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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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Mercoledì, 15 Luglio, 2009 - 11:08

La decrescita e le emissioni zero

Dal sito di ADUC.: www.aduc.it


Saluti
Antonella Fachin

15 Luglio 2009
La decrescita e le emissioni zero
  di Giuseppe Parisi
I "grandi" del mondo si sono riuniti, ancora una volta. Le tematiche da affrontare sarebbero state tante, se qualcuna di esse non avesse preso il sopravvento, vista l'urgenza, poiche' il pianeta e la sua lenta agonia sono sotto i disastri ambientali a cagione delle politiche degli interessi.
Il principio da eleggere viene edulcorato sotto le emergenze, ad esempio la produzione della CO2. Gli obbiettivi da raggiungere sarebbero ben altri, di ampia scala , anch'essi urgenti, iniziando da quella basilare, la "decrescita" intelligente. I Paesi illusoriamente considerati emergenti, dovrebbero essere guidati finanziariamente in tale percorso, tanto che rivendicano i tassi troppo bassi di CO2, quale invalidanti al loro benessere sociale ed economico, nella direzione degli anacronistici e superati sviluppi economici dei capitali.
Nei cosiddetti Paesi evoluti dell'Occidente, sono anni che si programmano investimenti di studio e per progetti alternativi di produzione di energie, come ad esempio le rinnovabili, nonche' ogni progettualita' utile e necessaria al risparmio energetico ed alla diminuzione di scarti, compresa la famigerata CO2.
Le tematiche che ci saremmo attesi di ascoltare, al vertice dei G8, sarebbero state quelle delle strategie su come pianificare e modificare le politiche economiche per attivare una decrescita intelligente delle economie e delle produttivita', incoraggiando e sostenendo con aiuti finanziari soprattutto quei Paesi con standard bassi di progettualita' e di investimenti.
Un ruolo straordinario e peculiare, e' quello del Paese Italia. Per mancanza cronica di fondi, assorbiti da uno strabiliante quanto sospetto costo della politica (qualcuno si affannerebbe della democrazia...) nonche' ulteriori aggravi come qualche 8 per mille al puro fanatismo, il nostro Paese ha una cronica mancanza di validi ed energici finanziamenti sullo studio delle risorse da fonti rinnovabili, malgrado siamo, come pochi altri, il Paese del sole e del vento.
In Italia siamo ormai alla farsa, soprattutto sul palcoscenico internazionale.
Restiamo paladini difensori del Pianeta febbricitante, quando in casa giochiamo al nucleare. Tutti conoscono il solito fare "double-face" del Presidente Silvio Berlusconi: un Paese dalle megalomani follie nucleari e dei progetti strabilianti per strabiliare, con i soldi dei cittadini Italiani. Sicure centrali nucleari che producono scarti e scorie sicure, che saranno posizionate in aree sicure, con tutto sicuro.
Sembra una barzelletta.
Tutto il mondo si sforza nella direzione opposta, i Paesi con standard meno occidentali -come Cina, Brasile e India- vengono incoraggiati alla produzione piu' bassa di CO2, e noi, invece che Co2, secondo questo governo, dovremmo produrre ottime scorie nucleari, per la nostra sicurezza e quella di tutta Europa, per i secoli dei secoli.
Accadra' che il prossimo costoso libro che il Presidente Berlusconi regalera' ai suoi ospiti rischiera' di essere radioattivo.
Noi non possiamo non credere che, dietro i sorrisi e le strette di mano di circostanza, tra il Presidente Berlusconi e il Presidente Usa Barack Obama, non si saranno alimentate in quest'ultimo velati dubbi e nascosti sospetti su certi bizzarri comportamenti e su tante direzioni politiche del governo Italiano.
Tutto cio' lo sospettiamo, fortemente.
Crediamo che il progetto nucleare all'Italiana non piacera' affatto all'Europa. Tuttavia, a parte il Governatore del Veneto Giancarlo Galan, che si e' reso disponibile per appoggiare una delle cinque centrali nella sua Regione (non sa dove collocarla……), crediamo che nessun altro di buon senso si potra' mai assumere le responsabilita' nei confronti dei cittadini, ospitando nel proprio territorio la centrale nucleare. Ne vedremo delle belle, a cominciare dalle propulsioni mediatiche di proprieta' del Premier Berlusconi, che cercheranno di convincere, soprattutto i piu' distratti, della bonta' del progetto nucleare.
Aduc seguira' lo sviluppo Italiano del nucleare con peculiare attenzione.
Uno dei progetti che maggiormente sta a cuore al Presidente Barack Obama, e' la denuclearizzazione degli armamenti di ogni Paese del mondo. Non potra' che seguirne la messa a bando di ogni strumento nucleare, compresi quelli all'accaparramento energetico.
La politica ad emissione zero non potra' discernere dalla logica lucida della decrescita intelligente, la sola utile alla febbre del pianeta, delle malattie e della fame nel mondo. Ci saremmo attesi posizioni piu' incisive da parte del Presidente Usa che, per sensibilita', umanita' e intelligenza conosce bene la direzione da prendere. Creativa ed intelligente anche la scelta della localita' del vertice G8, dove si e' mostrato al mondo intero che in questo Paese avvengono sempre i miracoli, quelli che a radere al suolo la vita, intere citta', generazioni e futuro, non sono i terremoti, bensi' l'indiscriminata corruzione dei condoni edilizi e la interessata e cinica tolleranza verso le criminalita' organizzate.

Approfondimenti
- Galan: centrale nucleare in Veneto
http://mattinopadova.gelocal.it/dettaglio/galan:-centrale-nucleare-in-veneto/1596292
- Centrali nucleari di quarta generazione, meta lontana. E ora la grande suggestione della quarta generazione, con la soluzione alla principale incombenza imposta dal nucleare: la gestione delle scorie. ...
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20
Lavoro/risparmio-energetico/business/italia-
nucleare-centrali-quarta-generazione.shtml?uuid=8e5e28
b8-6e20-11de-b2f5-5915ea1e729c&DocRulesView=Libero

- Nucleare in Sicilia, Lombardo prende tempo. Il via libera del Senato al disegno di legge sulle centrali nucleari apre le porte a ricchissimi investimenti in Sicilia nel campo energetico. ...
http://palermo.repubblica.it/dettaglio/Centrali-nucleari-Lombardo-frena--Prima-serve-un-referendum/1671796
- Un approccio regionale allo stoccaggio delle scorie nucleari. Dove e come stoccare il combustibile nucleare esausto e le scorie nucleari di alto livello? Dopo lo stop al sito di Yucca Mountain, in Nevada, ...
http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/titolo/1339229
- Energia. Le centrali nucleari non servono (sen. Donatella Poretti. Testo dell’intervento pronunciato in Aula al Senato l'8 luglio durante la discussione del Ddl 1195- B, Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonche' in materia di energia).
http://www.aduc.it/dyn/salute/arti.php?id=265317

Mercoledì, 15 Luglio, 2009 - 09:12

Il Giudice di Pace

Scheda informativa tratta dal sito di ADUC on line: www.aduc.it

Cari saluti
Antonella Fachin
---------------------------------
03.07.2009IL GIUDICE DI PACEa cura di Rita Sabelli, Domenico Murrone

 Il Giudice di Pace e' l'organo giurisdizionale preposto a dirimere le controversie civili di piccola entita'. Ha specifiche competenze in materia civile, penale e amministrativa. La competenza civile e' ampia, praticamente analoga a quella del Tribunale e regolata per valore.
Quella amministrativa riguarda sanzioni e multe (comminate ai sensi della legge 689/81 e del codice della strada), quindi verbali, ordinanze/ingiunzioni e, in alcuni casi, cartelle esattoriali.
Di quella penale trattiamo a parte, in scheda diversa da questa.
 
COMPETENZA IN MATERIA CIVILE
Per quanto riguarda la materia civile, e' recentemente intervenuta la legge 69/2009 che ha alzato i tetti di competenza.
Dal 4/7/2009, infatti, si puo' andare dal giudice di pace per cause di valore fino a 5.000 euro (in precedenza 2.582,28), innalzati a 20.000 (in precedenza 15.493,71) se la controversia riguarda rimborsi danni da circolazione veicoli.
Tali limiti non sussistono in caso di conciliazione (vedi sotto).
Il giudice di pace, poi, ha competenza esclusiva (senza limiti di valore):
- alle cause relative ad apposizione di termini ed osservanza delle distanze stabilite dalla legge, dai regolamenti o dagli usi riguardo al piantamento degli alberi e delle siepi;
- alle cause relative alla misura ed alle modalita' d'uso dei servizi di condominio di case;
- alle cause relative a rapporti tra proprietari o detentori di immobili adibiti a civile abitazione in materia di immissioni di fumo o di calore, esalazioni, rumori, scuotimenti e simili propagazioni che superino la normale tollerabilita'.
- alle cause relative agli interessi o accessori da ritardato pagamento di prestazioni previdenziali o assistenziali.
 
CONTENZIOSO O CONCILIAZIONE?
Davanti al giudice di pace si possono attivare due tipi di procedure.
 
Nel contenzioso si apre una vera e propria causa a cui le parti devono presentarsi obbligatoriamente. Alla prima udienza il giudice interroga le parti e tenta una conciliazione, ovvero cerca di far giungere le stesse ad un "accordo".
Se questo non viene raggiunto le parti devono precisare i fatti, le difese, le eccezioni, con presentazione delle eventuali documentazioni e prove. In casi particolari, a decisione del giudice, puo' essere fissata una seconda udienza.
Quando il giudice decide che il procedimento e' giunto al termine, invita le parti a precisare le conclusioni. Alla fine il giudice decide ed emette sentenza.
Le parti sono obbligate a sottostare alla stessa e possono, volendo, presentare appello in Tribunale entro 30 giorni.
Essendo una causa, il rischio di perderla c'e' sempre, quindi occorre essere prudenti e occorre valutare con l'ottica del proprio avvocato del diavolo. Infatti, la sentenza non solo potrebbe essere avversa, ma potrebbe potenzialmente aggravare il danno nel caso preveda l'addebito delle spese legali della controparte.
Se il valore della controversia non supera i 516,46 euro e si pensa di avere le necessarie competenze tecniche per gestire la causa si puo' procedere senza avvocato; se si supera tale importo sara' il giudice a valutare caso per caso se autorizzare la parte a stare in giudizio da sola.
Per cause di valore fino 1.100 euro, se le parti interessate ne fanno richiesta, il Giudice di Pace decide secondo equita'/congruita', cioe' senza attenersi strettamente le norme di diritto e seguendo, in parte, criteri soggettivi.
In questo particolare caso la sentenza e' appellabile solo per violazione delle norme sul procedimento o di norme costituzionali o comunitarie.
 
In conciliazione, invece, il giudice ha un ruolo di paciere. L'unico rischio della conciliazione e' che si perda tempo. Infatti, la controparte non e' obbligata a presentarsi e un accordo potrebbe non essere trovato. In questi casi si ha un nulla di fatto e al soggetto che ha provveduto ad attivare la procedura (attore) non gli resta che ricorrere in contenzioso. Nel caso l'accordo venisse trovato viene redatto e sottoscritto un verbale di conciliazione.
Se la materia trattata e' di competenza del giudice di pace, il verbale di conciliazione, sia che viene firmato durante una causa od a seguito del tentativo conciliativo "stra-giudiziale", e' titolo esecutivo vincolante per ambedue le parti, come una sentenza. In caso contrario esso ha comunque la validita' di una scrittura privata riconosciuta in giudizio.
Nella conciliazione i rischi sono limitati (non possono essere addebitate le spese legali della controparte, salvo che cio' non rientri nell'accordo) e non e' necessario essere assistiti da un legale.
La conciliazione NON e' obbligatoria ma consigliata, soprattutto per questioni "semplici" di lieve entita'.
Alla conciliazione che si conclude senza successo puo' ovviamente esser fatta seguire la causa.
Ricordiamo che, in alternativa, e' possibile tentare la conciliazioneanche davanti alle camere di commercio, le cui commissioni sono competenti in tutte le materie inerenti il commercio.
In caso di controversie inerenti contratti di telefonia o di servizi di telecomunicazione (tipo Sky), la conciliazione e' obbligatoria e deve essere fatta presso i CORECOM regionali, organi dell'Autorita' garante delle telecomunicazioni.
Per approfondimenti si vedano le schede riportate tra i link utili.
 
COME AGIRE
In ambedue i casi -contenzioso e conciliazione- va presentata un'istanza all'ufficio del giudice di pace competente per territorio, utilizzando i moduli che spesso lo stesso ufficio (cancelleria) fornisce.
Di solito, quando ad agire e' un consumatore, e' competente il giudice della zona di residenza dello stesso. In casi particolari, come tipicamente i ricorsi avverso le multe, e' competente il giudice del luogo ove e' avvenuta l'infrazione.
Indirizzi e recapiti possono essere trovati sull'elenco telefonico alla voce "uffici giudiziari" o sul sito internet del Ministero della Giustizia (vedi link utili).
A parte particolari eccezioni (sempre i ricorsi avverso le sanzioni amministrative, multe, etc.) il ricorso va presentato di persona recandosi presso l'ufficio. Se non si risiede nel Comune ove ha sede l'ufficio si deve eleggere un domicilio "temporaneo" presso un legale o un conoscente di fiducia oppure direttamente presso la cancelleria del giudice, avendo poi cura di verificare le varie comunicazioni che vi giungeranno (come la fissazione dell'udienza, etc.).
E' bene informarsi sulle procedure in uso presso la cancelleria dello specifico giudice di pace. L'operativita', infatti, puo' cambiare da ufficio a ufficio.
Per affrontare bene la controversia potrebbe anche essere utile la lettura di questa scheda su come imbastire una pratica legale:
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40717
 
Nota importante
In generale prima di presentare istanza davanti al giudice di pace e' utile richiedere un determinato adempimento/comportamento tramite un'intimazione ufficiale, inviando una raccomandata a/r di messa in mora o diffida alla controparte (vedi istruzioni tra i link utili).
La prova di aver inviato una diffida alla controparte, evidentemente inascoltata, e magari di aver anche tentato una conciliazione, puo' pesare a nostro favore nell'eventuale causa. In tal modo, infatti, si dimostra al giudice che la controparte -per esempio- si e' rifiutata di risolvere la questione in modo "amichevole" o ha proposto soluzioni inadeguate.
 
SULLA COMPETENZA IN MATERIA AMMINISTRATIVA (sanzioni, multe)
Ci si puo' opporre davanti al giudice di pace anche per fare opposizione alle sanzioni amministrative entro il limite di 15.493,71 euro. Per sanzioni di importo maggiore ci si deve rivolgere al tribunale.
Le sanzioni amministrative sono le pene pecuniarie, le cosiddette “multe”, che siamo tenuti a pagare quando, per esempio, abbiamo violato il codice della strada o un regolamento comunale (eccesso di velocita', sosta vietata, apertura di un negozio in un locale troppo piccolo). Se si ritiene che il vigile urbano o la polizia stradale abbiano sbagliato, ci si puo' rivolgere al Giudice di Pace per chiedere che annulli la sanzione.
A seconda del caso ci si puo' quindi opporre ad un verbale, ad un'ordinanza/ingiunzione o ad una cartella esattoriale.
Bisogna, invece, rivolgersi SEMPRE al Tribunale nel caso che la sanzione riguardi le infrazioni in materia di urbanistica ed edilizia e di tutela del lavoro, di previdenza, di tutela dell'ambiente, di igiene degli alimenti e bevande, di societa' ed intermediari finanziari, di antiriciclaggio, tributaria e valutaria.
Facendo ricorso contro una sanzione amministrativa si puo', in deroga alla regola generale, presentare l'istanza tramite raccomandata a/r. In questi casi, proprio perche' e' facile doversi rivolgere ad un ufficio fuori dal nostro Comune, e' necessario domiciliarsi nel distretto del Giudice, presso un legale, un conoscente di fiducia o direttamente in cancelleria.
Contro la sentenza avversa del giudice di pace e' possibile, dal 2/3/2006 (per effetto dell'entrata in vigore del d.lgs. 40/06) fare appello in Tribunale. La Corte di Cassazione rimane competente nei casi di voglia agire contro le sentenze che hanno decretato l'inammissibilita' del ricorso.
Le disposizioni che regolano i ricorsi contro le multe al codice della strada (legge 689/81 e codice della strada) e tutti i consigli pratici del caso (inclusa nostra modulistica) possono essere trovati sulla scheda inserita tra i link utili.
 
Nota importante sulle cartelle esattoriali
Le regole suddette inerenti la competenza in materia amministrativa, valgono anche per le cartelle esattoriali. Vi sono pero' delle precisazioni da fare, soprattutto per le cartelle che riguardano multe al c.d.s.
La piu' importante proviene da una recente sentenza di Cassazione (n. 8200 del 03/04/2009) che ha precisato che la competenza del Giudice di pace vale solo se la cartella e' il PRIMO atto con cui si viene a conoscenza della multa, ovvero solo se vi e' un VIZIO DI NOTIFICA che riguarda il verbale. In altre occasioni la Cassazione ha anche specificato che in questo caso (sentenze 17445/2007, 15149/2005, etc.) insieme alla cartella e' contestabile anche il contenuto del verbale, ovvero la questione di merito inerente la multa (non e' vero che sono passato col rosso, il verbale e' incompleto, etc. etc.). Per capire se sia contestabile il vizio di notifica del verbale si vede verificare come essa risulti fatta. In alcuni casi potrebbe essere regolare, infatti, la notifica per giacenza o quella effettuata in mano di terzi.
In caso contrario, quindi se il verbale risulta correttamente notificato e la motivazione del ricorso e' diversa (vizio di notifica della cartella o errore nella stessa) la competenza e' del giudice ordinario nella figura del giudice dell'esecuzione (ai sensi degli art.615 e 617 c.p.c.). Cio' in quanto in questo caso la cartella costituisce il "primo atto esecutivo". Stessa cosa, a maggior ragione, se si contesta un vero e proprio provvedimento esecutivo successivo alla cartella che riguarda una sanzione amministrativa (ipoteca, fermo amministrativo, etc.).
 
Si vedano, per approfondimenti, questi documenti:
http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=261495
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40773
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=210370
 
QUANTO COSTA
- Per ricorsi contro le sanzioni per infrazione al codice della strada: nulla.
- Processi (compresi attivita' conciliative in sede non contenziosa) fino a 1.033 euro: 30 euro.
- Processi (compresi attivita' conciliative in sede non contenziosa) tra 1.033 e 1.100 euro: 30 euro + 8 euro in marche.
- Processi tra 1.100 e 5.200 euro: 70 euro + 8 euro in marche.
- Processi tra 5.200 e 26.000 euro e per i quelli di valore indeterminabile di competenza esclusiva del Giudice di Pace: 170 euro + 8 euro in marche.
- Processi in materia di locazione, comodato, occupazione senza titolo e di impugnazione di delibere condominiali: 103,30 euro + 8 euro in marche.
 
Nota: Le cifre suddette costituiscono, rispettivamente, il contributo unificato e l'anticipazione forfettaria dei diritti, indennita' di trasferta e spese di spedizione per la notificazione degli atti (art.13 e 30 del DPR 115/02). Ovviamente restano a parte gli oneri eventualmente dovuti al legale coinvolto.
 
SOSPENSIONE FERIALE
Ricordiamo brevemente che l'ufficio del giudice di pace, cosi' come tutti gli uffici giudiziari, resta chiuso nel periodo 1/8 - 15/9 di ogni anno.
Ovviamente tutti i termini di ricorso, di multe, cartelle, ordinanze, etc. etc. che intaccano tale periodo sono a loro volta sospesi fino al 15/9. Ovvero, per dirla in altre parole, ai fini del calcolo del termine utile per ricorrere, il periodo di sospensione non deve essere computato.
Chiariamo che tale sospensione non riguarda i termini per notificare verbali, cartelle, etc., ne' riguarda il termine di pagamento delle sanzioni. Essa riguarda UNICAMENTE il termine per la presentazione delle cause e dei ricorsi.
Fonte: Legge 742/69 art.1
 
FONTI NORMATIVE:
- Legge 374/1991 "Istituzione del giudice di pace" , modificata dalla legge 673/1994, d.lgs.51/98, legge 84/1999, legge 468/1999, legge 479/1999, legge 4/2001, legge 259/2002, legge 1/2003, legge 271/2004, legge 311/2004, legge 168/2005 e vari regolamenti di esecuzione (dpr 404/1992, legge 477/1992, etc.).
- Codice di procedura civile art. 7 (competenze), art.8 comma 1 (competenze), art. 40 (connessione), art. 82 (patrocinio), art. 113 comma 2 (giudizio secondo equita'), art.dal 311 al 322 ("Del procedimento davanti al giudice di pace"), art. 325 comma 1 (termine per impugnazioni), art.339 (appellabilita' delle sentenze), art.341 (giudice dell'appello).
- Legge 689/81 art.22/22bis/23 e codice della strada art.204bis per quanto riguarda i ricorsi avverso le sanzioni amministrative e le multe.
 - D.P.R. 115/2002 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia
 
LINK UTILI
** Per informazioni e per trovare l'ufficio del giudice di pace della propria zona:
- http://www.giustizia.it/uffici/info/giudici_pace.htm
- http://www.giustizia.it/uffici/info/05_fin1.htm
** Schede collegate:
- LA MESSA IN MORA
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051
- LA CONCILIAZIONE IN CAMERA DI COMMERCIO
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40708
- CONCILIAZIONE OBBLIGATORIA DAVANTI AL CORECOM
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=252166
- MULTE PER VIOLAZIONI AL CODICE DELLA STRADA: COSA FARE (pagamento o ricorso)
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40753

Lunedì, 13 Luglio, 2009 - 14:06

Variante Urbanistica Scali Ferroviari

E' pervenuta la richiesta di parere per la Variante Urbanistica al PRG in merito agli scali ferroviari.

Ho convocato d'urgsnza la commissione T.A.U. per il parere prescritto.

 

 

Lunedì, 13 Luglio, 2009 - 13:36

PRIMO SCIOPERO DEI BLOGGER contro DDL Alfano sui siti informatici

 il giornale dei laici italiani
IL 14 LUGLIO IL PRIMO SCIOPERO DEI BLOGGER
E IL RUMOROSO SILENZIO DELLA RETE!!
CONTRO IL DDL ALFANO E L’OBBLIGO DI RETTIFICA PER I GESTORI DI TUTTI I “SITI INFORMATICI”.
L’iniziativa nata in Rete e per la Rete ha avuto un insperato successo raccogliendo l’adesione di migliaia di blogger, gestori di siti internet di informazione non professionistica e molte associazioni di categoria.
A questo punto il 14 luglio si avvicina e bisogna prepararsi per il rumoroso silenzio.
Ecco cosa fare:
-          alla mezzanotte del 13 luglio, se hai un blog o un sito internet pubblica il logo dell’iniziativa che puoi scaricare attraverso il sito www.dirittoallarete.ning.com con un link all’iniziativa.
- il 14 luglio, alle 19, quindi, non mancare all’appuntamento a Roma, in Piazza Navona dove la blogosfera e la Rete si siederà in circolo a fare una chiacchierata su quello che sta accadendo, perché così possiamo ancora parlare e poi ci imbavaglieremo simbolicamente per qualche minuto per far capire a tutti cosa potrebbe accadere alla libertà di informazione on-line se le disposizioni del DDL Alfano in materia di obbligo di rettifica venissero approvate.
Nel corso della manifestazione tanti giornalisti e blogger scatteranno foto e riprenderanno la manifestazione così da consegnarla poi alla memoria della Rete e consentire a quanti non potranno esserci di partecipare comunque all’iniziativa facendone rimbalzare on-line le immagini.
Ci vediamo a Roma!
(Alessandro Gilioli, Gudo Scorza, Enzo Di Frenna)
Per maggiori informazioni consulta il sito www.dirittoallarete.ning.com o scrivi a dirittoallarete@gmail.com
Venerdì, 10 Luglio, 2009 - 14:28

Cascina Monluè Bene Comune.Non chiudiamola!

Cascina Monlué, nel corso degli ultimi 15 anni, è diventato un luogo importante delle vita culturale di Milano. La sua programmazione progressivamente  sempre più ricca e diversificata ha rappresentato il crescere ed il raffinarsi del gusto e della cultura musicale di tantissimi giovani milanesi sia come pubblico sia come artisti. I suoi festival dalla Notte di San Lorenzo a Mediterranea, La festa della Musica , Show Case, East is West ,  i suoi concorsi per giovani band e giovani artisti come  Pagella Rock,  Cantautori  e Scorribande hanno segnato l'epoca della ripresa della musica a Milano e della crescita di una grande  generazione di nuovi artisti e tendenze . Un laboratorio  vivo di socialità, di conoscenze, di musica e di coesione culturale e sociale.
Comprendiamo bene che sia  necessario un equilibrio  positivo della sostenibilità ambientale tra l'impatto acustico e la serenità dei cittadini e mai siamo stati ottusi a questa esigenza, cercando con le nostre modeste risorse soluzioni possibili che rispettassero la qualità della musica e la sensibilità del territorio. La Festa  resta un elemento fondamentale dell'esperienza  sociale e culturale di una comunità e la festa di Cascina Monluè ancora  resta viva nei ricordi di chi l'ha frequentata e ne sente l'assenza e la nostalgia.
Non abbiamo perso le  speranze di restituire questo spazio concreto e simbolico ai suoi frequentatori ed a supporto ci stimolano  alcune affermazione  pubbliche fatte da autorevoli protagonisti della vita politica di Milano che invitano l'ASL a rivedere alcuni loro parametri. Ma Monluè ha stimolato storicamente anche progetti e idee che arricchissero il sistema culturale milanese come il Centro di ricerca  delle musiche del mondo  accompagnato da un museo delle attività contadine presentato per primo all'Assessore Carrubba nel 2000  e poi sempre riproposto con paziente costanza ai successivi amministratori. Ora questo progetto rielaborato dall'architetto che lo aveva ideato fin dall'inizio ritorna di grande attualità con l'avvicinarsi dell'EXPO e la crescita multiculturale della città e lo vediamo come una delle possibili eredità che  questo evento potrebbe lasciare alla comunità milanese   anche per le importanti sinergie e connessioni che può promuovere con  simili istituzioni che fioriscono nelle capitali d'Europa e non solo.
Per tutte queste ragioni anche se Monluè quest'anno non apre i suoi cancelli, il suo palco, la sua cucina, il suo bar  e le sue bancarelle per i suoi ospiti ed amici tra cui le insaziabili zanzare, organizziamo una serata aperta per gli amici artisti e al suo pubblico. 
La nostra associazione rappresenta una delle reti più vissute e partecipate  nella metropoli milanese  con le sue esperienze di autoorganizzazione sociale e culturale e la sua  estesa ramificazione diffusa  soprattutto nei territori  sensibili della città ( www.arcimilano.it) assume una particolare funzione di animazione culturale della  comunità che integra e risolve la non sempre presente attività istituzionale.  
Maggiormente in Monluè questa nostra vocazione e competenza ha sempre assunto un significato  di  servizio e  di dono che arricchiva l'estate milanese di presenze artistiche di alto livello e di variegate tendenze, acccessibili ad un grande pubblico e basso costo, rianimando  una località preziosa altrimenti destinata al lento e inarrestabile degrado, rei inventandola come luogo vivo di socialità, di convivenza e di cultura transgenerazionale e transculturale.
Ora il silenzio. Pochissime persone che forse nemmeno stabilmente abitano quel luogo sono tranquille ma la grande massa delle migliaia di persone che lì, ogni sera, per 40 giorni,  trovavano un'accoglienza piacevole e sicura, amica e onesta che garantiva qualità di approccio, di offerta e di costo, rigore di comportamenti personali e collettivi : quell'autocontrollo  che deriva dallo stare bene e dalla socialità e non dal controllo coattivo e deresponsabilizzante: La Cascina Monluè come Bene Comune, della collettività, come spazio di utilità sociale, rimedio spesso alla solitudine e al degrado   personale e collettivo.
Noi non rinunciamo alla visione di una città aperta, colta ed umana, progressiva e responsabile che sa  vivere il proprio tempo e  le opportunità che esso propone  arricchendole e moltiplicandole per la comunità intera.
 
Per questo, caparbiamente nel rispetto delle  regole, chiediamo e chiederemo  anche il rispetto del diritto alla cultura ed alla socialità dei Milanesi e non solo, che in MONLUE' la ritrovavano,  e che ora  sono privati di un'opportunità e di un bene collettivo.
Vi chiediamo quindi di firmare questo nostro appello e di partecipare al Monluè Social Party il 17 Luglio in Cascina Monluè a partire dalle ore 18.30.
Venerdì, 10 Luglio, 2009 - 11:59

Il nemico della stampa... e della nostra democrazia

Per riflettere … e diffondere.
(le evidenziazioni in neretto sono mie).
Saluti
Antonella
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Il nemico della stampa
Umberto Eco, L' espresso, 09-07-2009

Sarà il pessimismo della tarda età, sarà la lucidità che l'età porta con sé, ma provo una certa esitazione, frammista a scetticismo, a intervenire, su invito della redazione, in difesa della libertà di stampa. Voglio dire: quando qualcuno deve intervenire a difesa della libertà di stampa vuole dire che la società, e con essa gran parte della stampa, è già malata. Nelle democrazie che definiremo 'robuste' non c'è bisogno di difendere la libertà di stampa, perché a nessuno viene in mente di limitarla.
Questa la prima ragione del mio scetticismo, da cui discende un corollario. Il problema italiano non è Silvio Berlusconi. La storia (vorrei dire da Catilina in avanti) è stata ricca di uomini avventurosi, non privi di carisma, con scarso senso dello Stato ma senso altissimo dei propri interessi, che hanno desiderato instaurare un potere personale, scavalcando parlamenti, magistrature e costituzioni, distribuendo favori ai propri cortigiani e (talora) alle proprie cortigiane, identificando il proprio piacere con l'interesse della comunità. È che non sempre questi uomini hanno conquistato il potere a cui aspiravano, perché la società non glielo ha permesso. 
Quando la società glielo ha permesso, perché prendersela con questi uomini e non con la società che li ha lasciati fare?
Ricorderò sempre una storia che raccontava mia mamma che, ventenne, aveva trovato un bell'impiego come segretaria e dattilografa di un onorevole liberale - e dico liberale. Il giorno dopo la salita di Mussolini al potere quest'uomo aveva detto: "Ma in fondo, con la situazione in cui si trovava l'Italia, forse quest'Uomo troverà il modo di rimettere un po' d'ordine". Ecco, a instaurare il fascismo non è stata l'energia di Mussolini (occasione e pretesto) ma l'indulgenza e la rilassatezza di quell'onorevole liberale (rappresentante esemplare di un Paese in crisi).
E quindi è inutile prendersela con Berlusconi che fa, per così dire, il proprio mestiere. È la maggioranza degli italiani che ha accettato il conflitto di interessi, che accetta le ronde, che accetta il lodo Alfano, e che ora avrebbe accettato abbastanza tranquillamente - se il presidente della Repubblica non avesse alzato un sopracciglio – la mordacchia messa (per ora sperimentalmente) alla stampa. La stessa nazione accetterebbe senza esitazione, e anzi con una certa maliziosa complicità, che Berlusconi andasse a veline, se ora non intervenisse a turbare la pubblica coscienza una cauta censura della Chiesa – che sarà però ben presto superata perché è da quel dì che gli italiani, e i buoni cristiani in genere, vanno a mignotte anche se il parroco dice che non si dovrebbe.
Allora perché dedicare a questi allarmi un numero de 'L'espresso' se sappiamo che esso arriverà a chi di questi rischi della democrazia è già convinto, ma non sarà letto da chi è disposto ad accettarli purché non gli manchi la sua quota di Grande Fratello - e di molte vicende politico-sessuali sa in fondo pochissimo, perché una informazione in gran parte sotto controllo non gliene parla neppure?
Già, perché farlo? Il perché è molto semplice.
Nel 1931 il fascismo aveva imposto ai professori universitari, che erano allora 1.200, un giuramento di fedeltà al regime. Solo 12 (1 per cento) rifiutarono e persero il posto. Alcuni dicono 14, ma questo ci conferma quanto il fenomeno sia all'epoca passato inosservato lasciando memorie vaghe. 
Tanti altri, che poi sarebbero stati personaggi eminenti dell'antifascismo postbellico, consigliati persino da Palmiro Togliatti o da Benedetto Croce, giurarono, per poter continuare a diffondere il loro insegnamento. Forse i 1.188 che sono rimasti avevano ragione loro, per ragioni diverse e tutte onorevoli. Però quei 12 che hanno detto di no hanno salvato l'onore dell'Università e in definitiva l'onore del Paese.
Ecco perché bisogna talora dire di no anche se, pessimisticamente, si sa che non servirà a niente.

Almeno che un giorno si possa dire che lo si è detto.

Giovedì, 9 Luglio, 2009 - 13:25

11 luglio:Assemblea di adesione a vertenza per rimborso CIP6

Per partecipazione e adesione!
Io aderirò
Cari saluti
Antonella
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Milano: Assemblea di adesione alla vertenza per il rimborso del CIP6
In occasione delle tre settimane di mobilitazione indetta dalla Rete Nazionale Rifiuti Zero e dall’Associazione Diritto al Futuro per l’adesione alla vertenza contro il CIP6, si svolgerà un assemblea pubblica sabato 11 Luglio 2009 alle ore 17.00, presso l’ Associazione Culturale Punto Rosso, Via Guglielmo Pepe, 14 - Milano -MM2 Linea Verde – Passante Ferroviario Stazione FFSS Gari! baldi – uscita di Via Pepe.
L’incontro è organizzato da:
Associazione Progetto Civile di Milano,
Meetup degli Amici di Beppe Grillo di Desio,
Comitato per l’alternativa al nuovo inceneritore di Desio,
Meetup degli Amici di Beppe Grillo di Monza,
Sindaco di Cassinetta di Lugagnano Domenico Finiguerra,
con la partecipazione del Meetup degli Amici di Beppe Grillo di Brescia.
All’assemblea sono invitati tutti i cittadini, i comitati, le forze politiche, sindacali e tutte le realtà interessate alla buona gestione dei rifiuti e dell’ambiente.
Oltre il 7% dell’importo della bolletta elettrica alla voce Cip6, che avrebbe dovuto finanziare la diffusione delle fonti rinnovabili, è utilizzato invece per pagare impianti di incenerimento (definiti in modo truffaldino ‘assimilati’ alle rinnovabili), che bruciano sostanze inquinanti, contribuendo all’incremento di malattie respiratorie e tumori. L’Italia è stata a tal proposito sottoposta a procedura di infrazione da parte dell’UE ed è stata condannata.
Se il cittadino è quindi titolare, privato o aziendale, di un contratto di energia elettrica, può chiedere, tramite la vertenza che promuoviamo, la restituzione della somma che dal 2001 al 2007 è stata illecitamente utilizzata, e pretendere di non pagarla in futuro.
L’Assemblea si propone di essere uno start up per organizzare la raccolta di adesioni alla vertenza contro il Cip6 nell’area milanese e più in generale in Lombardia.
Chiediamo quindi ad ogni realtà interessata di inviare un proprio rappresentante.
Sabato avremo inoltre già a disposizione la modulistica della vertenza: è importante che da subito come singoli abbracciamo questa iniziativa e vi invitiamo quindi ad aderire personalmente!
Coloro che vogliono aderire dovranno fornire:
· fotocopia del documento d’identità (ante e retro)
· fotocopia bolletta del fornitore di energia elettrica (Enel, etc.)
· contributo di € 10,00 (dieci) di sostegno alle spese legali che l’Associazione Diritto al Futuro dovrà sostenere
Associazione Progetto Civile
adesioni e info: donofrio.eleonora@gmail.com
per saperne di più sulla vertenza contro l’incenerimento dei nostri diritti:
http://www.dirittoalfuturo.it/vertenza.html

Mercoledì, 8 Luglio, 2009 - 20:35

Interrogazioni presentate nel Consiglio del 9 luglio

IN allegato i testi corrispettivi

 

buona lettura

Alessandro Rizzo

Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - GRUPPO LA SINISTRA

Consiglio di Zona 4 Milano

Mercoledì, 8 Luglio, 2009 - 16:48

MARATONA DELLO SHOPPING: saldi e consigli di MC

Per opportuna informazione pubblico una nota dedl Movimento Consumatori con alcuni consigli in materia di saldi.
Cari saluti
Antonella
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MARATONA DELLO SHOPPING: I CONSIGLI DI MC MILANO
 
In occasione della “Maratona dello shopping”, evento che si svolgerà a Milano giovedì 9 luglio, i negozi di alcune zone della nostra città resteranno aperti fino alle 2 di notte, dando la possibilità ai cittadini di approfittare delle vendite promozionali iniziate lo scorso sabato.
Ricordiamo che i saldi di fine stagione, pur essendo una possibilità concreta di risparmiare per il consumatore, possono nascondere brutte sorprese se non si conoscono alcune regole importanti.
 
E’ bene sapere, infatti, che gli esercenti sono obbligati ad indicare chiaramente informazioni quali lo sconto praticato, il prezzo di vendita originario barrato e il prezzo di vendita a seguito dello sconto. Inoltre, la merce scontata deve essere adeguatamente separata dalla merce non in sconto e la differenza deve essere facilmente identificabile per i clienti.
Esistono poi vincoli anche sui messaggi pubblicitari che riguardano gli sconti, che non devono in nessun modo essere ingannevoli per il consumatore.

Il negoziante non può rifiutare il pagamento con bancomat o carta di credito nel periodo dei saldi, se espongono le relative vetrofanie.

E’ particolarmente importante ricordare che il diritto alla sostituzione o al rimborso di quanto pagato nel caso di prodotti difettosi, riguarda anche la merce in saldo (art.130 Codice del Consumo). E’ possibile ottenere la sostituzione nel caso di ripensamenti su colori e taglie solo se il commerciante è disponibile a farlo: non esiste infatti un obbligo alla sostituzione di merce non difettosa. In entrambi i casi, ricordate di conservare lo scontrino.
 
Tutti queste informazioni a tutela del consumatore sono stabilite da una legge della Regione Lombardia (LR 20/2000). Qualora queste regole non venissero rispettate, o semplicemente per risolvere i vostri dubbi in merito, è possibile rivolgersi alla nostra associazione segnalando la violazioni al numero 0280583136 o all’indirizo mail info@movimentoconsumatorimilano.it.
 
Infine consigliamo di effettuare sempre acquisti razionali, evitando di lasciarsi abbagliare dalla percentuale di sconto praticata e prediligendo invece i capi che davvero ci sono utili e di diffidare di percentuali di sconto superiori al 50%, solitamente riservate a fondi di magazzino degli anni precedenti o a capi di scarsa qualità acquistati appositamente per i saldi.

 
Movimento Consumatori - Sezione di Milano
via Morigi 8
20123 Milano
tel 0280583136
fax 0286910660
email ufficiostampa@movimentoconsumatorimilano.it
www.movimentoconsumatori.it
Mercoledì, 8 Luglio, 2009 - 12:14

Il Comune di Torino chiede al Parlamento Giornata contro omofobia

Il Comune di Torino chiede al Parlamento l’introduzione di una ‘Giornata nazionale contro l’omofobia’

 www.gaynews24.it

Una Giornata nazionale contro l’omofobia. La chiede una mozione approvata dal Consiglio comunale, a fronte del persistere delle discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali, che in alcuni Paesi sono legalmente perseguite per il loro orientamento sessuale.
Il documento approvato in aula sottolinea come resista anche in Italia un atteggiamento culturale che tende ad attribuire agli omosessuali etichette di perversione o addirittura di malattia, anche se già dal 17 maggio del 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo fine ad una lunga tradizione di omofobia medica, depennando l’omosessualità dall’elenco delle patologie mentali.
Le persone omosessuali, sono inoltre frequentemente oggetto di maltrattamenti, aggressioni e ricatti che non osano denunciare.
Coerentemente con le risoluzioni del Parlamento Europeo che vincolano gli Stati membri a garantire i diritti delle persone che vivono in Europa e che hanno proclamato il 17 maggio “Giornata Internazionale contro l’omofobia”, la Sala Rossa invita il Parlamento italiano a promuoverne il riconoscimento ufficiale e ad adoperarsi attivamente per una serena accettazione e valorizzazione delle diverse culture e mentalità.
Il documento, approvato all’unanimità con 29 voti favorevoli, è stato sottoscritto dal primo firmatario Francesco Salinas e altri nove consiglieri (Cerutti, Cugusi, Silvestrini, Grimaldi, Domenico Gallo, Bonino, Zanolini, Cassano e Ferrante).

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