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Il Blog di Alberto Angelo Alfredo Bruno | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alberto Angelo Alfredo Bruno
Sabato, 6 Maggio, 2006 - 10:51

come risolvere il problema dato dal mercato di Papiniano ai residenti della zona..

per cinque anni è stato affrontato il problema del mercato di Papiniano, ed io come presidente della commissione commercio ho analizzato e cercato di trovare una soluzione ai numerosi problemi che il mercato comporta ai residenti.Purtroppo non si è ancora trovata una soluzione..cosa che anche grazie all'aiuto e all'idee dei residenti spero di trovare nel prossimo mandato, qualora i cittadini mi riconfermino la loro fiducia... 

Sabato, 6 Maggio, 2006 - 09:22

NO! Alla prossima Guerra

                        Iran e nucleare, no alla prossima guerra

Gli Stati Uniti presentano l’Iran come un pericolo per il mondo intero, “il principale fautore del terrorismo” e lo accusano di violare il Tnp (Trattato di non proliferazione nucleare). Tutto lascia pensare che dopo il disastro irakeno stiano preparando la prossima guerra, questa volta nucleare. E’ una prospettiva spaventosa, basata come al solito sulla deformazione della realtà.
Infatti non si dice che:
- Nonostante l’adesione al Tnp comportasse l’impegno a smantellare i propri arsenali e a non aumentare le proprie dotazioni, o ad accrescerne la potenza con nuove tecnologie, gli Stati Uniti hanno ammesso di possedere 10.500 bombe, la Russia 20.000, la Gran Bretagna 185, la Francia 450 e la Cina 400. Per non parlare di India e Pakistan, diventate potenze nucleari dopo l’entrata in vigore del Tnp, nel 1970 e di Israele, che tuttavia non ha mai ufficialmente ammesso di disporre di un arsenale nucleare. Questi paesi non hanno mai aderito al Tnp.
- Negli ultimi anni è ripartita la corsa al riarmo nucleare, da parte tra l’altro di Stati Uniti, Russia e Gran Bretagna.
- Stati Uniti e Francia affermano il diritto di usare le bombe nucleari per primi.
- La Nato si muove al di fuori degli accordi dell’NPT, violandoli apertamente. Le armi nucleari americane in Europa sono circa 480, dislocate in otto basi aeree di sei paesi Nato.
- Nonostante le riduzioni effettuate negli anni Novanta, rimangono in tutto il pianeta più di 30.000 testate nucleari, sufficienti a distruggerlo per intero 25 volte
In confronto a questi dati spaventosi, il pericolo rappresentato da un programma militare iraniano, su cui tra l’altro non ci sono prove certe, appare davvero risibile. Siamo davanti alla consueta, ipocrita arroganza americana, a cui si accodano paesi europei come la Gran Bretagna, la Francia e la Germania, a cui sono affidate le trattative con l’Iran pur avendo violato clamorosamente il Tnp. Come per le armi di distruzione di massa (mai trovate in Iraq, ma utilizzate per giustificare la guerra), di cui gli Stati Uniti possiedono un nutrito arsenale, ci si muove in base a una logica per cui Stati Uniti, Israele e vari paesi europei possono tranquillamente ampliare i propri arsenali nucleari, ma l’Iran no.
L’unica soluzione, il disarmo
A questa logica perversa si può rispondere solo imboccando una direzione opposta, con l’obiettivo finale del disarmo nucleare globale e della totale eliminazione degli ordigni e degli arsenali nucleari. Invece di accodarsi alla politica americana, l’Europa dovrebbe promuovere i seguenti passi intermedi per arrivare all’obiettivo finale del disarmo:
- la riprese dei negoziati per la messa al bando delle armi e degli esperimenti nucleari
- l’aggiornamento dell’NPT in modo che vengano messi al bando anche l’uranio arricchito e il plutonio riprocessato, due dei principali "carburanti" degli ordigni atomici
- la pressione su paesi come India, Pakistan e Israele perché sottoscrivano il trattato
- la creazione di una zona libera da armi nucleari in Medio Oriente, che vada ad aggiungersi alle numerose zone libere già esistenti (Sudamerica, Sud Pacifico, Sud-est asiatico, Africa, Asia Centrale, Antartico, Asia Centrale).
- la definizione di un piano di disarmo, con scadenze per lo smantellamento e programmi per le verifiche e i controlli, con l’obbligo per le potenze nucleari di rispettarlo e l’affidamento all’ONU della responsabilità di vigilare sul rispetto del trattato e sulla applicazione di eventuali sanzioni.

 

Partito Umanista
Venerdì, 5 Maggio, 2006 - 13:11

Chi sono gli Umanisti

Gli  Umanisti sono  un insieme di persone che amano l'essere umano, la sua soggettività, la sua voglia di vivere, la sua diversità e lottano per superare le condizioni sociali e personali che impediscono un vero sviluppo e progresso umano costringendo la maggior parte dell'umanità a vivere in condizioni inumane.

Gli Umanisti credono nel futuro e nella possibilità di un cambiamento positivo, sono nonviolenti, antidiscriminatori, promuovono un'economia solidale basata sulla compartecipazione tra capitale e lavoro e denunciano i disastri generati dalla concentrazione dei capitali e dalla speculazione finanziaria.

In questo mondo sempre più destrutturato e incomprensibile gli Umanisti propongono di ripartire dalla base della società, alle persone; coerentemente con questo mettono in moto numerose attività, sempre basate sulla partecipazione.

Il Partito Umanista si propone di generare una forza capace di aggregare tutti coloro che vogliono lavorare per la trasformazione sociale e per una nuova forma di fare politica, "da e per l’essere umano".
Il politico Umanista è un militante di base, che lavora a stretto contatto con la gente. Una volta eletto, mantiene il rapporto con i suoi elettori e risponde degli impegni presi in campagna elettorale, anziché, come accade abitualmente, privilegiare la convenienza personale o interessi estranei al mandato ricevuto.
Un rappresentante Umanista non è un funzionario pubblico, ma un rivoluzionario che fa da portavoce alle esigenze della gente contraddizioni del sistema e organizza l’azione per il cambiamento.

Venerdì, 5 Maggio, 2006 - 10:43

UN PROGRAMMA CHIARO A TUTTI, leggendolo tutti possono sapere cosa intendo fare e come darò concreta attuazione ad ogni proposta

In questo periodo le nostre strade sono piene di manifesti elettorali e le nostre caselle piene di volantini.
Tutti noi ci affanniamo a parlare, a contattare, a procurarci i voti.
Io però sono giovane e un pò inesperta di tecniche elettorali,  io conto sulle mie idee che reputo buone e sulla voglia di realizzarle.
Molti hanno tentato di scoraggiarmi dicendo che il mio programma è irrealizzabile, perchè proposte come le mie non possono trovare attuazione nel consiglio.
Come ho più volte avuto modo di spiegare io non credo di avere un programma irrealizzabile, anzi credo di avere un programma scritto un modo semplice, non in politichese,  ma di cose concrete e soprattutto chiare a tutti.
Ovvero leggendo il mio programma tutti possono sapere cosa intendo fare e  come ogni proposta verrà realizzata concretamente !
Ho visto invece programmi con belle frasi, ridondanti, che ognuno di noi potrebbe scrivere ma dalle quali non si capisce cosa si farà nel concreto.
Io ritengo sinceramente che ognuno di noi si sia stancato di leggere queste belle frasi  e che voglia meno politichese ma più semplicità, chiarezza e concretezza.
Non basta indicare cosa si vuole fare ma è necessario chiarire come si intende realizzarlo.
Io credo di aver fatto proprio questo: per ogni proposta ho scritto come verrà realizzata
(ad es: OBIETTIVO: più sicurezza per i nostri ragazzi - IN CHE MODO RAGGIUNGERE L'OBIETTIVO: distibuendo in modo più sensato i turni di lavoro dei vigili in modo da garantire la loro presenza difronte ad ogni scuola all'ora di entrata e di uscita dei ragazzi, così da proteggerli da malviventi, spacciatori e baby-gang intenzioneti ad abusare delle ragazzine, a rapinarli o ad avvicinarli per lo spaccio.
OBIETTIVO: polizziotti di quartiere sempre rintracciabili - IN CHE MODO: portando a conoscenza di tutti i nomi, i turni e i numeri di telefonino dei vari polizziotti di quartiere della zona, tramite un opuscoletto che sarà inviato a tutte le famiglie della zona 5.
OBIETTIVO: razionalizzare i parcheggi - IN CHE MODO: eliminando le aree blu, ovvero a pagamento, in tutte le zone non centrali ma pariferiche. La sosta a pagamento ha una ratio nelle aree centrali della città, ma non in periferia. 
Estendere le aree blu in periferia significa penalizzare oltremodo gli automobilisti che già pagano continuamente la sosta in centro.
Inoltre dovrà essere rivisto il piano delle aree gialle per i residenti. Ci sono strade (ad es. Viale Toscana) con le stisce gialle solo per i residenti ai numeri civici pari e non ai dipari.
E così via per ogni punto del programma......)    
Io credo davvero nel mio programma, mi entusiasma molto e credo sia davvero interessante.
Allora ho deciso che voglio spiegarlo per bene a tutti voi, in maniera ancor più dettagliata di quanto possa essere il testo  in allegato, voglio raccontarvi come ho pensato ad ogni punto e come lo realizzerò in pratica se sarò eletta.
Vi racconterò UN PUNTO AL GIORNO a partire da lunedì!!
Così potrete giudicare voi stessi e decidere con cognizione se credere in me dandomi il vostro voto.
Vi aspetto per commentare insieme i punti del mio programma.
Un saluto a tutti 
               Cristina
Venerdì, 5 Maggio, 2006 - 10:27

PRESIDIO IN PIAZZA CORDUSIO

VIA DALL'IRAQ SUBITO!
NO A UN ATTACCO NUCLEARE CONTRO L'IRAN!
SABATO 6 MAGGIO, ORE 15
PRESIDIO IN PIAZZA CORDUSIO

L'ennesimo attentato in Iraq, che pochi giorni fa invece che iracheni ha ucciso dei militari italiani e un rumeno, è l'ultima conseguenza di un'invasione criminale che continua a mietere vittime. Non dobbiamo dimenticare che i soldati italiani non sono in Iraq per mantenere la pace o ricostruire il paese, ma partecipano a una guerra illegale, al servizio di interessi molto lontani da quelli dichiarati e sostengono il terrorismo di stato di Bush. Ora la guerra rischia di estendersi all'Iran, contro cui gli Stati uniti non escludono l'uso di armi nucleari.
Un attacco del genere innescherebbe una spirale ancora più tragica e spaventosa della scia di stragi e attentati degli ultimi anni. Come per le armi di distruzione di massa (mai trovate in Iraq, ma utilizzate per giustificare la guerra), di cui gli Stati Uniti possiedono un nutrito arsenale, ci si muove in base a una logica arrogante e ipocrita, per cui Stati Uniti, Israele e vari paesi europei possono ampliare i propri arsenali nucleari, ma l'Iran no.
A questa logica perversa si può rispondere solo imboccando una direzione opposta, con l'obiettivo finale del disarmo nucleare globale e dell'eliminazione degli ordigni e degli arsenali nucleari.
Il primo passo è semplice e urgente: ritiro immediato delle truppe dall'Iraq e ferma opposizione alla possibilità di un attacco contro l'Iran.

Venerdì, 5 Maggio, 2006 - 10:17

Gabrio Rosa e periferie

Nel forum permanente sulla Città è apparsa una discussione interessante (a mio giudizio) su questo fatto recente.
In precedenza alcuni candidati ne avevano scritto nei loro blog. Inviterei a proseguirla lì, per non disperdere l'argomento in tanti rivoli.

Venerdì, 5 Maggio, 2006 - 10:13

HO DIRITTO A UNA MILANO MULTIETNICA

Nel secolo scorso Milano è riuscita non solo ad accogliere le numerosissime famiglie emigrate dal sud dell’Italia in cerca di lavoro, ma soprattutto a integrarle in un processo in cui si è trasformata radicalmente la sua stessa “cultura sociale�, arrivando al punto in cui tutti i cittadini, in quanto “milanesi� contribuiscono all’arricchimento del bagaglio sociale e culturale con i propri codici, non importa se lombardi, pugliesi o siciliani.

In questo senso la nostra città ha saputo dimostrare come con l’integrazione tra stili di vita e culture differenti si possa produrre una grande ricchezza, non solo economica.

Oggi ci troviamo di fronte a una situazione in cui questa opportunità viene rilanciata con una sfida ancora più ambiziosa: la globalizzazione e la crisi economica mondiale, nonché il bisogno di forza lavoro del nostro tessuto economico, hanno prodotto negli ultimi anni una nuova e abbondante ondata di immigrazione non più dal nostro meridione, ma dagli angoli più remoti del mondo.

A questo fenomeno si aggiungono una radicalizzazione dei conflitti internazionali e “lo scontro di civiltà� propagandato dai mezzi di comunicazione di massa per giustificare guerre e leggi speciali che di civiltà profumano ben poco.

Questi fattori portano a vedere nei migranti sostanzialmente un problema da risolvere, per alcuni “mandandoli a casa� e per altri, considerandoli una risorsa economica necessaria ma da regolamentare in modo ferreo, ammettendo al più qualche diritto minimo.

Riteniamo questi due approcci assolutamente errati. Non si tratta solo di un punto di vista etico, per cui i diritti devono essere diritti per tutti in quanto esseri umani e non solo per chi ha la fortuna di avere un certo documento di cittadinanza. Bisogna tenere conto anche del fatto che in un pianeta che si sta globalizzando, la presenza di altre culture e religioni in un tessuto sociale permette non di “perdere identità�, ma di evolversi per non restare tagliati fuori dal processo di trasformazione globale. Se non ci fossero gli immigrati di altri paesi, dovremmo invitarli e chiedere loro di vivere in mezzo a noi per permetterci di crescere attraverso il confronto e l’interazione, scambiandoci il meglio delle rispettive culture. Le persone giunte qui da tutto il pianeta non sono dunque un problema o una fonte di manodopera a basso costo, e neanche esseri umani deboli da tutelare, ma preziosi portatori di un’immensa ricchezza umana indispensabile per il nostro processo storico.

Una Milano Umanista raccoglierebbe questa sfida facendo del Comune il primo promotore e coordinatore di questo processo, concedendo spazi gratuiti a tutte le confessioni, creandone altri dove possa avvenire il dialogo tra culture e comunità, ma sopratutto facendo tutto il possibile per riparare alle politiche sbagliate portate avanti finora. Per esempio opponendosi alla presenza dei centri di permanenza temporanea ed istituendo un Assessorato non “all’immigrazione� ma “ai servizi per gli immigrati�, proprio per smetterla di considerarli soggetti da regolamentare e controllare e iniziare a trattarli nel modo appropriato, fornendo servizi e garantendo loro tutti i diritti, tra cui innanzitutto quello di votare alle prossime elezioni.

Ovviamente il nostro programma non include solo proposte riguardanti questo tema. Decenni di clientelismo prima e affarismo poi hanno reso Milano una città dai due estremi: lusso, alta moda e affari da un lato; indigenza, emarginazione e degrado dall’altro. La distanza tra ricchi e poveri sta aumentando inesorabilmente, specialmente per quanto riguarda i più giovani, esclusi sia dalla stabilità economica e lavorativa che dal diritto alla casa.

Questo non è il risultato di misteriosi meccanismi o sviluppi imprevedibili, ma di politiche sbagliate e interessi di parte. La città è stata gestita come un’impresa, inseguendo gli interessi economici di pochi e trascurando la dimensione sociale.

Il libero mercato, le privatizzazioni e la flessibilizzazione selvaggia del lavoro hanno fallito!

Il Partito Umanista propone un nuovo modello di amministrazione pubblica, dove il Comune fornisca direttamente numerosi servizi e intervenga come regolatore in tutti i campi, con la priorità dell’utilità sociale e non del profitto. Infine per noi il Comune deve tutelare le scelte dei cittadini rispetto a come vogliono strutturare la propria vita familiare: per questo proponiamo un Registro delle Unioni Civili, per garantire gli stessi diritti anche a tutti i diversi modelli di famiglia non basati sul matrimonio eterosessuale.

Valerio Colombo

Venerdì, 5 Maggio, 2006 - 08:55

Gabriele Pagliuzzi si presenta alla città

Lunedì 8 maggio, alle 18, al Circolo della Stampa di C.so Venezia 18, il candidato sindaco Gabriele Pagliuzzi si presenta alla città.

Per l'occasione verranno presentate anche le due liste che sostengono la candidatura di Pagliuzzi: Liberali per l'Italia e Europa Federale.

Per i Liberali per l'Italia prenderanno inoltre la parola i tre capilista: Mario Caputi, Cinzia Viola e Carlo Cosimi.

La serata costituirà l'avvio della campagna elettorale di Pagliuzzi, incentrata sui temi del traffico, con particolare focus sulle proposte viabilistiche del nostro candidato Francesco Sciaulino.

Giovedì, 4 Maggio, 2006 - 23:23

presidio sabato 6 maggio

VIA DALL’IRAQ SUBITO!
NO A UN ATTACCO NUCLEARE CONTRO L’IRAN!
SABATO 6 MAGGIO, ORE 15
PRESIDIO IN PIAZZA CORDUSIO

Giovedì, 4 Maggio, 2006 - 22:11

P.le Gabrio Rosa: l’evidente fallimento delle politiche di controllo del territorio e l’assenza politiche per i giovani.

 Con l’aggressione alla pattuglia della Polizia Locale in Gabrio Rosa, si sono sicuramente evidenziati due gravi carenze delle politiche sia della sicurezza che sociali delle giunte del centro destra.
La prima riguarda sicuramente gli effetti nefasti di due amministrazioni “Albertini” che invece di, non dico potenziare, ma almeno mantenere efficaci politiche sociali verso i giovani in genere e delle  periferie in particolare, ha pensato che solo attraverso una azione di controllo del territorio, si potessero comprimere le tensioni giovanili.
La seconda trova le stesse origini ed è la palese dimostrazione che la politica di controllo del territorio nel caso di  Piazzale Gabrio Rosa è platealmente fallita.
Nessun dubbio che gli Agenti di Polizia Locale sono state vittime ignare di una vigliacca, quanto immotivata aggressione, quanto parimenti nessun dubbio vi è sul fatto che il forte depotenziamento dei servizi sociali e dei servizi d’aggregazione giovanile, effettuate dall'Amministrazione Comunale in questi anni, In Gabrio Rosa hanno lasciato il segno, ...il segno su due lavoratori del Comune deputati alla sicurezza, che erano impegnati ad un servizio di viabilità per lo sgombero dei rifiuti dopo il mercato.
Bullismo espressa attraverso la volontà di  “marcare” il territorio?  Rappresaglia contro presunti eccessi repressivi della Polizia Locale?  
Sta di fatto che nessun indicatore di tale condizione era stato recepito prima, perché …perché sono ormai assenti quelle attività, che in alcuni comuni dell’hinterland milanese invece, nonostante le gravi difficoltà di bilancio, si tentano in tutti i modi di mantenere in vita, proprio per evitare il degenerare di tali tensioni.
Si chiamano progetti di strada, svolti da operatori che agiscono direttamente nei luoghi di aggregazione giovanile, che espletano attività d’ascolto, che ricercano soluzioni concrete alle problematiche sia dei  gruppi che delle famiglie e che in rete sia con i Servizi Sociali, come con la Polizia Locale, attraverso il loro lavoro di recupero agiscono di fatto anche una politica di riduzione del danno.   

Un danno sociale, che deve essere evitato e contrastato attraverso l’incontro alle necessità e alle irrequietezze giovanili, così come ai bisogni contingenti come la ricerca di un percorso di studio o di lavoro, riducono la possibilità che si verifichino esplosioni di violenza collettiva di questa portate.

Bisogna quindi ripotenziare il lavoro sociale nel territorio, costruendo una rete coordinata, tra Servizi Sociali, Polizia Locale, Volontariato sociale e Associazionismo territoriale, perché attraverso questi progetti si può e si riesce efficacemente a ridurre il malessere giovanile, a isolare chi sul disagio giovanile specula e implementa il mercato del crimine, producendo così di conseguenza un visibile miglioramento sia della qualità della vita che della sicurezza di tutti gli abitanti.
Noi vogliamo ricostruire una Milano che permetta agli Agenti di Polizia Locale di poter fare il loro lavoro con tranquillità, perché con altrettanto tranquillità, i giovani sono messi nella condizione di poter crescere e vivere Milano, non odiandola ma amandola.

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