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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Martedì, 8 Aprile, 2008 - 08:36

siamo vittime di una grossa ingiustizia!!!

   


PENSIONI  &  LAVORO

Movimento Politico e di Opinione

via Torino, 47  20123 Milano – tel.+ fax 02/72011645
                                              casella postale 1129  20101 Milano
                   
                              

                                                                         Egregio Signor

                                                                         Gianni Pennacchi
                                                                         “Il Giornale”

                                                                         Milano

Oggetto: Pizza, democrazia e micro-partiti.                                                                                          
                                                          
Ho letto il Suo articolo odierno e non le nascondo un po’ di delusione, non trovando “Pensioni & Lavoro” nel suo elenco dei partiti assistiti, nonostante i quasi 20.000 voti presi al Senato Lombardia 2006 e gli oltre 3700 voti al Comune di Milano: o sono troppo pochi i voti oppure abbiamo sbagliato a fare le domande ?!
Però le diamo modo di rimediare informandola che dopo la pizza capricciosa, margherita e quattro stagioni… martedì 8 aprile davanti al Consiglio di Stato si discuterà il nostro appello e quello dei D.S.(i ribelli che hanno rifiutato il P.D.) e non escludo possano esservi altri appellanti.
Il vero problema dell’ Italia è che, in generale, non esiste il buon senso e non esiste la possibilità di interloquire con le Istituzioni, perché in un caso come il nostro sarebbe stato sufficiente che il Ministro dell’Interno, riconosciuto l’errore commesso dal suo funzionario, senza dover pensare di stravolgere gli equilibri ed appuntamenti elettorali, ci avesse dato la possibilità di partecipare alle elezioni almeno in Lombardia, che poi era quello che volevamo.
Ogni maggior dettaglio lo può leggere nella nota del nostro Segretario Politico che le allego.
Perciò lo scriva tranquillamente che a volte nel partito piccolo ci sta il… leader buono.
Milano, 5/4/2008
                                                                 Cordiali saluti
                                                           Il Presidente di  “P.&L.”
                                                                ( Ugo SARAO)
Lunedì, 7 Aprile, 2008 - 16:06

Appello per i lavoratori Officine FFS di Bellinzona

Io ho sottoscritto l'appello in soldiarietà sociale alle condizioni altamente precarie delle lavoratrici e dei lavoratori delle Officine FFS di Bellinzona. La difesa del loro posto di lavoro e perorarne la causa di migliori condizioni lavorative sono presupposti per l'affermazione dei diritti sociali in senso universale.

Alessandro Rizzo

Sottoscrivete l’appello di solidarietà ai lavoratori delle Officine FFS di Bellinzona

 

Da diversi giorni, i lavoratori delle Officine FFS di Bellinzona si stanno mobilitando per opporsi ai progetti delle FFS Cargo SA. Le intenzioni delle FFS di trasferire la manutenzione delle locomotive ed esternalizzare la manutenzione dei carri merci rappresenterebbero di fatto la liquidazione delle Officine di Bellinzona, che da oltre un secolo costituiscono un punto fondamentale nel tessuto economico e sociale della regione.

 

Tuttavia, la riorganizzazione delle FFS Cargo SA non investe solo Bellinzona, ma minaccia seriamente anche numerosi posti di lavoro a Basilea, Bienne e Friburgo.

 

La lotta dei lavoratori delle Officine FFS di Bellinzona non è quindi un problema locale o cantonale: essa vuole essere parte integrante di un’opposizione più ampia ai progetti delle FFS, tutti incentrati su una logica di privatizzazione aziendale e di profitto, a discapito di quella di servizio pubblico. I lavoratori delle Officine FFS lottano per la difesa dei loro posti di lavoro, ma anche contro tutte le altre soppressioni di posti di lavoro previste; per la difesa del servizio pubblico, contro la privatizzazione e la logica del profitto.

 

Per questo i lavoratori delle Officine FFS di Bellinzona, forti dell’appoggio di numerose organizzazioni sindacali e politiche, nonché delle autorità cantonali, regionali e comunali lanciano questo appello ai lavoratori e alle lavoratrici delle FFS, ai lavoratori e alle lavoratrici degli altri settori pubblici e privati, ai cittadini e alle cittadine di tutta la Svizzera chiedendo un sostegno forte ed incondizionato alla loro lotta.

Lunedì, 7 Aprile, 2008 - 14:58

Programma La Sinistra, L'Arcobaleno: giustizia sociale e laicità

La "Sinistra-arcobaleno» presenta il programma:
lotta alla precarietà, aumento dei salari e diritti agli omosessuali

 
IL PROGRAMMA

1. Dignità e diritti nel lavoro: la sicurezza

Ogni giorno in Italia muoiono in media 4 persone mentre lavorano.
Grazie a una legge voluta dal Governo Berlusconi si può lavorare anche 13 o 14 ore al giorno e spesso per lavorare occorre rinunciare ai propri diritti.
Siamo arrivati al paradosso che il lavoro è pagato a prezzi orientali e le merci così prodotte vengono vendute a prezzi occidentali.
La Sinistra l’Arcobaleno propone: una legge che fissi la durata massima del lavoro giornaliero in 8 ore e in 2 ore la durata massima degli straordinari; l’immediata approvazione dei decreti attuativi del Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro e quindi più controlli e più certezza e severità delle pene per le imprese che trasgrediscono le norme.


2. Dignità e diritti nel lavoro: lotta alla precarietà

I lavoratori e le lavoratrici precarie nel nostro Paese sono oltre 4 milioni.
È precarietà di vita, non solo di lavoro.
La Sinistra l’Arcobaleno propone di superare la legge 30 e di affermare il contratto a tempo pieno e indeterminato come forma ordinaria del rapporto di lavoro; di rafforzare la tutela dell’articolo 18 contro i licenziamenti ingiustificati; di cancellare dall’ordinamento le forme di lavoro co.co.co, co.co.pro e le false partite IVA.


3. Dignità e diritti nel lavoro: salari, fisco e redistribuzione del reddito

Nel 2003 ai lavoratori toccava il 48,9% del reddito prodotto nel Paese, nel 1972 era
il 59,2%. Oggi la quota dei redditi da lavoro dipendente è ulteriormente diminuita.
Secondo i dati della Banca d’Italia, dal 2000 al 2006 prezzi e tariffe sono notevolmente
aumentati e i salari sono rimasti invariati.
La Sinistra l’Arcobaleno vuole fissare per legge il salario orario minimo per garantire
una retribuzione mensile netta di almeno 1000 euro; propone un meccanismo di recupero automatico annuale dell’inflazione reale; propone di elevare le detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti.
La Sinistra l’Arcobaleno vuole introdurre, come avviene in tutta Europa, un reddito
sociale per i giovani in cerca di occupazione e per i disoccupati di lungo periodo,
costituito da erogazioni monetarie e da un pacchetto di beni e servizi.
La Sinistra l’Arcobaleno propone di diminuire il prelievo fiscale per i redditi più bassi
portandoli dal 23 al 20%, contemporaneamente di aumentare la tassazione sulle
rendite finanziarie al 20%, di redistribuire il reddito ai lavoratori e alle lavoratrici attuando
immediatamente quanto previsto dalla Finanziaria di quest’anno, che destina loro tutto
l’extragettito maturato.


4. Laicità: lo spazio di libertà per tutti

Nei Paesi europei più avanzati, e non solo in Europa, i fondamentali diritti della persona
sono tutelati e garantiti da una legislazione che ne salvaguarda la sfera personale, nel
rispetto della libertà di scelta di ciascuna e di ciascuno.
Da noi non è così.
La Sinistra l’Arcobaleno afferma l’uguaglianza sostanziale dei diritti delle persone
omosessuali e propone il riconoscimento pubblico delle unioni civili.
La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che ognuna e ognuno abbia il diritto di decidere del
proprio corpo e della propria vita e propone una legge sul testamento biologico.


5. Libertà e autodeterminazione femminile

Nemmeno negli anni ’70 l’attacco alla libertà delle donne è stato tanto feroce; addirittura c’è chi propone una moratoria contro l’aborto chiamando “assassine” le donne.
La Sinistra l’Arcobaleno propone interventi affinché la legge 194 sia applicata estendendo in tutto il Paese la rete dei consultori e introducendo in via definitiva la pillola RU 486 come tecnica non chirurgica di intervento che può essere scelta dalle donne; una nuova legge sulla fecondazione assistita per eliminare gli ingiusti divieti della legge 40, lesivi della libertà di scelta delle donne e del diritto costituzionale alla tutela della salute; una norma che persegua tutte le forme di discriminazione basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.


6. La pace, il disarmo

L’Italia è al 32° posto per la ricerca scientifica e al 7° posto nella classifica mondiale delle
spese in armamenti.
Con i soldi spesi per comprare un solo caccia Euro Fighter si potrebbero costruire 100 asili.
La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che vada pienamente attuato l’art. 11 della Costituzione.
L’Italia non deve più partecipare a missioni al di fuori del comando politico e militare delle Nazioni Unite.
Vanno tagliate le spese per gli armamenti ed avviata la riconversione dell’industria
bellica applicando la legge 185.
Vogliamo una legge per la messa al bando delle armi nucleari dal nostro Paese.
Siamo contrari alla costruzione della nuova base militare a Vicenza ed è necessaria una
Conferenza nazionale sulle servitù militari per rimettere in discussione tutte le basi della
guerra preventiva presenti sul nostro territorio. Serve una nuova legge sulla cooperazione allo sviluppo.


7. Proteggere il pianeta: un Patto per il clima

Contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici è fondamentale per garantire una speranza
di futuro all’umanità: senza adeguate misure ci saranno rischi certi per la salute e l’ambiente.
La Sinistra l’Arcobaleno rifiuta il nucleare e propone che entro il 2020 si superi il 20%
dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e che le emissioni siano ridotte del 20%;
un grande investimento pubblico in pannelli solari su tutti i tetti delle case e degli edifici pubblici.
L’acqua è un bene comune e come tale deve essere pubblico.
La Sinistra l’Arcobaleno propone la ripubblicizzazione dei servizi idrici, una legge
quadro sul governo del suolo e l’inasprimento delle pene contro i reati ambientali
e le ecomafie.


8. Le “Grandi Opere” di cui il Paese ha bisogno

Sono necessari grandi investimenti per una diversa qualità dello sviluppo e una buona occupazione.
Queste sono le nostre “Grandi Opere”: messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e da quello idrogeologico; investimenti per migliorare i servizi di trasporto per i pendolari e la mobilità nelle città con nuove metropolitane, linee tramviarie e mezzi a energia pulita.
Nei prossimi 5 anni 1000 treni per i pendolari.
Vanno abbandonati progetti inutili e dannosi come il Ponte sullo Stretto, il Mose a Venezia, la TAV in Val di Susa, a favore di interventi su nodi ferroviari urbani, infrastrutture ferroviarie nel Mezzogiorno e potenziamento dei valichi alpini. Investimenti sul trasporto merci su rotaia e sulle autostrade del mare.
Riduzione della produzione dei rifiuti, forti investimenti nella raccolta differenziata, misure concrete per il riciclaggio, impiego delle tecnologie più moderne ed avanzate.


9. Il diritto alla salute e le politiche sociali, indice di civiltà

L’Italia destina alla spesa sociale solo il 2,7% del PIL. In Germania, ad esempio, alla spesa sociale viene destinato l’8,3%. Il fallimento e la crisi dei sistemi che hanno introdotto il mercato nella sanità sono la dimostrazione ulteriore che solo il sistema sanitario pubblico e universalistico può dare risposte al bisogno di salute. La Sinistra l’Arcobaleno propone di adeguare il fondo sanitario nazionale al livello europeo, superare definitivamente i Ticket e le liste di attesa, inserire le cure odontoiatriche nei livelli essenziali del sistema sanitario.
La Sinistra l’Arcobaleno propone una legge sulla non autosufficienza finanziando un fondo nazionale per almeno 1,5 miliardi di euro, l’aumento del fondo nazionale per le politiche sociali e l’indicazione di livelli essenziali delle prestazioni per eliminare la divaricazione fra regioni ricche e povere.
La Sinistra l’Arcobaleno lancia un piano di asili come cardine della rete dei servizi per le bambine e i bambini.


10. La casa è un diritto, non una merce

Dopo un ventennio di politiche di privatizzazione e deregolamentazione del mercato delle locazioni, il costo degli affitti raggiunge oggi il 50% del reddito e anche più e gli sfratti di chi non ce la fa apagare i canoni sono diventati il 70% del totale.
L’Italia spende per la politica sociale della casa un decimo dell’Europa.
La Sinistra l’Arcobaleno afferma che non ci possano essere sfratti se non da casa a casa, propone un piano nazionale per l’edilizia sociale a cui destinare 1,5 miliardi di euro, che porti l’Italia al livello europeo, modificare la legge 431/98, abolendo il canale libero.
Vogliamo costituire un fondo a sostegno della ricontrattazione dei mutui di chi ha acquistato la prima casa e rischia di perdere l’alloggio ed eliminare l’ICI sulla prima casa non di lusso per i redditi medio-bassi.


11. Convivenza, inclusione, cittadinanza

Gli immigrati in Italia sono quasi 4 milioni, incidono per il 6,1% sul PIL, pagano quasi 1,87 miliardi di euro di tasse.
Sono lavoratrici e lavoratori indispensabili per la nostra società, ma sono esclusi dall’accesso a molti diritti.
La normativa attuale impedisce l’ingresso legale nel nostro Paese, creando clandestinità e sottoponendo donne e uomini migranti ad una condizione di sfruttamento e precarietà estrema.
La Sinistra l’Arcobaleno ritiene indispensabile l’abolizione della legge Bossi-Fini, e l’approvazione di una nuova normativa che introduca l’ingresso per ricerca di lavoro, meccanismi di regolarizzazione permanente,
il diritto di voto alle elezioni amministrative, la chiusura dei CentriPermanenzaTemporanea, una legge sulla cittadinanza sulla base del principio dello jus soli.


12. Istruzione, formazione, università e ricerca: le vere risorse per il futuro

Gli iscritti e le iscritte alla scuola italiana di ogni ordine e grado sono 7.742.294, le risorse destinate all’istruzione e la formazione sono pari al 3,5% del PIL e non aumentano da molti anni.
Nel nostro Paese gli investimenti in università e ricerca rappresentano l’1,1% del PIL contro l’1,87% dell’Europa a 25, il 2,7% degli USA, il 3,15% del Giappone.
La Sinistra l’Arcobaleno ritiene la laicità della scuola pubblica fondamentale a partire dal rispetto rigoroso del principio che le scuole private sono libere, ma senza oneri a carico dello Stato.
La Sinistra l’Arcobaleno propone la generalizzazione della scuola dell’infanzia, l’estensione del tempo pieno e prolungato, l’innalzamento dell’obbligo scolastico da fare nella scuola e da portare progressivamente a 18 anni; la valorizzazione del ruolo dell’insegnante come intellettuale educatore.
La Sinistra l’Arcobaleno propone di aumentare l’investimento pubblico in alta formazione e ricerca, nel corso della prossima legislatura, per raggiungere la media dei paesi OCSE; di rinnovare il sistema università e ricerca, anche con il reclutamento di 3000 giovani ricercatori l’anno per i prossimi 5 anni; di estendere il diritto allo studio elevando a 20.000 euro il limite di reddito per aver diritto alla borsa di studio.


13. Tagliare i privilegi, difendere la democrazia

La questione dei costi della politica non può essere separata dalla condizione generale del Paese: crescono le diseguaglianze e crescono i privilegi.
E crescono anche gli intrecci tra affari e politica a partire dalle regioni meridionali ma non solo. La Sinistra l’Arcobaleno propone la riduzione del numero di parlamentari e di consiglieri regionali.
La retribuzione dei parlamentari italiani non deve essere superiore alla retribuzione media dei parlamentari degli altri Paesi europei.
È necessaria una legge che sottragga ai partiti le nomine, nella Sanità come negli altri settori pubblici, che stabilisca criteri che le Amministrazioni devono rispettare per garantire l’interesse pubblico e i principi del merito.


14. Una informazione libera, pluralista, democratica

L’Italia in questi anni è stata messa più volte sotto accusa dall’Unione Europea per carenza di pluralismo nell’informazione.
Secondo l’ultimo rapporto USA sulla libertà di stampa, il nostro Paese occupa il 61° posto.
La Sinistra l’Arcobaleno propone l’abrogazione della “Legge Gasparri” e l’approvazione di una vera legge di sistema che imponga tetti antitrust e impedisca posizioni dominanti nelle comunicazioni e nell’industria culturale.
È assolutamente indispensabile approvare una vera legge sul conflitto di interessi.
 

Lunedì, 7 Aprile, 2008 - 14:42

Incendio Gazebo SinArc: da condannare e denunciare

Un attentato incendiario al Gazebo di Porta Romana, in Piazza Medaglie d'Oro, de La Sinistra, L'Arcobaleno. Alle prime ore del mattino di domenica 6 aprile, ieri, la struttura è stato appiccato il fuoco alla struttura elettorale da ignoti, apportando danni al materiale presente, mantenendo, però, fortunatamente, integro il gazebo. Non è, questo, un ato da sottovalutare. Qualche giorno prima, venerdì 4 aprile, c'è stata la presenza a Milano e in provincia della nostra candidata al Senato, Rita Borsellino, che ha pronunciato discorsi di denuncia di un sistema corrosivo mafioso che intacca anche il Nord, la Lombardia, ormai da tempo. E', quella di Rita, una candidatura esemplare, di forte spirito culturale di rinnovamento e di cambiamento, persona che da sempre si è schierata nella lotta contro la criminalità diffusa e organizzata, contro ogni sistema di potere e prevaricazione, contro le ingiustizie. Il gazebo viene bruciato esattamente il giorno seguente. E' un clima intimidatorio di ritorsione politica, di attacco violento alle realtà democratiche e progressiste che si indignano davanti a una regressione sociale e umana della collettività, verso una repressione dei diritti sociali delle lavoratrici e dei lavoratori, verso la negazione delle diversità, verso l'omologazione comportamentale, verso il pensiero unico dominante del mercato, verso l'affarismo senza scrupoli e amorale, verso l'individualismo, unico sostrato propedeutico a rendere la persona vulnerabile e ricattabile da parte del più potente.
La Sinistra, L'Arcobaleno ha subito denunciato l'accaduto, mobilitando per tutta la giornata di ieri compagfne e compagni, amiche e amici che hanno non solo espresso solidarietà, ma si sono attivati per ripristinare una situazione utile e funzionale al proseguimento della campagna elettorale. E' chiaro che siamo in un clima di emergenza democratica e non possiamo attendere che questo patrimonio, che è patrimonio di socialità e di giustizia, possa venire cancellato da atti intimidatori di bassa portata, di violenta matrice e di origine politica, di estrema destra.
Dobbiamo insieme, come forze democratiche e antifasciste, opporci a questo stato di cose e insieme difendere la cultura che proviene dalla lotta di Liberazione, scritta idealmente nelle pagine della nostra Costituzione Repubblicana. Quella Costituzione che come Sinistra, Arcobaleno proseguiamo non solo nel lungo percorso di difesa ma anche nel difficile e importante compito di attuazione per un Paese di libertà, eguaglianza e fratellanza.

Un caro saluto
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Venerdì, 4 Aprile, 2008 - 16:33

"FORUM MILANO 2016"

"MILANO 2016"
GIOVEDI' 10 APRILE - ORE 18
Casa della cultura - Via Borgogna, 3 - Milano
Dopo la scelta di Milano come città ospitante per l'Expo 2015, ti invitiamo ad una prima assemblea di confronto e riflessione con lo scopo di dar vita insieme al "Forum Milano 2016", per una Milano della qualità del vivere, dei consumi, del lavoro e dell'aria.

PRIMI PROMOTORI:

Vittorio Agnoletto
Mario Agostinelli
Salvatore Amura, Vice Presidente associazione nuovo municipio
Fulvio Aurora
Emilio Ballarè
Maurizio Baruffi
Antonello Boatti, Politecnico di milano
Giuseppe Boatti
Mauro Borromeo
Patrizia Bortolini
Sergio Brenna
Paolo Cagna Ninchi
Andrea Calori, Politecnico di milano
Marco Cipriano
Chiara Cremonesi
Lucia De Cesaris, Avvocato e con direttrice della "Rivista giuridica dell'ambiente"
Damiano Giovanni Dalerba
Marco Dal Toso, Avvocato
Oscar Del Barba, Architetto, Presidente del CIPRA (Comitato Internazionale Protezione Alpi)
Damiano Di Simine
Giorgio Ferraresi, Politecnico di Milano, Esecutivo nuovo municipio
Giuseppe Foglia
Gianluigi Forloni
Ombretta Fortunati
Francesco Francescaglia
Andrea Gaiardelli
Guido Galardi
Luca Gibillini
Giuseppe Maria Greco
Luca Guerra
Nicola Iannaccone, Presidente ARCI ragazzi Comitato regionale Lombardia
Osvaldo Lamperti
Pino Landonio
Claudio Lesmo
Domenico Maggio
Massimo Mulinacci, Progetto Via Verde
Paolo Matteucci
Rolando Mastrodonato, Presidente "Vivi e progetta un'altra Milano"
Vladimiro Merlin
Pietro Mezzi
Guido Milani
Massimo Molteni
Carlo Monguzzi
Luciano Muhlbauer
Jacopo Muzio, Architetto, Presidente ass. cult. caleidoscopiomilano
Luigi Negrini
Stefano Nespor, Avvocato e direttore della "Rivista Giuridica dell'ambiente"
Giuliana Nichelini, Lega Italiana Nuove Famiglie
Alfredo Novarini
Gianni Occhi
Gianni Pagliarini
Francesco Papetti
Antonello Patta
Emanuele Patti, Vice Presidente Arci Milano
Dijana Pavlovic
Giuliano Pisapia
Marco Pitzen, Sicet/QuartoOggiaro
Sandro Pollio
Matteo Prencipe
Roberto Prina, Coordinatore rete Comitati Milanesi
Patrizia Quartieri
Rete dei Comitati Milanesi
Giorgio Riolo, Associazione Punto Rosso
Francesco Rizzati
Alessandro Rizzo
Augusto Rocchi
Roberto Rosso, Attac Milano
Michele Sacerdoti
Andrea Savi
Luca Stanzione
Pippo Torri
Angelo Valdameri
Pino Vanacore, Associazione Laltralombardia
Giancarlo Villa
  
Per adesioni: Luca Forlani

Venerdì, 4 Aprile, 2008 - 16:32

Se questa è arte!!! Firmate e DIFFONDETE!!!

Nell' anno 2007, Guillermo Vargas Habacuc, un finto artista, prese un
cane di strada, lo legò ad una corda corta ad un muro di una galleria d'arte
e lo lasciò morire lentamente di fame e di sete: Per parecchi giorni,
l'autore di questa orribile crudeltà e i visitatori di questa galleria
d'arte sono stati spettatori impassibili dell' agonia del povero animale,
fin quando finalmente è morto per inanizione, dopo aver passato per un
doloroso, assurdo ed incomprensibile calvario.
  
Ti sembra forte ???
Questo non è tutto: la prestigiosa Biennale Centroamericana di Arte ha
deciso, incomprensibilmente, che la bestialità che aveva appena commesso
questo individuo è arte, ed in questo modo tanto incomprensibile Guillermo
Vargas Habacuc è stato invitato a ripetere la sua crudele azione in fortuna
Biennale in 2008. OSTACOLIAMOLO!!! 
Firmate qui:
  
È molto facile, tarda 10 secondi ed è sicuro, se perdiamo il tempo
rinviando sciocchezze in cui nessuno crede, possiamo allora dedicare un po'
di quello tempo a cercare di evitare che un altro animale innocente soffra
la crudeltà di questo o di altri sadici e ripugnanti 'esseri umani':  
 
RINVIA QUESTO MESSAGGIO A TUTTI I TUOI CONTATTI, PER FAVORE.  
Pd: se metti il nome del 'artista' in Google escono le foto da questo povero
animale, e ti usciranno sicuramente anche pagine web dove potrai contastarlo
e vedere che è verità.

Venerdì, 4 Aprile, 2008 - 07:56

Parcheggio pubblico di via Valenza

Presentata in Consiglio di Zona 6 l'interrogazione riguardante il parcheggio pubblico di via Valenza.
Si chiede di provvedere ad una maggiore e più visibile segnaletica e far effettuare controlli serali e notturni alla Polizia Municipale per le numerose auto in sosta sull'alzaia naviglio Grande e nelle vie attorno al parcheggio

Venerdì, 4 Aprile, 2008 - 07:53

Mozione per assegnare la cittadinanza onoraria al Dalia Lama

Votata a maggioranza - ieri sera 3/4, in Consiglio di Zona 6 - la mozione presentata dai consiglieri della Sinistra zona 6 che chiede al Consiglio Comunale di assegnare la cittadinanza onoraria al Dalia Lama.

Giovedì, 3 Aprile, 2008 - 12:16

«Sì a pensione a vedovo gay»

«Sì a pensione a vedovo gay»
Alberto D'Argenzio
Bruxelles
da Il Manifesto 2 aprile 2008

Nella pensione di reversibilità non si possono fare differenze tra coppie gay ed eterosessuali e nemmeno tra diritti determinati da un matrimonio e quelli derivati da un'unione di fatto, questo ha stabilito ieri la Corte di giustizia del Lussemburgo. La sentenza emessa rappresenta una pietra miliare per i diritti degli omosessuali, un passo in avanti però limitato a quei paesi che in una qualche maniera riconoscono uno status alle coppie di fatto, etero e gay. L'Italia rimane quindi ancora una volta tagliata fuori, troppo legata ai suoi ritardi legislativi e culturali.
«Salutiamo questa decisione che va nella direzione della lotta alla discriminazione - commenta la portavoce del commissario al lavoro Vladimir Spidla - il diritto a pretendere il pari trattamento dipende però dalla presenza o meno negli Stati membri di una legislazione che non discrimina le coppie gay nel diritto di famiglia. E ricordiamo che spetta agli stati membri legiferare sul diritto di famiglia, non alla Commissione». Anche l'Ilga, l'Associazione internazionale di gay e lesbiche, canta vittoria, pur con un pizzico di amaro in bocca: «La sentenza - afferma Patricia Prendeville, direttrice di Ilga Europa - elimina una discriminazione ma ne crea un'altra: i gay, le lesbiche e i transgender della Ue sono divisi in due categorie, tra chi risiede in un paese in cui può chiedere la pensione di reversibilità e chi in uno in cui è impossibile. Attendiamo con impazienza che la Ue elimini questa discriminazione basata sulla nazionalità e/o sul luogo di residenza». Peccato che fino ad ora Franco Frattini, ossia il commissario competente (al momento autosospesosi per la campagna elettorale), si è ben guardato dal prendere qualsiasi iniziativa per perorare il riconoscimento dei diritti dei gay, anche quelli maturati, per esempio, da una coppia italiana che si sposa in Spagna, Olanda o Belgio e poi torna a vivere in patria. E dire che questo è un ambito in cui Bruxelles ha margine di azione.
Tornando alla pensione di reversibilità, questa vittoria è il frutto di una battaglia personale, quella del tedesco Tadao Maruko. Nel 2001 Maruko costituiva un'unione solidale a norma di legge (tedesca) con il suo partner, di professione costumista teatrale e come tale iscritto fin dal 1959 alla Versorgungsanstalt der deutschen Bühnen, la cassa del personale artistico dei teatri tedeschi, l'Enpals teutonico. Nel 2005 il convivente di Maruko moriva, e allora quest'ultimo chiedeva alla Versorgungsanstalt di usufruire di una pensione di reversibilità, in quanto vedovo-partner. La domanda, però, veniva respinta: i partner superstiti di unioni solidali non hanno tale beneficio, diceva l'Enpals tedesca. Di diverso avviso la Corte Ue del Lussemburgo.

Giovedì, 3 Aprile, 2008 - 11:47

Intervento di Basilio Rizzo in merito assegnazione EXPO 2015

Signor Sindaco, innanzitutto complimenti a Lei e a tutto il suo team. Si era data un obiettivo preciso: vincere e lo ha fatto. Ha conquistato i voti e ne ha addirittura creati materializzando nuovi votanti. Chapeau!
Tuttavia gli anni di tangentopoli mi hanno insegnato che non esistono obiettivi giusti conquistati con metodi discutibili, che il fine non giustifica i mezzi e dunque non ho condiviso e non condivido.
Se anche avessi scoperto in altri del gioco sporco avrei scelto la carta del denunciarlo, non di adeguarmi.
Non per tutti Parigi val bene una messa.
Ho letto ieri su un quotidiano: “….un paese asiatico ha chiesto la ristrutturazione della locale Camera di Commercio. Arredi compresi. Milano di certo non c’è stata”. Per fortuna.
Ma noi a quale altezza abbiamo posto l’asticella della “sopportabilità”?
Al 7 dicembre, alla Scala, ai vigili in Uganda, a uno stage, ad una borsa di studio?
Ora che la corsa è finita avremo un rendiconto preciso di spese e finanziatori, fino all’ultimo euro e senza omissis messo sul sito del Comune, a disposizione di tutti?
E propongo, se possiamo scagliare la prima pietra, che Milano apra una battaglia perché in futuro le regole di voto siano più trasparenti….
Combattere la casta da noi vuol dire, non incoraggiarla altrove anzi eliminare le condizioni perché possano esistere e prosperare.
Ora tuttavia la fase è diversa. L’Expo c’è. E’ il momento di ragionare sui progetti. Ma quali? Sapevo di una torre e sento dire che non lasceremo torri…..
Imperversano sui giornali City-Life, Garibaldi Repubblica, Palazzo della Regione, 4^ e 5^ linea del Metrò, Borsa delle Merci,……
Ma se ci penso, quei progetti li abbiamo già discussi, approvati con i finanziamenti già a posto.
I nuovi quando arrivano?
O il marchio Expo serve a dare a quelli l’aureola, santificarli e dunque tacitare ogni opposizione?
Perché se il “clou” che resta, sbandierato ossessivamente è, “a prescindere” la montagna di denaro che dovrebbe pioverci addosso…. bisogna ritornare alla trasparenza.
I progetti si giudicano, i conti si controllano.
La mia proposta allora è: si crei un comitato di vigilanza autorevole e credibile a 360° che sovrintenda ad assegnazioni, gare, contratti; assicuri totale pubblicità su provenienza, destinazione delle risorse impegnate pubbliche e private. Corrispondenza tra progetti e realizzazioni, tempi. Tutto in tempo reale e consultabile senza filtri insuperabili.
Milano ha bisogno di disegnarsi un futuro.
Ho riserve su un futuro fondato su un evento straordinario. Per sua natura effimero. Che droga la prospettiva. Che non agisce su tutti allo stesso modo.
L’entusiasmo di chi prospera sulla trasformazione del territorio, dei commercianti che sognano i grandi spenditori, è del tutto comprensibile.
Ma di altro è composta la città. E gli altri entusiasmi vanno conquistati….
L’Expo darà più case, a prezzi migliori? Darà mezzi più puntuali, più confortevoli, più frequenti….
Migliorerà l’offerta dei servizi sociali? Etc.
Insomma: le parole magiche “ricadute positive indotte per miliardi di euro” resteranno frasi buone per gli studi della “Bocconi” o saranno tangibili miglioramenti della condizione di vita in città?
Occorre riflettere sul non eccessivo entusiasmo per la vittoria.
Ridotta al rango di match-sportivo, 86-65 esalta il tifoso che è dentro di noi.
Ma se la gioia si ferma qui …. Significa che è diffusa la preoccupazione che poi a godere siano sempre i soliti noti!
Non si fidi degli applausi di quelli che stanno in alto che hanno brindato e sanno farsi sentire sulla stampa.
Tema l’indifferenza se non la diffidenza di quanti non sanno farsi sentire perché sono assorbiti dalla fatica di far fronte alla loro quotidianità.
Cerchi di capire le loro ragioni, vada loro incontro.
Spieghi a suoi amici che si moderino un po’ e prenda solenni impegni che non tollererà che l’EXPO comporti poderosi aumenti del costo della vita.
Convinca i suoi sponsor dell’Unione del Commercio che fa un certo effetto vedere che mentre quantificano i miliardi che la città incasserà (tramite loro, naturalmente!) per l’EXPO, non riescono a convincere alcuni loro associati a guadagnare solo qualche centesimo in meno sul pane da offrire agli anziani!
Il solido fondamento su cui Milano potrà rilanciarsi non può essere né il solo commercio, né tantomeno il turismo una tantum.
Occorre ricreare le condizioni per il ritorno del lavoro produttivo.
Mi verrebbe da dire: del braccio e della mente.
E contare sulla cultura. Sulla qualità del vivere.
Per attrarre presenze stabili e soddisfatte. Studenti, ricercatori, talenti e quartieri generali delle imprese nazionali ed internazionali.
Deve finalmente diventare la grande Milano, integrando territorio e servizi al di là dei puri confini municipali.
L’accoglienza come scelta fondamentale. Non dei soli ricchi! Ho sorriso sentendo dire M. Attali che Milano è una città accogliente. Conosce le forze politiche che l’amministrano?
Che non sanno resistere alla tentazione di confondere problemi della sicurezza con l’ostilità contro gli immigrati.
Conosce la pochezza morale, la viltà di sgomberi ad orologeria: forti con i deboli, ma con l’avvertenza che tutto avvenga dopo il 31 marzo?
I 70mila posti di lavoro previsti nell’edilizia EXPO, saranno, lo sanno tutti, prevalentemente di immigrati.
Non mi risulta che la scienza, ad oggi, abbia selezionato braccia separate dai corpi.
Dunque saranno qui esseri umani con bisogni, affetti, speranze.
Sapremo accoglierli? e come? Senza un disegno, gravando ancora sulle periferie lasciate sprofondare nel loro degrado?
Useremo le loro braccia di giorno e la sera… tutti alle fiaccolate contro la loro presenza nel territorio?
Sig. Sindaco, il tempo è poco ed allora gliela dico così: ora che l’assegnazione c’è stata è bene che lei si decida a fare il Sindaco.
A nome di Milano deve convincere tutt’Italia –con i fatti e non sarà impresa facile- che pur in tempi di ristrettezze economiche è bene che grandi risorse che sono soldi dello Stato siano destinate a noi ancorché siamo la città più ricca. Dimostrando che noi siamo capaci di moltiplicarle e ridistribuirle in modo che tutti stiano meglio: dalla Vetta d’Italia a Capo Passero, come si diceva una volta; nonché in tutti i paesi della Cooperazione Internazionale che hanno creduto in noi!.
Dovrà convincere i milanesi che non consumerà il loro territorio e che ogni opera sarà costruita per vivere anche quando l’ultimo visitatore se ne sarà andato e servirà ai giovani che verranno, alle famiglie che aspettano un alloggio. E che sui terreni riqualificati non lasceremo torri e cemento, ma parchi ed alberi.
Da subito (facciamo da lunedì perché un po’ di riposo Le spetta) deve far sentire che una città che vince l’EXPO, che vuole costruire milioni di metricubi, 3 linee metropolitane, etc. etc, non può lasciare irrisolte emergenze vergognose, deve saper trovar un luogo per qualche decina di famiglie comunitarie, che hanno un lavoro, che mandano i figli nelle nostre scuole… nè può sopportare di condannare dei suoi abitanti a convivere con la morte e la paura della morte perché l’amianto, dalle loro case, lo toglieremo solo fra qualche mese o magari coi prossimi bilanci…..
Milano, 2 aprile 2008

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