici e nel 2004 ha compiuto 16 esplosioni sperimentali di missili balistici. La Gran Bretagna progetta nuove bombe nucleari per i quattro sommergibili Trident (ognuno di essi ha la potenza di 384 bombe di Hiroshima) e gli Stati Uniti, oltre ad avere una flotta nucleare composta da 18 sottomarini, stanno progettando bombe piccole da usare nel campo di battaglia e altre che possano penetrare in profondità nel terreno. Affermano inoltre che non sussiste più l’impegno a non usare mai le bombe nucleari per primi. Di recente il presidente francese Chirac non ha escluso il ricorso alle armi nucleari nei confronti di quegli stati che intendessero attaccare la Francia ricorrendo ad azioni terroristiche.

La Nato si muove al di fuori degli accordi dell’NPT, violandoli apertamente. Gli Stati Uniti hanno dislocato bombe nelle varie basi americane in Europa: secondo l’ultimo rapporto del Natural Resources Defense Council, le armi nucleari americane in Europa sono circa 480, dislocate in otto basi aeree di sei paesi Nato. 150 in Germania, a Büchel, e Ramstein; 20 in Belgio, a Kleine Brogel; 20 in Olanda, a Volkel; 110 in Gran Bretagna, a Lakenheath; 90 in Italia, ad Aviano e Ghedi Torre; 90 in Turchia, a Incirlik.

In altre quattro basi (in Germania, Grecia e Turchia) le armi sono state rimosse, ma potrebbero essere allocate nuovamente se ritenuto necessario. Le bombe sono assegnate ai paesi ospitanti e il lancio spetta alle forze aeree nazionali.

Nonostante le riduzioni effettuate negli anni Novanta, rimangono in tutto il pianeta più di 30.000 testate nucleari, sufficienti a distruggerlo per intero 25 volte.

In questo quadro spaventoso si trovano tuttavia degli elementi positivi: al mondo esistono già diverse Zone Libere da armi nucleari (Sudamerica, Sud Pacifico, Sud-est asiatico, Africa, Asia Centrale, Antartico, Asia Centrale). Paesi come la Mongolia e l’Austria si sono dichiarati zone libere e oltre cento stati hanno abolito le armi nucleari.

 

Proposte

 

L’obiettivo finale è quello di un disarmo nucleare globale e della totale eliminazione degli ordigni e degli arsenali nucleari.

Passi intermedi rispetto all’obiettivo finale possono essere:

·         la riprese dei negoziati per la messa al bando delle armi e degli esperimenti nucleari

·         la pressione su paesi come India, Pakistan e Israele, che attualmente non aderiscono all’NPT, perché sottoscrivano il trattato

·         la definizione di un piano di disarmo, con scadenze per lo smantellamento e programmi per le verifiche e i controlli, con l’obbligo per le potenze nucleari di rispettarlo e l’affidamento all’ONU della responsabilità di vigilare sul rispetto del trattato e sulla applicazione di eventuali sanzioni

 

 

Mercoledì, 27 Settembre, 2006 - 20:37

Esistono i ladri d'acqua?

CIRCOLO CULTURALE RICREATIVO ENRICO BERLINGUER
                 Comunicato Stampa
Con il Patrocinio di: Città di Caselle, Città di Ciriè
l’adesione di
 associazione “Parole e Musica” - Comitato Pace di Robassomero - Rivista Tempi di Fraternità (Torino  )- Legambiente Piemonte-Valle d’Aosta - SMAT Torino - Associazione “Parole e Musica”- CIRF – Centro Italiano Riqualificazione Fluviale - “.eco, l’educazione sostenibile”- Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro onlus - Il Pianeta azzurro - ATA - Associazione territorio ambiente di Cirié - PRO NATURA TORINO - CISV- Comunità Impegno Servizio Volontariato - Torino                        
                                       
  organizza il convegno
“ESISTONO I LADRI D’ACQUA?
IN OCCASIONE DEL DECENNIO INTERNAZIONALE “ACQUA PER LA VITA ”  INDETTO DALL’ONU (2005-2015)
               VENERDI’ 20 OTTOBRE 2006 – ORE 16.00-19.30
BORGARO - presso CIRCOLO “ENRICO BERLINGUER” – VIA A. DIAZ 15
PRIMA SESSIONE POMERIDIANA –  ore16.00 ingresso libero
partecipano

padre Alex Zanotelli  missionario comboniano prof.  Emilio Molinari , presidente del Comitato italiano per un Contratto mondiale sull’acqua

prof. Mariano Turigliatto, consigliere regionale

prof. Mario Salomone, docente di Educazione ambientale all’Università di Bergamo, direttore di “.eco

SECONDA SESSIONE SERALE – ORE 21.00 >>
COME SCONFIGGERE I “LADRI D’ACQUA” – L’ESEMPIO DI NAPOLI
Presso Sala Fratelli Cervi – Via Mazzini 60 –
Caselle Torinese
  conferenza con   padre   ALEX ZANOTELLI
 ingresso libero
Mercoledì, 27 Settembre, 2006 - 13:14

Campagna Mondiale Umanista sul disarmo

Ci troviamo in una situazione di enorme rischio, con 30.000 testate nucleari capaci di distruggere il pianeta intero 25 volte, e nessuno ne parla. Intanto la corsa al riarmo atomico prosegue e si accelera e le possibilità di un “incidente” nucleare, le cui conseguenze potrebbero essere devastanti, aumentano sempre di più.
Per questo una rete di organizzazioni umaniste attive in tutto il mondo nel campo dei diritti umani, della pace, della cooperazione internazionale e dell’ambiente ha deciso di lanciare una campagna mondiale per il disarmo e ha chiesto l’assistenza di Silo, pensatore e scrittore argentino e guida spirituale conosciuta per la sua saggezza dalla gente semplice e di buon cuore di moltissimi paesi.
Si tratta di una campagna che vuole arrivare alla coscienza della gente comune, provocando una risposta capace di raggiungere i potenti. Una campagna mondiale che porti dovunque la richiesta di pace sentita da milioni di persone.
Per arrivare al maggior numero possibile di persone si è deciso di concentrare  il messaggio della campagna in uno spot di 30 secondi, durante il quale Silo lancia un appello per il disarmo nucleare. Lo spot verrà trasmesso simultaneamente dai canali televisivi internazionali e nazionali in tutto il mondo e apparirà anche sugli schermi situati negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e della metropolitana di moltissime città. Le prime trasmissioni sono cominciate il 20 settembre e continueranno fino al 15 ottobre.
 Informazioni dettagliate si trovano nel sito www.silo.ws.

 

Sabato, 23 Settembre, 2006 - 16:00

Ma siete Pazzi?


Il caso è quello della bambina di dodici anni che aveva denunciato di 
essere stata violentata in un parco nelle vicinanze di Bologna. Alla
prima versione, oggi i giornali parlano di "branco", ne è subentrata un
altra, la bambina avrebbe inventato e in realtà avrebbe confessato di
sarebbe stata "consenziente". Consenziente?

Lo scrivono tutti, come se niente fosse, riabilitando il cittadino
marocchino arrestato. Se lei "ci stava" lui è innocente. Lo scrivono
tutti, da La Repubblica, al Corriere della Sera a RaiNews24, lo
rilanciano ogni 30 minuti i giornali radio. La Lega Nord, delusa, ha
perfino annullato una fiaccolata contro gli immigrati.

Ma siete pazzi? Ma non vi vergognate di quello che scrivete? Per la
legge italiana un atto sessuale tra un maggiorenne ed un minore di 14
anni è stupro in ogni caso. Il consenso è del tutto ininfluente, non è
neanche un'attenuante. Sventato un piano razzista con tanto di
fiaccolate contro i marocchini stupratori, ecco che viene fuori
-processato ai desk delle redazioni con il cervello abbrutito dai pixel
e incapace di riconoscere una bambina- il più reazionario e maschilista
dei pregiudizi: *"se la bambina ci stava, allora l'omo è omo"*. Mi
vergogno di questo paese e di questa informazione.

Gennaro Carotenuto 

Giovedì, 21 Settembre, 2006 - 12:32

Ancora un rinvio per Amir


September 20th, 2006

Questa mattina ci ha telefonato la prefettura di Milano dicendo che la commissione prefettizia che deve valutare il caso di Amir non si può riunire domani giovedi 21 per “motivi tecnici - organizzativi” e che l’udienza è rinviata di una settimana a giovedi 28.
Nel frattempo Amir continua a essere recluso all’interno del Centro di Permanenza Temporanea di via Corelli in attesa che si risolvano i “motivi tecnici - organizzativi”. Ma i “motivi umani” dove c... gli hanno messi!!
Abbiamo sospeso il presidio di Milano rimandandolo a giovedi prossimo.
Ad Arezzo oggi faremo comunque il presidio di fronte alla prefettura.
un abbraccio, Niccolò

Giovedì, 21 Settembre, 2006 - 12:30

Bush " Dovunque io volga lo sguardo vedo estremisti"




/"Dovunque io volga lo sguardo vedo estremisti"/ ha affermato *George
Bush* nel suo discorso davanti all'Assemblea Generale delle Nazioni
Unite. Ha scelto proprio questa raggelante espressione, che la dice
lunga sulle paure di chi, per continuare ad imporre la
supremazia statunitense sul pianeta (come scritto dagli ideologi
neoconservatori nel *"Progetto per il nuovo secolo americano"*) ha
imposto al pianeta stesso la guerra al terrore, e si rifiuta di vedere
come il dolore generi più odio.

Ma se è il reazionario fanatico iraniano *Mahmoud Ahmedinejad* ad
andare
a Nuova York a dire che il Consiglio di Sicurezza dell'ONU non
rappresenta più nessuno, allora vuol dire che tutti quelli che fanno
finta di non sentirlo sono più reazionari e fanatici di lui.

Può nel 2006 il Consiglio di Sicurezza dare il diritto di veto alla
Gran
Bretagna e non all'India, alla Francia e non al Brasile, ammesso e non
concesso che il diritto di veto non sia comunque una zavorra
intollerabile?

*Hugo Chávez*, per scaldare la platea, ha iniziato il suo discorso con
una battuta. Ha detto che in quell'aula dopo il discorso di George
Bush si sentiva odore di zolfo. I presenti hanno riso, applaudito, poi
Chávez ha argomentato seriamente per tutto il tempo che aveva. Per
esempio ha invitato gli statunitensi a leggere Noam Chomsky. Poi ha
citato lo stesso George Bush con quel suo terrificante /"dovunque io
volga lo sguardo vedo estremisti"/ (chissà perché glissato dalla stampa
internazionale) ed ha argomentato, ha denunciato, ha proposto. I
giornali del nord hanno edulcorato, minimizzato, ridicolizzato: "Quel
buffone di Chávez va all'ONU a dire che Bush è il diavolo". Null'altro.

*Evo Morales*, il grande lottatore sociale che coniuga il rispetto per
la terra proprio della cultura nativa, con la prassi di mastino
sindacale in un paese, la Bolivia, dove la classe operaia ha tradizioni
sindacali gloriose e rivoluzionarie, con la modernità della democrazia
partecipativa, ha fatto un intero discorso, applauditissimo da tutti i
paesi del Sud. Ha parlato di ecologia, di beni comuni, di riforma
agraria. Niente è rimasto nelle testoline della grande stampa
internazionale.

Poi Evo ha tirato fuori una foglia di Coca, ed ha ricordato
all'assemblea la vera persecuzione che stanno subendo da decenni i
coltivatori di una pianta benefica con 5000 anni di storia, a causa di
un'abitudine distorta di pochi milioni di persone concentrati in pochi
paesi ricchi. Orrore, per i quotidiani del nord, il folcloristico
presidente boliviano, così troglodita da non mettere neanche la
cravatta, ha sfidato il mondo portando la malefica pianta della cocaina
nelle sacre stanze delle Nazioni Unite.

*Nestor Kirchner*, così peronista da odorare di zolfo da lontanissimo,
ha ricordato come il proprio paese sta registrando una crescita
ininterrotta dell'economia, una diminuzione della povertà e la
risurrezione dell'industria locale, solo da quando l'Argentina ha
chiuso
la porta in faccia al Fondo Monetario Internazionale.
Ha detto cose banali Nestor Kirchner. Per esempio ha detto che uno
sviluppo senza redistribuzione non è sviluppo. E' stato accolto dal
silenzio gelido e i quotidiani internazionali non hanno neanche
registrato un intervento di altissimo spessore. Almeno Evo e Hugo, pur
nel puerile tentativo di ridicolizzarli, sono riusciti, con la battuta
sullo zolfo e con la foglia di coca, a farsi citare. Don Nestor non ci
è
riuscito.

La LXI assemblea generale delle Nazioni Unite chiude i battenti e tra
un
anno ci ritroveremo allo stesso punto di partenza. Come ha argomentato
Hugo Chávez, l'Assemblea non ha alcun potere e il consiglio di
sicurezza
è imprigionato dai possessori del diritto di veto. Quel diritto di
veto,
che continua a fotografare il mondo in bianco e nero al 1945, odora
davvero di zolfo e incatena l'ONU e sei miliardi di persone, ai voleri
di *John Bolton*, il falco estremista ambasciatore statunitense alle
Nazioni Unite e di pochi paesi ricchi. Gli altri non contano nulla.
Fino
a quando? Gennaro Carotenuto

Martedì, 19 Settembre, 2006 - 15:20

Benedetto Stranamore

Benedetto Stranamore
pubblicato   il 16/9/2006 21:38:40 (3512 letture) Redazione
Povero papolino, "lo hanno capito male". Lui non intendeva affatto offendere un miliardo di musulmani, quando ha detto che l'Islam è una religione che non ha aggiunto nulla a quello che già esisteva, se non il sangue della spada con cui farebbe proseliti nel mondo. Anche perchè non è stata una frase così, che gli è uscita per caso, mentra chiacchierava al bar con un amico, ma ha dovuto scomodare addirittura un Santo del 14 secolo per esprimere quel concetto. E lo sappiamo tutti che al buon Benedetto le citazioni escono sempre così, ad impromptu. Lui mica se ne accorge, lui non è un politico, è un uomo dello spirito. Lui non è un cinico calcolatore, che tira fuori questa frase proprio in questo momento delicatissimo nei rapporti fra Islam e resto del mondo. No, a lui le citazioni vengono a caso, come le slot machines di Las Vegas: lui tira la leva, e poi se per caso gli esce Islam/criminali/arabi, piuttosto che terroristi/arabi/Islam, lui che ci può fare?

Tenero dolce Benedettone, dì la verità, una volta tanto, dillo a voce alta, che ti ritrovavi così a tuo agio, nella tua cara vecchia Germania, che a un certo punto hai sentito il braccino destro ...

... che ti tirava sotto la tunica, e poi di colpo si stendeva dritto verso l'alto, potente e inarrestabile, come al Dottor Stranamore.

Dillo che non ne puoi più, di questi pezzenti beduini che ti hanno rovinato il capolavoro assoluto fatto dai tuoi Padri Predecessori, che in trecento anni di dure lotte erano riusciti a trasformare una splendida religione come quella di Gesù in una efficiente e spietata macchina per il controllo dell'umanità… e poi ti arriva quel maledetto Profeta, che ti alza le gonne e mostra che siete più impuri di qualunque putrida bestia che tanto disdegnate, bardati di oro e di porpora, rinchiusi nel vostro castello di ghiaccio delle mura vaticane.

Vieni a vedere chi semina sangue nel nome di Dio, caro Benedetto, vieni fuori da quelle mura, e andiamo a farci un bel giretto nei quartieri della città fantasma che una volta era Falluja: le vedi, quelle strade deserte? Sono appena state cementate, per coprire un terreno radioattivo quasi quanto Cernobyl. Le vedi quelle case vuote? Sono le stanze dove i bambini che giocavano sono stati bruciati vivi dalle bombe al fosforo buttate dai cristiani del tuo amico americano. Sì, quello con gli stivali, quello da cui ti sei sempre dimenticato di dissociarti, ogni domenica, quando parli di pace dal tuo balcone inarrivabile in San Pietro.

E se per caso non ti piacessero i protestanti, non c'è nessun problema, possiamo fare fuori pure loro. In fondo, non era il vescovo di Zagabria, Stepinac, che solo una sessantina di anni fa - tu ne avevi già diciotto, dovresti ricordartelo - dava la benedizione in piazza agli Ustasha di Ante Pavelic, assolvendoli in anticipo per la carneficina di cristiani ortodossi che si apprestavano a fare "nel nome del Signore"?

Massimo Mazzucco

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